Se parlare di piacere sessuale in generale è ancora oggi troppo spesso un tabù, o un argomento che si fatica ad affrontare liberamente, ancor di più lo è per quanto il riguarda il piacere femminile. Il piacere femminile è infatti un territorio vasto e complesso, ma ancora poco esplorato e avvolto da un velo di mistero.
Anche se negli ultimi anni assistiamo, per fortuna, a un’apertura crescente verso l’argomento, la strada da percorrere è ancora lunga.
Il piacere femminile e la sua infinita variabilità
Il piacere femminile è tanto affascinante quanto complesso dal momento in cui, proprio per le sue stesse caratteristiche, può essere estremamente variabile e soggettivo.
Esso è il risultato di pulsioni biologiche, fattori fisici, emozioni, esperienze e desideri.
Ciò che può portare piacere a una donna potrebbe non farlo per un’altra, o con diversa intensità.
Inoltre, un ruolo fondamentale nella stimolazione e nell’espressione del piacere femminile è giocato da fattori psicologici e culturali, oltre che anatomici. Non a caso, qualcosa che ha generato piacere in una determinata occasione, potrebbe non avere la stessa risposta di godimento sessuale in una situazione differente, anche se è la stessa donna a essere coinvolta.
La percezione del piacere femminile è dunque influenzata da tantissime variabili e proprio per questo è importante favorire e promuovere dialoghi aperti e inclusivi sul tema in cui tutte le donne possano riconoscersi e sentirsi validate e rispettate.
Abbattere i tabù storicamente e culturalmente radicati
Per troppo tempo, il piacere femminile è stato considerato un argomento scomodo o addirittura imbarazzante da affrontare.
Storicamente – in maniera più o meno intensa a seconda del contesto geopolitico – la sessualità femminile ha rappresentato un argomento tabù, che vedeva la libido della donna come un qualcosa da ignorare e ingabbiare.
I rigidi schemi sociali e culturali hanno a lungo limitato l’espressione del corpo femminile al solo scopo riproduttivo: si tratta di una visione radicata in concezioni patriarcali, che vede la donna come madre o custode della morale familiare, ignorando i suoi bisogni o desideri sessuali.
A partire dal secolo scorso abbiamo assistito a un’apertura sempre crescente verso l’esplorazione del piacere femminile. I movimenti femministi, le battaglie per la parità di genere, i grandi cambiamenti sociali, hanno promosso un dialogo più aperto sulla sessualità femminile. Una spinta decisiva nell’abbattere i pregiudizi è stata data poi dalla rivoluzione sessuale a partire dagli anni Sessanta, che ha enfatizzato il diritto universale al piacere sessuale e sensibilizzato anche in materia di contraccezione e libertà sessuale tra uomo e donna.
In tempi più recenti, il crescente dibattito sui diritti LGBTQA+ e la crescente attenzione verso la salute sessuale, hanno arricchito di nuove prospettive il dialogo sulla libido femminile.
Le battaglie delle donne per raggiungere la totale e globale parità di diritti in ambito politico, lavorativo e sociale in generale, hanno inevitabilmente stimolato un’apertura verso l’esplorazione del piacere femminile e la conseguente emancipazione della fisicità e della sessualità della donna.
Essere consapevoli del proprio corpo e comprenderlo anche dal punto di vista sessuale vuol dire reclamare il proprio diritto a esplorare e godere della propria sessualità senza vergogna o pregiudizi.
I Monologhi della Vagina di Eva Ensler
Opere teatrali come I monologhi della vagina di Eva Ensler, che debuttò per la prima volta nel 1967, hanno contribuito a sdoganare l’argomento, rendendolo oggetto di intrattenimento ma ponendolo contemporaneamente all’attenzione del grande pubblico.
L’opera è costituita da un numero variabile di monologhi, frutto di moltissime testimonianze femminili raccolte dall’autrice, e letti da diversi donne. Questi hanno come protagonista la vagina e toccano argomenti vari come il sesso, la maternità, le mestruazioni, l’orgasmo femminile, il consenso sessuale e molto altro…
L’opera ha dato il via a un vero e proprio filone dedicato all’argomento, favorendo la nascita di remake, di spettacoli ispirati al format e incentivato la pubblicazione di libri, articoli e opere di vario genere dedicate al tema.
L’importanza del dialogo aperto
Più si parla apertamente di piacere femminile, più si riducono gli stereotipi dannosi e le idee preconcette.
Il dialogo aperto favorisce l’educazione sessuale e fornisce alle donne le conoscenze necessarie per vivere la propria sessualità in modo sano e consapevole.
Aprirsi al dialogo sul piacere femminile vuol dire approfondire punti riguardanti la gravidanza, la maternità, il diritto all’aborto, la contraccezione, il consenso sessuale…ma significa anche ribadire il diritto alla scoperta e all’espressione di sé e della propria libido senza giudizi.
In altre parole, vuol dire aprirsi a dialoghi fondamentali per garantire alle donne di vivere la propria sessualità in modo sicuro, consapevole e soddisfacente, offrendo inoltre nuovi strumenti per abbattere gli stereotipi di genere.
Conversazioni aperte, dibattiti pubblici, articoli, libri e spettacoli sul tema, le recentissime possibilità offerte dai social media e dalla comunicazione digitale, sono tutti fattori che hanno contribuito in maniera preponderante a diffondere consapevolezza sull’argomento, allargando il dibattito a livello globale e smantellando gradualmente i pregiudizi infondati.
Nella società contemporanea, fortunatamente, ci sono molte risorse disponibili per le donne che desiderano esplorare il loro piacere in modo più approfondito, condividere le proprie esperienza e trovare supporto in modo inclusivo e sicuro: podcast, workshop, gruppi di incontro, terapia sessuale, piattaforme di dibattito online e molto altro.
Esplorare il piacere femminile richiede coraggio, apertura e consapevolezza. È un viaggio personale e unico per ogni donna, ma è anche un viaggio che può essere arricchito attraverso il dialogo aperto e inclusivo.
Promuovere una cultura in cui le donne si sentano libere di esplorare e godere della propria sessualità è essenziale per la salute e il benessere delle donne in tutto il mondo.
Siamo sulla strada giusta, ma c’è ancora molto lavoro da fare!