Quello delle costellazioni familiari è un particolare approccio terapeutico. Esso mira a rivelare, prima, e a sciogliere, poi, quelle dinamiche celate nel nostro io che abbiamo involontariamente assorbito dalla nostra famiglia. È infatti fisiologico, per l’essere umano, apprendere e imparare per indole e imitazione, due elementi che ci trasmettono i nostri genitori e i loro antenati. Le costellazioni familiari, spesso, ci impediscono di essere pienamente felici e vivere serenamente le relazioni. La maggior parte delle persone, infatti, assume, in maniera inconscia, modelli familiari distruttivi di ansia, depressione, rabbia, colpa, solitudine, alcolismo e persino malattia. La provenienza dalla nostra famiglia costituisce una sorta di cicatrice immunitaria, di segno particolare che ci contraddistinguerà e caratterizzerà per l’intera vita.
Siamo tutti membri della nostra famiglia
È bene considerare ogni persona come parte di un sistema più grande, su scala familiare, piuttosto che come un’entità separata. I comportamenti, i sentimenti e gli atteggiamenti dell’individuo devono essere raffrontati a questo sistema più ampio, se li si vuole comprendere. Ogni membro della famiglia va preso in considerazione, all’interno di questa scala. Dunque anche i bambini abortiti o quelli nati morti. Le costellazioni familiari collegano e uniscono tutti i parenti che ne facciano parte. A un esponente di una generazione successiva potrebbe capitare lo stesso destino di un antenato, o il suo carattere potrebbe risultare una vera e propria fotocopia di quello di qualcuno che lo ha preceduto. Conoscendo la storia del nucleo e quelle dei suoi componenti possiamo onorarne il passato e spezzarne la catena di ripetizione, dal momento che sapremo già che cosa possiamo attenderci.
La teoria delle costellazioni familiari si deve allo psicologo e scrittore tedesco Bert Hellinger. Questi ha elaborato la prima versione della teoria nel 1980 e, da allora, ha studiato e trattato famiglie per tutta la vita, al fine di arricchire la sua ricerca. Si deve a questo professionista la scoperta di pattern che si ripetono all’interno della linea di sangue e di una sorta di legge familiare ancestrale, che mantiene l’equilibrio all’interno della costellazione. Qualora questa venisse violata, anche e soprattutto inconsciamente, sofferenza e malessere pervaderebbero l’intero sistema familiare. Questa teoria trova dimostrazione, per chi la riconosce, tutte quelle volte nelle quali due parenti che vivono molto lontani accusano gli stessi fastidi e disturbi contemporaneamente o in periodi di tempo ravvicinati.
Cosa sono le costellazioni familiari
L’approccio terapeutico delle costellazioni familiari ha l’obiettivo di rompere lo schema, in modo da migliorare la propria qualità di vita, eliminando le incognite dovute all’appartenenza alla propria famiglia. Con il nome costellazioni familiari, dunque, indichiamo proprio l’iter terapeutico. Talvolta però, per semplicità di spiegazione (come avverrà anche in questo articolo), con la stessa definizione si chiamerà anche il gruppo familiare allargato, comprendente persino le persone non più in vita.
La terapia si svolge all’interno di un gruppo composto da sconosciuti che non sono parenti tra loro. Il terapeuta sceglie nel gruppo alcune persone che rappresenteranno, in simulazione, i membri della famiglia. Altri partecipanti al gruppo di lavoro interpreteranno invece persone vicine a loro per età o mansioni all’interno del nucleo e qualcuno, non necessariamente il paziente, assumerà il ruolo dell’individuo sottopostosi alle costellazioni familiari. Il modello di famiglia sarà verosimile e vivente, con le persone che saranno posizionate più o meno vicine tra loro e al paziente a seconda del suo sentimento nello specifico momento in cui si dà il via alla seduta. In breve, gli attori, se così vogliamo definirli, inizieranno a provare sentimenti ed emozioni molto simili a quelli effettivamente vissuti e testimoniati dalle loro controparti reali.
Connessione e guarigione
Per la buona riuscita di questa terapia, nessuno dei partecipanti alla costellazione familiare deve conoscere il paziente e a nessuno viene data alcuna informazione che riguardi la sua storia, la sua vita familiare o, tantomeno, il suo albero genealogico. Le dinamiche familiari dell’individuo sotto analisi rimangono un mistero per l’intera durata del processo, eppure i partecipanti sono facilmente in grado di entrare all’interno degli ingranaggi di tale situazione e sostituirsi in maniera ottima ai veri protagonisti. Quello che si materializza è un vero e proprio campo energetico, che Hellinger definì senso di connessione profondo. Questo viene replicato con una simile facilità proprio perché il soggetto in analisi è così profondamente figlio della sua situazione che riesce rapidamente a ricrearla, anche sostituendo altre persone a quelle reali.
Lo studio dei campi morfogenetici di Rupert Sheldrake spiega come questo avvenga a causa del trasferimento di informazioni e sensazioni dal paziente a chi lo sta coadiuvando nel percorso terapeutico. A questo punto del processo, si possono osservare i movimenti spontanei dei rappresentanti dei familiari, rivelando le relazioni, gli intrecci e le problematiche. Evidenziando le criticità, si mettono in luce anche le soluzioni. Il terapeuta qui prenderà in mano la situazione, suggerendo comportamenti nuovi e più consapevoli, donando all’intero sistema familiare un diverso equilibrio, più naturale e salutare.
Talvolta non è possibile risolvere completamente le problematiche attraverso la sola applicazione delle costellazioni familiari. Anche in questi casi, comunque, l’individuo sotto analisi avrà una visione più chiara e distaccata della situazione che sta vivendo. Possibilmente, si sarà anche dotato di strumenti capaci di migliorarla.