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Gestione della rabbia: esercizi per controllarla e imparare ad affrontarla

La rabbia è un’emozione che ha radici nel profondo. Essa tocca i punti deboli di ognuno e, spesso, esplode in maniera incontrollata. Esistono diversi esercizi, tutti mirati a imparare a gestirla, che possono aiutarci a controllarla e affrontarla. Si tratta di una delle emozioni che tutti proviamo ed è gestita in maniera differente da ciascuno di noi. Alcune persone la reprimono mentre altre, al contrario, la sfogano fisicamente. Entrambi i modi, però, non sono i più adatti: come molti esperti spiegano, essa andrebbe incanalata e non repressa. Bisognerebbe però, naturalmente, riuscire a farlo senza avere atteggiamenti fuori controllo. Per questo, sono stati elaborati molti esercizi mirati alla gestione della rabbia.

Le radici di questo stato d’animo, come si è scritto, sono davvero profonde. Possono derivare dalla gestazione, se non addirittura dall’esperienza di vita nel grembo materno. Tutti i bambini che sono stati costretti a reprimere le proprie emozioni potrebbero faticare a governare le proprie emozioni, e la rabbia in particolare, una volta diventati adulti.

Esercizi per la gestione della rabbia

Gestione della rabbia: un uomo adirato al telefono
Esistono numerosi esercizi specifici per la gestione della rabbia

Numerosi esperti, nel corso degli anni, hanno elaborato differenti esercizi per la gestione della rabbia. Alcuni di questi mirano esplicitamente alla dimensione psicologica mentre altri prendono in prestito alcune posizioni dello yoga. Vediamo qualcuna delle esercitazioni più efficaci e diffuse.

Kali Mudra, espelliamo la rabbia in un minuto

Il primo esercizio di gestione della rabbia è piuttosto semplice. Lo si può fare ovunque, da seduti, anche davanti allo specchio. Andrà ripetuto per cinque volte. Si comincia inspirando profondamente. Si alzano gli occhi verso il terzo occhio, ovvero il centro della fronte, e, continuando a mantenere lo sguardo fisso, si apre la bocca tirando completamente fuori la lingua e gridando a pieni polmoni, dopo essersi assicurati di non disturbare nessuno. L’atto sarà estremamente liberatorio e ci farà sentire molto meglio in poco tempo. Secondo gli psicologi comportamentali:

“È un esercizio molto facile, adatto a tutti, che aiuta a incanalare verso l’esterno tutta la rabbia, in particolare quella repressa. Un gesto fondamentale perché i sentimenti repressi causano malattie psicosomatiche, in particolare la rabbia si concentra sulla zona del collo, quindi mal di gola e cervicale.”

Concentriamoci sull’utero ed espelliamo la rabbia dal profondo

Specifico per le donne, questo esercizio aiuta a eliminare tutta la rabbia, anche quella nascosta nel profondo. Si tratta di una esercitazione che passa dall’utero, dunque impossibile da portare a termine per gli uomini. Alla donna è invece molto utile, dal momento che la maggior parte dei suoi sentimenti, soprattutto quelli negativi, tendono a concentrarsi nell’utero e, da lì, a diffondersi a tutto il corpo. Questo organo è collegato alla gola e mantenere al suo interno tutta la rabbia repressa non fa certo bene. Per portare avanti questo esercizio bisogna stare in piedi, a occhi aperti o anche chiusi, e concentrarsi sulla parte bassa del corpo. Raggruppiamo mentalmente tutta la rabbia che si è insinuata e buttiamola fuori, urlando esattamente come già descritto quando spiegavamo il Kali Mudra. Questo esercizio è, di fatto, la sua versione al femminile.

Gestione della rabbia tramite la scrittura riflessiva

Niente aiuta più della scrittura, al fine di mettere nero su bianco le emozioni. Perché la valvola di sfogo si attivi, però, occorre comporre senza censure, parolacce comprese. Puntiamo una sveglia e lasciamola suonare dopo cinque minuti. Intanto, scriviamo l’episodio che ci ha fatto arrabbiare su carta. Suonata la sveglia, se occorrerà ancora più tempo la si ripunterà. Altrimenti, si inizierà a leggere il testo ad alta voce. Solo in questo modo si potrà elaborare quanto è stato scritto di impeto. Una volta concluso, si potrà distruggere il messaggio, bruciandolo, spezzettandolo e, infine, gettandolo via. Questo esercizio lavora sulla realtà emozionale e farà emergere fisicamente le proprie emozioni dall’inconscio, così da renderle vere e reali. Per lavorare sulla realtà emozionale si può tenere un diario. Su esso, possiamo scrivere ogni volta i propri sentimenti, così da poterli analizzare. La scrittura riflessiva è molto potente.

Lo sport come valvola di sfogo

L’attività sportiva è svolta da molti con il preciso scopo di sfogarsi. Qualora scegliessimo questo tipo di esercizio, sarebbe fondamentale mantenere l’attenzione sul respiro. Inspirando, raccogliamo tutta la rabbia, espirando la buttiamo fuori. Inoltre, concentrandosi sulla respirazione, individuiamo in quale parte del corpo si insinua. Non dimentichiamoci però di dare libero sfogo alle nostre energie e inseguire il risultato migliore: una buona prestazione genera gioia e allegria, ricacciando indietro la rabbia.

Gestione della rabbia casalinga: il metodo del cuscino e quello dell’asciugamano

Se è necessaria una misura più drastica, che sia efficace nell’immediato e ci liberi velocemente della rabbia accumulata, possiamo ricorrere a due vecchi metodi, sempre molto efficaci: quello del cuscino e quello dell’asciugamano. Queste due attività si svolgono nel modo più intuitivo e immediato possibile. Il cuscino lo si afferra e picchia brutalmente, mentre l’asciugamano lo si morde senza alcun tipo di ritegno. In entrambi i casi, è fondamentale concentrarsi sui propri sentimenti, specie sulla velenosa rabbia, al fine di espellerli e buttarli fuori.

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