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Il rovescio della medaglia del panettone: i disturbi alimentari e il Natale

Le festività natalizie sono un periodo di celebrazione, di condivisione e di convivialità. Tuttavia, per molte persone, soprattutto quelle che soffrono di disturbi alimentari, questo periodo può trasformarsi in una vera e propria fonte di stress e sofferenza. I disturbi alimentari, come l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating), sono condizioni complesse che influenzano non solo il comportamento alimentare, ma anche l’autostima, le emozioni e la relazione con il corpo. Durante le feste natalizie, questi problemi possono intensificarsi a causa di una serie di fattori psicologici, sociali e culturali.

La pressione sociale e familiare per le persone che soffrono di disturbi alimentari

Le festività natalizie sono spesso associate a grandi pasti in famiglia, cene abbondanti e dolci tradizionali, un contesto che può risultare particolarmente difficile per chi lotta con un disturbo alimentare. La pressione sociale a “mangiare in abbondanza”, accompagnata dal giudizio o dalle aspettative familiari, può scatenare ansia e vergogna in chi ha una relazione difficile con il cibo. La paura di non riuscire a controllarsi o, al contrario, di non riuscire a mangiare abbastanza può essere insopportabile.

Può nascere un forte conflitto tra il desiderio di adattarsi e soddisfare le aspettative sociali, e il desiderio di mantenere un controllo rigido sul cibo. La presenza di altri che mangiano in modo apparentemente spensierato può far emergere sentimenti contrastanti ,amplificando il senso di solitudine e vergogna.

L’intensificazione della perfezione corporea

Il periodo natalizio, con il suo incessante bombardamento di immagini di corpi perfetti sui social media e nelle pubblicità, può aumentare il senso di insoddisfazione corporea in chi è già vulnerabile a un disturbo alimentare. L’infinità di foto, post e storie di persone che appaiono “felici” e “in forma” durante le festività può creare un contrasto doloroso per chi lotta con la propria immagine corporea.

Questa percezione della “perfezione natalizia” può indurre sentimenti di inadeguatezza, spingendo le persone a ricercare diete estreme o a impegnarsi in comportamenti alimentari dannosi per cercare di raggiungere standard irrealistici.

L’aumento delle emozioni e dello stress

Le emozioni durante il periodo natalizio sono spesso amplificate, con una serie di attese legate alla famiglia, agli amici e alle tradizioni. Per chi soffre di disturbi alimentari, queste emozioni possono essere difficili da gestire. Le feste portano con sé una carrellata di aspettative, ma anche di ricordi, alcuni positivi, altri dolorosi, che possono scatenare ansia, tristezza e stress. Il cibo, in questi casi, può diventare un mezzo per gestire o sopprimere le emozioni. La consapevolezza che molte tradizioni natalizie ruotano attorno al cibo rende ancora più difficile sfuggire dalla trappola della colpa e del rimorso legati all’alimentazione.

Disturbi alimentati e difficoltà nell’autocontrollo

Per una persona con un disturbo alimentare, mantenere un equilibrio durante le feste può essere estremamente difficile. L’alternanza tra abbuffate e restrizioni alimentari può essere accentuata dalla varietà e dalla quantità di cibo disponibile durante le celebrazioni natalizie. La tentazione di “cedere” alle abbuffate, spesso vissuta come una perdita di controllo, può essere seguita da periodi di digiuno o di rigidi comportamenti restrittivi. Questo ciclo di eccesso e privazione è dannoso per la salute fisica e mentale e contribuisce a mantenere il disturbo alimentare.

Le difficoltà nella gestione dei “piaceri” legati al cibo

Durante il Natale, il cibo ha un valore simbolico e affettivo. Dolci tradizionali, piatti tipici, e momenti conviviali legati al cibo possono rappresentare qualcosa di più di un semplice nutrimento; sono espressioni di amore, tradizione e appartenenza. Tuttavia, per chi ha un disturbo alimentare, l’atto di mangiare può essere carico di ansia e frustrazione. Anche il piacere che altre persone sperimentano durante i pasti può sembrare distante, come se fosse riservato a chi non ha problemi con il cibo. La difficoltà di separare il cibo dalle emozioni rende le festività particolarmente complesse da gestire.

I disturbi alimentari, la solitudine e la difficoltà a chiedere aiuto

Durante il Natale, molte persone si trovano circondate dai propri cari, ma per chi soffre di un disturbo alimentare, questo periodo può accentuare il senso di solitudine. La difficoltà di aprirsi riguardo alla propria sofferenza alimentare, la paura di essere giudicati o di non essere compresi, rende difficile cercare il supporto di amici e familiari. La vergogna associata al disturbo alimentare può portare le persone a nascondere i propri comportamenti e a vivere la solitudine in modo ancora più doloroso.

Come gestire quindi questo periodo cosi delicato? Esistono strategie che possono aiutare ad affrontare i momenti critici ?Ecco qualche suggerimento :

  • Stabilire confini chiari: Parlare apertamente con la famiglia e gli amici riguardo ai propri bisogni e limiti può aiutare a ridurre la pressione. Stabilire degli spazi per sé, se necessario, è essenziale per non sentirsi sopraffatti
  • Cercare il supporto di un professionista: Un terapeuta o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari ,può offrire un supporto prezioso per gestire lo stress e le emozioni che emergono durante le feste.
  • Essere gentili con sé stessi: Invece di giudicarsi duramente per ogni “passo falso”, è importante adottare un approccio più compassionevole verso se stessi. Ogni passo verso la guarigione è un progresso.
  • Focalizzarsi su aspetti non legati al cibo: Durante le festività, provare a concentrarsi sulle tradizioni familiari, sul tempo trascorso insieme ai propri cari e sul significato del Natale, piuttosto che sul cibo.
  • Accettare che non esiste un Natale “perfetto”: Le feste possono essere imperfette e questo va bene. L’accettazione di sé e delle proprie emozioni può ridurre la pressione e i giudizi interiori.La normalizzazione del cibo durante le festività
  • Educazione alimentare e consapevolezza:, Imparare a riconoscere le emozioni che scatenano l’ansia da cibo e come affrontarle senza cedere a meccanismi distruttivi. In questo senso, il panettone potrebbe diventare simbolo di una relazione più sana con il cibo, in cui il piacere e la moderazione convivono

I disturbi alimentari nel periodo del Natale

In sintesi, il periodo natalizio, purtroppo, può amplificare le difficoltà di chi soffre di disturbi alimentari, ma con il giusto supporto e strategie adeguate, è possibile affrontarlo con maggiore serenità Se giustamente supportati , anche questo periodo può rappresentare un’opportunità per rompere i cicli disfunzionali, a patto di affrontare il cibo in modo sano e consapevole. La normalizzazione del consumo di cibo, senza eccessi né privazioni, è fondamentale per chi sta cercando di guarire. La convivialità, il piacere del mangiare insieme, e l’accettazione di sé stessi durante il pasto sono elementi centrali.

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