Vaso di Pandora

In ricordo di un albero

Questa mattina, prima dell’alba, è caduto il grande albero che era sulla piazza della Chiesa a Valleggia. Era probabilmente malato, la bufera di questa notte lo ha buttato giù, l’estremo alito del vento come un fendente al volto di un grande pugile, stremato al termine dell’incontro.

Era un leccio, piantumato proprio un secolo fa, nel 1925. Alla sua ombra si è seduto ogni Valleggino, era l’ombelico del paese, ne faceva indissolubilmente parte.

Oggi sono andato a salutarlo, come me tante altre persone erano lì attorno, come si fa nelle veglie funebri, i volti seri, gli occhi tristi. Molti si sono avvicinati al tronco per toccarlo, proprio come accade durante i funerali, il commiato, prima che la cassa si allontani definitivamente.

Ecco di seguito una piccola selezione delle centinaia di messaggi che sono stati scritti solo nella giornata di oggi:

Peccato, ci ha fatto compagnia per tutta la vita

Cambia un’epoca …

L’albero della piazza non c’è più generazioni di Valleggini si sono sedute alla sua ombra, chissà quante amicizie, quanti amori sono nati o finiti sotto le sue fronde.

Che tristezza … il vuoto che rimane

Noooo … il ns albero …

Compagno di vita fedele e silenzioso, d’ora in poi ci incontreremo semplicemente in piazza

È stato per noi giovani adulti un simbolo

Mi si è spezzato il cuore … serate passate sotto quell’albero con la mia compagnia e quante generazioni di compagnie ha visto … veramente un gran peccato 

Dispiace non vedere più il grande albero che era un po’ il simbolo di Valleggia 

La fine di un’era! Un altro pezzo di storia che se ne va; purtroppo è la fine di un’epoca

Che tristezza … un pezzo della nostra infanzia 

Quante volte mi sono seduta sotto quell’albero … Ha visto diverse generazioni … Mi dispiace molto che non ci sia più …

È quasi come se venisse a mancare una persona cara.

Che tristezza! Un pezzo di storia che se ne va del mio bel paese natio 

Come mi dispiace … dalle finestre della casa dove ho vissuto che affacciavano in piazza … era un compagno rassicurante con la sua panchina 

Io e quelli della mia generazione ci siamo diventati grandi sotto la sua ombra … ci ha visto sposare, mia madre, io e mia figlia … era centenario …

Quanti amori …

Peccato davvero un simbolo per Valleggia e un punto di riferimento per tutti i Valleggini …

… è comunque un colpo al cuore, perché segna la fine di un’era, un’epoca che ha accompagnato generazioni e generazioni e che ci ha visti un po’ tutti crescere sotto la sua “protezione” … che tristezza …. 

Noooo … davvero tante generazioni hanno trovato riparo e punto di ritrovo su quelle panchine … davvero un pezzo di storia che se ne va

Quanti ricordi e serate estive

Quante ore, pomeriggi e sere trascorse vicino a “lui”  e quanti ricordi …

Mi spiace molto, da un Valleggino DOC

Mi dispiace molto … Quante volte mi sono seduta lì sotto all’ombra …

Non ci posso credere

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Commenti su "In ricordo di un albero"

  1. Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, percepisce la verità. Essi non predicano dottrine e ricette ma predicano, noncuranti del particolare, la legge primordiale della vita. (Hermann Hesse)

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