In un periodo di feste come quello che presto attraverseremo, gioia e felicità la fanno da padrone. Oppure no? Il fenomeno della depressione natalizia, chiamato dagli statunitensi Christmas Blues, è sempre più diffuso. La cosiddetta magia del Natale, che in realtà è costruita a tavolino e di magico ha ben poco, suscita allegria e risolleva lo spirito. Eppure, non tutti vivono le ferie invernali come una grande festa. Gli alberi addobbati, le luci colorate, le tavole imbandite e le melodie più o meno tradizionali ascoltate in ogni dove non hanno lo stesso effetto positivo su chiunque. Se la maggior parte di noi si illumina e si rallegra per Natale, c’è anche chi vive la sensazione opposta.
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Il Christmas Blues
Il periodo di fine anno, con tutte le feste cui è associato, è un intervallo di tempo atteso e sospirato da molti. Ci si può rilassare, si può staccare un pò la spina ed è concesso anche non fare proprio nulla; quel che conta è essere felici. La società ci impone questo sentimento e ci chiede di apparire al meglio, espellere felicità da tutti i pori e mostrarci uniti, legati alla nostra famiglia. La maggior parte delle persone è ben contenta di farlo, ma a qualcuno queste regole non scritte appaiono come un obbligo e una costrizione. C’è chi può provare ansia e frustrazione, in quanto non si sente adeguato o equiparabile alle persone comuni, quelle che vivono il Natale come un intervallo rigenerante e gioioso. Queste sensazioni possono essere talmente vive da originare veri e propri episodi depressivi.
“Con il termine Christmas Blues ci riferiamo a una sorta di depressione natalizia. È uno stato in cui gioia e stupore lasciano spazio a tristezza e malinconia. Tali sensazioni iniziano generalmente a manifestarsi durante i preparativi e scompaiono da sole al termine delle feste.”
Così spiegano il fenomeno i neuropsicologi e gli psicoterapeuti del servizio di psicologia clinica presso il Policlinico San Donato.
Depressione natalizia e disturbo affettivo stagionale
La condizione della depressione natalizia, la sua sintomatologia e le sue conseguenze, non sono dissimili dalle caratteristiche di quello che il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) definisce disturbo affettivo stagionale. Quest’ultimo è un disturbo particolarmente diffuso nel periodo autunno-inverno e comporta tristezza, malinconia, angoscia, ansia, solitudine, rabbia e irritabilità. Non è solo la sfera emotiva a esserne colpita, bensì anche quella cognitiva. Pensieri negativi, intrusivi, problematiche di concentrazione e disturbi dell’attenzione sono all’ordine del giorno quando si soffre di questo disturbo. Le stesse sensazioni caratterizzano il depresso natalizio.
Sintomi di questo tipo influiscono naturalmente sulla socialità dell’individuo, portandolo a isolarsi e a rifiutare la compagnia di amici e parenti, dal momento che essi provano una felicità che a lui è completamente estranea. Apatia e stanchezza sono le tipiche compagne, durante le feste, di chiunque soffra di depressione natalizia. Uscite, momenti conviviali o anche il semplice acquisto di regali e pensieri per le persone care sono frangenti che generano malessere e cattivo umore. Fisiologicamente si dorme di più e si mangia di meno, incidendo così sui cicli di riposo e alimentazione.
Le cause della depressione natalizia
La depressione natalizia è strettamente connessa al periodo delle ferie invernali e circoscritta a esso. Si tratta di un tempo di bilanci emotivi, personali, economici e progettuali. Qualora le aspettative non risultassero soddisfatte, tali valutazioni potrebbero trasformarsi in frustrazione. Se poi si fosse recentemente vissuto un lutto, il tempo libero dovuto al Natale e alle festività vicine potrebbe originare un profondo senso di solitudine e nostalgia.
Svariati elementi tipici di questo periodo possono ripercuotersi sull’umore. Pensiamo soltanto alle cene con i parenti: con quale facilità possono riattivare dinamiche conflittuali mai risolte? E che dire dell’obbligo morale di presentarsi ai momenti conviviali dotati di regalo? Avremo speso troppo? Troppo poco? E se il regalo non fosse quello giusto? Una situazione di questo tipo può generare ansia e stress. In aggiunta, poi, c’è da considerare che più tempo libero significa più momenti da passare con una persona con la quale potremmo non andare d’accordo: noi stessi. Se abbiamo pensieri o vissuti emotivi che normalmente mascheriamo con la routine, in questo periodo potrebbero riaffiorare.
Come affrontare il Christmas Blues
Pur essendo piuttosto contenuta, la durata della depressione natalizia può portare malessere e tristezza. Esistono alcune strategie per combatterla e affrontare meglio le ferie invernali, vediamole:
- accogliamo e accettiamo il momento. Riconosciamo la tristezza, l’insoddisfazione e la delusione, sottolineando come questo periodo passerà presto e, da gennaio in avanti, potremo migliorare ogni circostanza che ci abbatte;
- portiamo a termine un’analisi di coscienza, evidenziando anche quanto di positivo ci sia nella nostra situazione e raffrontandolo con la negatività che ci colma nello spirito, valorizzando tutto il buono che ci sia capitato di recente;
- assecondiamo il bisogno di riposare e rinunciamo pure a uscire, se non ne abbiamo voglia, ma evitiamo di recluderci per l’intera durata del periodo festivo. Troviamo un pò di tempo per chi ci vuole bene. Poniamo limiti agli inviti se necessario, mettendo bene in chiaro che preferiamo evitare alcune persone;
- affrontiamo in maniera scientifica la corsa al regalo. Individuiamo un budget, rispettiamolo e organizziamoci per portare comodamente a termine gli acquisti senza doverci ridurre all’ultimo momento;
- prendiamoci cura di noi e dedichiamoci ad attività piacevoli, mantenendo uno stile di vita sano e virtuoso. Tra i regali che acquistiamo per altri, mettiamoci anche qualcosa per noi stessi.
- allontaniamo il rimuginio negativo, distraendoci con attività che possano stimolare tutti i 5 sensi: fare una bella passeggiata, annusare e respirare a pieni polmoni, ascoltare il suono delle melodie o mangiare cibi che ci piacciono.
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