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Formazione reattiva: quando il comportamento nasconde altro

La formazione reattiva rappresenta un meccanismo di difesa che si può attivare come reazione a stimoli ansiogeni, a conflitti interiori, a difficoltà relazionali, e molto altro.

In caso di formazione reattiva, l’individuo manifesta un comportamento opposto a ciò che realmente prova o desidera: si tratta di una complessa dinamica psicologica, ampiamente studiata e analizzata in vari contesti. Questo meccanismo offre un’importante chiave di lettura per comprendere il modo in cui le persone affrontano le sfide emotive e psicologiche.

Come riconoscere la formazione reattiva

La formazione reattiva è una strategia di adattamento psicologico.

L’individuo modifica il suo comportamento apparente per nascondere, camuffare o sopprimere pensieri, desideri o emozioni che gli appaiono inappropriati, inaccettabili o di cui temiamo le conseguenze.

Questo meccanismo di difesa può manifestarsi in vari modi: la formazione reattiva è un processo complesso, con aspetti apparentemente lineari che nascondono però prospettive ambivalenti.

Nei soggetti interessati, questo meccanismo di difesa si attiva in caso di situazioni emotive conflittuali o stressanti.
Le cause o l’origine del conflitto possono essere interne ed esterne. La risposta di difesa consiste nel sostituire i pensieri o i sentimenti conflittuali con azioni, esternazioni o ideazioni nettamente opposte.

una donna si copre il volto con le mani in senso di vergogna
La formazione reattiva si attiva, ad esempio, quando ci troviamo in situazioni di disagio emotivo o quando troviamo inaccettabile e inappropriato ciò che pensiamo o addirittura ciò che siamo.

Esempi di formazione reattiva nelle interazioni quotidiane

La formazione reattiva è una condizione che si attiva nella vita di tutti i giorni, influenzando il nostro funzionamento individuale e relazionale.

Per quanto questa descrizione possa sembrare appartenente a un meccanismo contorto, la maggior parte di noi ne ha fatto esperienza più di una volta nella vita.
Esempi concreti ci aiutano a chiarire il concetto di formazione reattiva e la frequenza con cui si manifesta tale processo.
A chi di noi, ad esempio, non è mai capitato di assumere un atteggiamento gentile e socievole nei confronti di un collega, un conoscente o un parente che in realtà detestiamo o non stimiamo minimamente?!
Lo stesso può accadere nelle relazioni sentimentali, in modalità molto diverse tra loro: ad esempio, un comportamento tendenzialmente aggressivo e svalutante può celare il desiderio di riappacificarsi con l’altro dopo una discussione, oppure si adotta un atteggiamento distante ed evitante nei confronti di qualcuno a cui vorremmo avvicinarci o per cui proviamo attrazione o innamoramento.

Tra i comportamenti più frequenti che si attivano in caso di formazione reattiva, ci sono:

  • Incongruenza emotiva: laddove il comportamento di una persona sembra incoerente con le emozioni che dovrebbero accompagnare la condizione che sta vivendo o il contesto in cui si trova.
  • Variazioni repentine di comportamento in risposta a situazioni emotive o di particolare stress.
  • Ridere in maniera e contesti inappropriati: non di rado capita di incontrare qualcuno che in situazioni di stress, o addirittura particolarmente tristi, reagisca ridendo e scherzando in modo eccessivo e ingiustificato.
  • Rispondere all’affetto con ostilità: chi, per motivi radicati o in situazioni specifiche, ha difficoltà ad accogliere sostegno emotivo e supporto dai propri affetti, può reagire in maniera respingente, schiva o addirittura aggressiva con chi gli offre conforto.
  • Eccessiva moralizzazione: aderire in maniera rigida ed estrema a principi morali o etici come mezzo per nascondere comportamenti considerati socialmente inaccettabili.
una coppia si tiene per mano
La formazione reattiva è un meccanismo frequente nelle relazioni sentimentali

Cause della Formazione Reattiva

La formazione reattiva può avere radici profonde nelle esperienze passate di un individuo, che siano essi traumi emotivi, legate a norme sociali, aspettative familiari o al contesto e all’ambiente esterno.
Ad esempio, un individuo che è cresciuto in un ambiente in cui l’espressione di rabbia era considerata inaccettabile potrebbe sviluppare una formazione reattiva che si manifesta attraverso un’eccessiva calma o gentilezza.

Il timore alla base di questo meccanismo è che la vera natura dell’individuo possa essere considerata inaccettabile dall’individuo stesso, dai suoi cari o dalla società in generale. Una bassa autostima e il timore del giudizio altrui possono essere tra le cause che spingono alcune persone a mettere in pratica molto frequentemente processi di formazione reattiva.

Per esempio, un uomo che desidera disperatamente l’amore, ma non riesce mai a sviluppare una relazione, può iniziare a manifestare esteriormente opinioni misogine. Negando i suoi veri sentimenti, può proteggere la sua autostima.

La formazione reattiva può essere un meccanismo di coping temporaneo, ma è improduttivo a lungo termine: ignora le convinzioni sottostanti o le sfide che devono essere affrontate, il che può danneggiare la salute mentale.

Formazione reattiva: un meccanismo inconscio

Come per tutti i meccanismi di difesa, la formazione reattiva avviene inconsciamente. La persona non ne è consapevole in quel momento: non sta adottando una strategia o mascherando volutamente le sue intenzioni reali per ottenere qualcosa di specifico. Al contrario, sta inconsciamente provando a difendere la sua stabilità mentale ed emotiva, a colmare dei conflitti.
Infatti, uno dei casi più frequenti di formazione reattiva si verifica, ad esempio, in persone che sentono un forte bisogno di amore e di attenzioni: piuttosto che esternare i loro desideri, queste persone reagiscono prendendosi cura costantemente dell’altro e riversando esternamente quell’affetto che vorrebbero ricevere per se.

La psicoterapia ci spiega come si possa via via diventare consapevoli di tali meccanismi e comprendere perché e quando si scatenano, attraverso un lavoro di conoscenza e accettazione di sé. Il percorso da intraprendere chiama in causa i propri vissuti emotivi, per arrivare a comprendere e confrontarsi con il senso dei propri comportamenti.

Nel quotidiano, approcciarsi delicatamente a una persona a noi vicina in cui riconosciamo la messa in pratica ricorrente di questo meccanismo di difesa, può aiutarla a prenderne consapevolezza. Nel caso descritto sopra, ad esempio, potrebbe essere utile farle notare che merita di prendersi cura più di se stessa e aiutarla a capire perché dedica così tante attenzioni agli altri, anche non necessarie, a discapito del proprio benessere.

La formazione reattiva è una complessa strategia di adattamento psicologico che può influenzare profondamente il comportamento delle persone. Riconoscerla è fondamentale per comprendere le dinamiche interne di un individuo e facilitare un processo di autoconsapevolezza e crescita personale.
L’approccio empatico e la consapevolezza delle proprie emozioni possono aiutare a superare i confini imposti dalla formazione reattiva, aprendo la strada a una maggiore autenticità e benessere emotivo.

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