La depressione è una condizione complessa, che può avere origini biologiche, psicologiche e sociali. Uno dei sintomi più comuni della depressione è la tendenza all’isolamento e alla perdita di interesse nelle normali attività. In casi estremi, la depressione può portare al suicidio.
Molte persone depresse finiscono per fare uso di droghe nel tentativo di alleviare il proprio dolore emotivo. Tuttavia, l’abuso di sostanze è raramente una soluzione efficace. Al contrario, rischia di peggiorare i sintomi depressivi e di causare gravi danni a livello cerebrale. In questo articolo esploreremo il complesso rapporto tra depressione e droga, analizzando cause ed effetti di questo diffuso malessere psicologico.
I meccanismi della depressione
La depressione è un disturbo eterogeneo, che può derivare da fattori molto diversi tra loro. In alcuni casi la componente biologica e genetica ha un ruolo predominante. Ad esempio, squilibri nei livelli di neurotrasmettitori come serotonina e noradrenalina possono alterare l’umore e favorire pensieri negativi. Anche fattori ormonali e infiammatori sembrano essere implicati.
In altri casi, sono le esperienze di vita traumatiche o stressanti a innescare la depressione. Lutti, fallimenti sentimentali o lavorativi, emarginazione sociale: tutti eventi che possono gettare nello sconforto più nero. Spesso è la combinazione di predisposizione biologica e fattori ambientali a determinare l’insorgenza del disturbo depressivo.
I sintomi possono essere diversi:
- tristezza patologica
- apatia
- sensi di colpa
- pensieri negativi ricorrenti
- insonnia o ipersonnia
- calo dell’appetito e del desiderio sessuale.
Nei casi più gravi si arriva all’incapacità di provare gioia e piacere per qualsiasi attività.
Automedicazione e depressione
Molte persone depresse cercano sollievo dalla loro sofferenza interiore attraverso l’uso di alcol o droghe. In particolare, sostanze stimolanti come cocaina, amfetamine e MDMA sembrano in grado, almeno temporaneamente, di alleviare i sintomi depressivi.
L’effetto “antidepressivo” di queste droghe è dovuto alla loro capacità di aumentare i livelli di dopamina e serotonina nel cervello. Si tratta però di un sollievo effimero: quando gli effetti della sostanza svaniscono, i sintomi depressivi ritornano, spesso in forma peggiorata.
Per alcuni il consumo occasionale di droghe può sembrare un modo per evadere dalla quotidianità opprimente della depressione. Ma nel lungo periodo l’abuso di sostanze aggrava sempre il disturbo.
Gli effetti delle droghe sul cervello depresso
Il consumo prolungato di droghe come cocaina, anfetamine ed ecstasy provoca gravi danni neuronali, soprattutto a carico dei sistemi dopaminergico e serotoninergico. Questi sono gli stessi circuiti cerebrali coinvolti nei meccanismi della depressione.
In pratica, abusando di queste sostanze una persona depressa peggiora ulteriormente il proprio squilibrio chimico a livello cerebrale. Si entra così in un circolo vizioso: si assume la droga per sentirsi meglio, ma gli effetti neurotossici aggravano i sintomi nel lungo periodo, spingendo a consumare ancora di più.
Anche l’alcol, sebbene abbia un effetto depressivo sul sistema nervoso, viene spesso utilizzato come automedicazione contro l’ansia e la tristezza. Ma oltre a non risolvere il problema, l’abuso di alcol porta a danni epatici, cerebrali e nutrizionali, che non fanno altro che acuire il disturbo depressivo.
Dipendenza e rischio suicidario
La dipendenza da sostanze è di per sé un fattore di rischio per la depressione. Smettere di assumere la droga a cui si è sviluppata tolleranza provoca un “down” psicologico che accentua pensieri negativi e umore depresso. Anche gli effetti collaterali acuti e cronici delle droghe contribuiscono al peggioramento del tono dell’umore.
Nei casi più estremi, la combinazione tra depressione e abuso di sostanze può sfociare in tragici episodi di suicidio. Chi soffre di depressione ha già di per sé una maggiore tendenza al suicidio. L’uso di droghe abbassa ulteriormente i freni inibitori, aumentando il rischio di atti estremi in preda a stati deliranti o di grave confusione mentale.
Percorsi terapeutici integrati
È chiaro come depressione e dipendenza da sostanze siano due disturbi strettamente correlati, che tendono ad aggravarsi a vicenda. Chi soffre di entrambi i problemi necessita di un approccio terapeutico integrato, che affronti contemporaneamente i due aspetti.
Solo la combinazione tra psicoterapia, farmaci antidepressivi e programmi per la disintossicazione può interrompere questo circolo vizioso. Fondamentale è motivare il paziente a non ricorrere più all’automedicazione, imparando ad affrontare il proprio dolore interiore in modo costruttivo. Gruppi di sostegno e attività ricreative possono aiutare a ritrovare interesse nella vita.
Guarire sia dalla depressione che dalla dipendenza richiede tempo e impegno, ma è possibile ritornare a vivere serenamente, riscoprendo le proprie risorse interiori. L’importante è non chiudersi in se stessi, ma aprirsi a un supporto professionale e umano. La sofferenza psicologica può essere superata, se affrontata nel modo giusto.