L’esame di realtà è uno strumento fondamentale nell’ambito della psicoterapia. Si configura come una pratica mirata, allo scopo di esplorare e comprendere la percezione individuale del mondo circostante. Questo processo di auto-riflessione e analisi critica, personale e profondamente differente di individuo in individuo, si focalizza sul confronto tra la percezione del paziente e gli elementi oggettivi della realtà che lo circonda e in cui è immerso. Nel contesto terapeutico, l’esame di realtà riveste un ruolo cruciale. Esso consente al terapeuta di collaborare attivamente con il soggetto, portando avanti assieme a lui in un’operazione tutt’altro che semplice da gestire in autonomia, come quella di decostruire e reinterpretare le proprie prospettive. Approfondiamo, nelle righe seguenti, questo concetto e capiamo che cosa intendiamo quando parliamo di esame di realtà.
In che cosa consiste un esame di realtà?
L’esame di realtà è uno strumento pressoché imprescindibile nell’ambito della psicoterapia. Si configura come una pratica mirata a esplorare, e comprendere, la percezione individuale del mondo circostante. Questo processo di auto-riflessione e analisi critica guidata si focalizza sul confronto tra la percezione del paziente, propria e individuale, e gli elementi oggettivi della realtà, insindacabili e uguali per tutti. Nel contesto terapeutico, questo esame riveste un ruolo così rilevante perché consente al terapeuta di collaborare, in maniera attiva, con il paziente, nel decostruire e reinterpretare le proprie prospettive. Il terapeuta guida il paziente nell’esplorazione del suo punto di vista individuale, facilitando un processo di autoriflessione. In una seconda fase si mettono a confronto percezione individuale ed elementi oggettivi. In questo modo si identificano distorsioni cognitive, schemi di pensiero disfunzionali o convinzioni limitanti.
Questa integrazione nel contesto terapeutico favorisce la trasformazione individuale. L’esame di realtà contribuisce al superamento di ostacoli emotivi e alla costruzione di una visione più equilibrata, maggiormente aderente alla realtà.
L’esame nel processo terapeutico
Nella codificazione della psicoterapia, l’esame di realtà si ritiene efficace quando riesce a raggiungere una serie di obiettivi:
- identificare le distorsioni cognitive. Per riconoscere e affrontare gli schemi di pensiero disfunzionali e tutte le distorsioni che spesso finiscono per permeare la mente di un paziente e influenzarne negativamente il benessere psicologico, si ricorre alla serie di sedute necessarie a portare a compimento l’esame di realtà;
- promuovere una nuova consapevolezza. Occorre favorire una maggiore comprensione delle proprie percezioni. In tal maniera si consente all’individuo di esplorare e riconoscere meglio i suoi modelli di pensiero. Giungere a una consapevolezza superiore di quanto si percepisca consente al soggetto di fare un passo avanti nella conoscenza di sé;
- modificare le credenze limitanti. Il paziente va aiutato a riconsiderare, e all’occorrenza modificare, convinzioni limitanti o irrazionali che ostacolano ogni processo di cambiamento e crescita personale;
- costruire prospettive bilanciate. Il soggetto va guidato nell’installazione di nuove prospettive. Non è in grado di farlo da solo. Una visione più equilibrata e aderente alla realtà lo aiuterà a vedere gli eventi in modo più obiettivo;
- potenziare le capacità di problem solving. Aiutiamo l’individuo a sviluppare le sue capacità di gestione controllata delle sfide quotidiane, attraverso una valutazione più efficace delle situazioni che incontra lungo il suo percorso.
Nel contesto psicoterapeutico, l’esame di realtà si integra offrendo allo specialista e al suo paziente uno strumento collaborativo per esplorare e affrontare le dinamiche interne. Questo processo contribuisce al cambiamento positivo, favorendo crescita personale e gestione adattiva delle sfide emotive.
Strumenti e metodologie di un esame di realtà
L’esame di realtà impiega diverse tecniche e strumenti mirati. Questa valigetta degli attrezzi è indispensabile per esplorare la percezione individuale, al fine di confrontarla con la realtà oggettiva. Durante le sessioni di terapia, il terapeuta utilizza queste tecniche in modo collaborativo. Attraverso una discussione guidata, si lavora insieme al paziente per esplorarne i pensieri automatici, identificare le distorsioni cognitive e, nell’ottica degli obiettivi specifici elencati, promuovere una visione più realistica delle situazioni. L’approccio è flessibile e si adatta alle esigenze specifiche del paziente nonchè alle dinamiche che emergono durante il percorso terapeutico.
Le metodologie più utilizzate durante l’esame di realtà sono:
- registrazione del pensiero automatico con identificazione degli stimoli legati a emozioni intense e circostanze specifiche;
- analisi delle prove. Il paziente viene invitato a raccogliere prove oggettive che supportino (o contraddicano) i suoi pensieri automatici. Questo punto può anche fallire, quel che conta è che si promuova un’esplorazione obiettiva di ogni situazione;
- ripensamento delle convinzioni centrali. Il terapeuta guida il soggetto nell’analisi delle credenze più basilari che ne guidano la visione di sé e del mondo;
- simulazioni cognitive. Attraverso esercizi pratici, il paziente esplora alternative di pensiero e valuta le situazioni. Anche questo metodo vuole promuovere una prospettiva di visione più equilibrata;
- diario delle emozioni. Compilare un’agenda delle emozioni è una tecnica molto semplice, eppure altrettanto efficace, per monitorare le connessioni tra pensieri, sensazioni e comportamenti.
Optare per un esame di realtà in setting terapeutico controllato significa conseguire un potenziamento delle capacità decisionali. Esso favorisce infatti una migliore presa di coscienza nelle decisioni, poiché il paziente apprende come valutare, in modo obiettivo, tutte le informazioni che gli si rendono disponibili.