Il divario retributivo di genere è la differenza di salario tra uomini e donne per il medesimo lavoro o per lavori di pari valore. Nonostante la lotta per l’uguaglianza di genere sia iniziata da decenni, il divario retributivo di genere è ancora una problematica sociale attuale. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il divario salariale in Italia è del 5,9% nel 2021, un dato che purtroppo non mostra una significativa riduzione rispetto agli anni passati. Ma perché il divario retributivo di genere esiste ancora oggi?
Cause del divario retributivo di genere
Le cause del divario retributivo di genere sono molteplici. Una delle principali cause è l’occupazione femminile concentrata in settori e professioni meno retribuiti rispetto a quelli maschili, come il lavoro di cura, la pulizia e l’assistenza. Inoltre, le donne hanno ancora maggiori difficoltà ad accedere a posizioni di responsabilità e di vertice all’interno delle organizzazioni. Questo è spesso dovuto a pregiudizi culturali e a stereotipi di genere che vedono le donne come meno capaci o meno disponibili a dedicarsi alla carriera rispetto agli uomini.
Come affrontare il divario retributivo di genere
Affrontare il divario retributivo di genere richiede un’azione congiunta a livello culturale, politico e organizzativo. A livello culturale, è importante promuovere una cultura dell’uguaglianza di genere che superi gli stereotipi di genere e favorisca una maggiore partecipazione delle donne alla vita sociale ed economica. A livello politico, è necessario promuovere politiche pubbliche che favoriscano l’accesso delle donne a posizioni di responsabilità e di vertice, nonché politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare. A livello organizzativo, è importante che le imprese adottino politiche di parità di trattamento e di opportunità per uomini e donne, ad esempio attraverso la promozione di politiche di diversity management e di flessibilità lavorativa.