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Cybercondria: la psicologia dietro l’ipocondria digitale

Hai mai cercato online informazioni sulla tua salute, magari perché avevi un mal di testa, una tosse o un dolore al petto? Se la risposta è sì, probabilmente sei entrato in contatto con la cybercondria, il fenomeno di ricorrere a internet per cercare di autodiagnosticarsi o di rassicurarsi sul proprio stato di salute. La cybercondria è una forma di ipocondria digitale, cioè la paura eccessiva e ingiustificata di avere una malattia grave, basata su informazioni trovate online. La cybercondria può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica, provocando ansia, stress, insonnia, ipervigilanza, visite mediche inutili o evitamento delle stesse. In questo articolo, ti spiegheremo quali sono le cause, i sintomi e i rimedi della cybercondria.

Cos’è la cybercondria?

Il termine cybercondria è stato coniato nel 2001 da due giornalisti del Washington Post, che lo definirono come “l’infondata convinzione di avere una malattia terribile, basata su una ricerca online”. La cybercondria è un disturbo psicologico che si caratterizza per la tendenza a cercare online informazioni sulla propria salute, interpretando in modo catastrofico i sintomi, i segni o i risultati di esami medici.

La cybercondria è una forma di ipocondria, un disturbo d’ansia che si manifesta con la paura ossessiva di avere una malattia grave, nonostante le rassicurazioni mediche. La differenza tra ipocondria e cybercondria è che quest’ultima si basa principalmente su informazioni trovate online, spesso non affidabili, incomplete o fuorvianti.

Quali sono le cause della cybercondria?

La cybercondria, una condizione complessa e sfaccettata, non è riconducibile a una singola causa, ma piuttosto emerge dall’intreccio di diversi fattori individuali, sociali e ambientali. Le personalità inclini all’ansia, al perfezionismo, o quelle dotate di una sensibilità accentuata, trovano terreno fertile nella cybercondria. Tali tratti caratteriali spingono le persone a concentrarsi eccessivamente sui propri sintomi, magnificarne l’importanza e, in alcuni casi, temere scenari catastrofici.

Parallelamente, le esperienze di vita giocano un ruolo significativo. Chi ha affrontato o è stato testimone di eventi traumatici legati alla salute, come gravi malattie, lutti o abusi, può sviluppare una sensibilità particolare verso questi temi. Queste esperienze possono infatti erodere la fiducia nell’integrità del proprio corpo o nel sistema sanitario, rendendo l’individuo più vulnerabile alla cybercondria.

Anche l’abbondanza di informazioni sulla salute disponibili online, spesso prive di verifica e contraddittorie, contribuisce a questa condizione. L’accesso illimitato a queste risorse può generare confusione e paura, influenzando negativamente la percezione della propria salute. In questo contesto, il web diventa una fonte inesauribile di dati, non sempre attendibili, che possono alimentare l’ansia anziché placarla.

Infine, le emozioni negative come l’ansia, lo stress, la tristezza, la rabbia o la noia, giocano un ruolo non trascurabile. Queste emozioni possono spingere le persone a ricercare informazioni sulla salute online non solo per informarsi, ma anche come mezzo per distogliere la mente da pensieri sgraditi, per esercitare un senso di controllo sulla propria vita, o per cercare conferme a paure già radicate. In questo modo, la ricerca online diventa un vero e proprio strumento di gestione emotiva, sebbene spesso in modo controproducente.Inizio modulo

Quali sono i sintomi della cybercondria?

cybercondria

La cybercondria si manifesta con una serie di sintomi che possono variare da persona a persona, a seconda della gravità e della durata del disturbo. Alcuni dei sintomi più comuni sono il fare ricerche ossessive online sulla propria salute, anche quando non si hanno sintomi gravi o si presentano malesseri comuni come un raffreddore o mal di schiena. Si interpretano in modo catastrofico le informazioni trovate sul web, credendo di avere malattie gravi o rare come tumori, infarti o patologie degenerative. Si provano ansia e preoccupazioni eccessive per la propria salute, che interferiscono con la quotidianità, le relazioni sociali e il lavoro.

Si cerca di verificarle o rassicurarsi consultando varie fonti online, chiedendo pareri a familiari, amici o medici, o facendo esami e visite mediche ripetute o inutili. Si evitano o limitano attività ritenute rischiose per la salute come sport, alimentazione, sesso o viaggi. Oppure si è fin troppo attenti e vigili su ogni minimo cambiamento o sensazione del proprio corpo come:

  • battito cardiaco
  • temperatura
  • respiro

La cybercondria come occasione di cambiamento

La cybercondria è un problema serio che può compromettere la qualità della vita di una persona, ma non è insuperabile. Con il giusto supporto e la giusta motivazione, la persona può trasformare la propria cybercondria in un’occasione di cambiamento e di crescita personale.

La cybercondria, spesso percepita come un fenomeno negativo, nasconde in realtà un potenziale trasformativo notevole. Al di là della sua natura ansiogena, questa condizione si rivela una preziosa occasione per incentivare un percorso di crescita personale e di maturazione. In primo luogo, essa stimola l’utente a rafforzare le proprie competenze nel discernere le informazioni attendibili in rete, un’abilità fondamentale nell’era digitale. Inoltre, affrontando la cybercondria, si apre la strada a un’autoriflessione profonda: si inizia a interrogarsi sui propri modi di pensare, sentirsi e agire, che talvolta possono essere contraddistinti da schemi disfunzionali.

Questo processo di introspezione può portare a una gestione più efficace dell’ansia e delle preoccupazioni, spianando la via a un benessere psicologico più stabile. In parallelo, si assiste a un potenziamento dell’autostima: comprendere e superare le proprie insicurezze legate alla salute eleva la fiducia in sé stessi e nel proprio giudizio. Questo nuovo equilibrio interiore non rimane confinato nell’ambito personale, ma si estende anche alle relazioni sociali, migliorando la qualità delle interazioni con gli altri.

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