Chi arriva a tradire il proprio partner, spesso dichiara di averlo fatto per vendetta.
Che sia per “pareggiare” i conti, dopo aver subito lo stesso trattamento in precedenza, o per rivendicare mancanze e scorrettezze da parte del proprio partner, il tradimento per vendetta è un comportamento umano piuttosto comune.
Quali sono i meccanismi psicologici che ci spingono a vedere nell’atto del tradire una forma di vendetta? E quali sono le ragioni più diffuse dietro un comportamento così intricato e complesso?
Per comprendere questo fenomeno vanno analizzati due interessanti aspetti della psicologia umana: quello della vendetta e quello del tradimento. Questi vanno però osservati e considerati nell’ancora più intricato contesto delle relazioni amorose e delle conseguenti implicazioni sentimentali.
La vendetta: un comportamento intrinseco alla natura umana
L’essere umano è naturalmente orientato verso il concetto di giustizia e il desiderio che questa gli sia garantita.
La percezione di aver ricevuto un trattamento scorretto, un torto immotivato o un’ingiustizia, può essere così disturbante da spingere molte persone a sentire la necessità di dover “riparare” a quanto subito. Il desiderio di “pareggiare i conti” può portare, in alcuni casi, a compiere azioni drastiche, pur di ristabilire una sensazione di giustizia.
La vendetta indica proprio quel meccanismo psicologico che spinge una persona a infliggere un danno – fisico, materiale, morale o emotivo – a un’altra persona per pareggiare un oltraggio o un’azione negativa subita.
Questo è dunque legato a un danno subito, a una violenza, o alla mancata cura, ma può manifestarsi anche come conseguenza di un tradimento a sua volta ricevuto, o al venir meno alle aspettative promesse all’interno di una relazione.
Rabbia e risentimento: i motori della vendetta in amore
La rabbia è un’emozione potente e coinvolgente, tale da poter condizionare drasticamente le nostre azioni e scelte.
Quando un individuo si sente ferito, umiliato o tradito, la rabbia può diventare la forza che lo spinge a cercare la ritorsione e a vendicarsi.
Nei casi di tradimento per vendetta, questa emozione svolge spesso un ruolo cruciale. All’interno di una relazione, infatti, la rabbia può risultare ancora più incontrollabile e destabilizzante in quanto si sovrappone a tutte le altre emozioni che entrano in gioco nelle problematiche e nelle dinamiche amorose. Similmente alla rabbia, il risentimento rientra tra i fattori decisivi all’interno del complesso meccanismo del tradire per vendetta.
Il risentimento tende a crescere nel tempo e, nei casi in cui la relazione prosegue nel tempo, senza risolvere problematiche o screzi passati, il desiderio di soddisfarlo può diventare irresistibile.
La psicologia del tradimento
Con tradimento, in questo caso specifico, indichiamo la rottura di un rapporto di fiducia con il partner.
Subire un tradimento all’interno di una relazione amorosa è generalmente causa di sofferenza e profondo dispiacere.
Vedersi traditi dalla persona amata potrebbe far crollare le nostre certezze, farci mettere in discussione non solo la nostra relazione, ma progetti di vita e visione del futuro.
Tutti noi siamo consapevoli dei rischi che un’azione di questo tipo comporta e del dolore che potrebbe causare nella persona amata.
Cosa spinge dunque l’essere umano a tradire?
Le motivazioni possono essere svariate, e molto diverse in base contesto e ai casi particolari.
Quando il motore principale del tradimento è la vendetta, questo può manifestarsi in modi diversi: dal sabotaggio sul posto di lavoro, alla diffamazione personale, all’arrecare un materiale o psicologico… Il tradimento è frutto di un gesto mirato e intenzionale, finalizzato a causare danni significativi all’altra persona: chi tradisce, percepisce questo comportamento come l’unico modo per ripristinare il proprio senso di potere e controllo e di ottenere “giustizia”.
Il tradimento per vendetta in una relazione
Che si tratti di una relazione sentimentale, amicale, familiare o lavorativa, tradire l’altro va a minare profondamente il senso di fiducia, generando rabbia, rancore e desiderio di vendetta.
Il meccanismo vendicativo nel contesto relazionale può scattare, ad esempio, in seguito a situazioni o azioni in cui ci si è sentiti svalutati, feriti, sopraffatti o profondamente delusi dall’altro.
All’interno di una relazione amorosa il tradimento si traduce generalmente nell’intrattenere rapporti sessuali, o addirittura relazioni parallele, con altre persone, all’insaputa del partner.
In questo caso, dal punto di vista psicologico, è interessante evidenziare che la maggior parte delle persone dichiara di aver tradito per colmare l’insoddisfazione proveniente dalla relazione principale o la mancata soddisfazione dei propri bisogni – che siano essi sessuali, emotivi o causati da azioni specifiche o torti subiti.
Il tradimento assume dunque le forme di un mezzo di vendetta. In questa ottica, il tradimento per vendetta può essere considerato un meccanismo di difesa.
Nel contesto delle relazioni sentimentali, infatti, la vendetta diventa un mezzo per ristabilire un senso di equità o ripristinare la percezione di equilibrio all’interno del rapporto con il proprio partner. E nella maggior parte dei casi si traduce nel tradire il partner intrattenendo relazioni o rapporti con un’altra persona.
Tradire per vendetta: una soluzione controproducente
Ferire i sentimenti e la fiducia dell’altro dal punto di vista sessuale ed emotivo può apparire come il modo più semplice colmare i torti subiti o per credere di aver raggiunto di nuovo una posizione predominante nel rapporto.
A ben vedere, si tratta però di un comportamento che offre solo l’illusione di aver pareggiato i conti, ma che nella realtà rischia di causare solo più danni a tutti gli attori coinvolti. In particolare, in questo caso è bene ricordare che proprio chi tradisce per vendetta può facilmente sentirsi sopraffatto dal senso di colpa, oltre che realizzare che il suo gesto non è servito a risolvere i problemi pregressi all’interno della sua relazione. Le conseguenze del suo gesto potrebbero portare alla fine della relazione, che spesso non è il desiderio di chi agisce mosso da ferite emotive, o innescare una reazione a catena di tradimenti.
Riconoscere le criticità di un rapporto e agire in maniera razionale è l’unica soluzione per tutelare il proprio benessere e anche quello del proprio partner. Solo in questo modo possiamo davvero comprendere se non siamo felici in una relazione e agire di conseguenza, o dialogando apertamente con il partner, comunicando i nostri sentimenti per risolvere conflitti e colmare mancanze o interrompendo quel rapporto per tutelare la nostra felicità.