L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che si manifesta nei primi anni di vita del bambino e persiste nell’età adulta, sebbene con decorso e gravità molto variabili da persona a persona. Si parla di “spettro” autistico proprio per enfatizzare questa eterogeneità di presentazioni cliniche: si va da forme lievi, in cui il funzionamento intellettivo e l’autonomia personale sono buoni, a quadri molto complessi, con disabilità intellettiva e assenza di linguaggio.
In questo articolo ci concentreremo sull’autismo lieve, analizzandone le caratteristiche distintive.
Autismo lieve: capacità intellettive nella norma
Una delle peculiarità dell’autismo lieve è la presenza di capacità cognitive nella norma, senza disabilità intellettiva. Questi bambini e adulti hanno infatti un QI totale superiore a 70 (limite convenzionale per definire la disabilità intellettiva lieve) e spesso anche nella media.
Ciò consente loro di raggiungere traguardi scolastici e lavorativi soddisfacenti, anche se non mancano le difficoltà soprattutto sul piano relazionale. La mancanza di ritardo mentale è un fattore prognostico favorevole per l’autonomia e l’inclusione sociale future.
Competenze di comunicazione e interazione sociale
Una persona con autismo lieve presenta comunque significative difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione. Ad esempio, tende ad evitare il contatto oculare, fatica a gestire le conversazioni in modo reciproco, mostra interessi molto circoscritti e comportamenti ripetitivi.
Tuttavia, rispetto alle forme più complesse di autismo, queste persone sviluppano un linguaggio comunicativo-espressivo funzionale, seppure non sempre adeguato al contesto. Inoltre, pur con lentezza e fatica, riescono a instaurare relazioni sociali significative, ad esempio con familiari, insegnanti o colleghi pazienti.
Peculiarità sensoriali e motorie
Sul piano sensoriomotorio si notano alcune caratteristiche tipiche dei disturbi dello spettro autistico, come movimenti ripetitivi del corpo o stereotipie manuali. Molto frequente è anche l’iper- o iposensibilità a stimoli visivi, uditivi o tattili, che possono determinare irritabilità e distress in caso di ambienti troppo rumorosi o luminosi.
Anche sotto questo profilo, comunque, l’autismo lieve permette di tollerare sufficientemente gli stimoli quotidiani, anche se strategie educative mirate (es. uso di cuffie antirumore) possono migliorare il comfort e ridurre i comportamenti problema.
Punti di forza su cui far leva
Nonostante le difficoltà relazionali e comunicative, le persone con autismo lieve presentano anche punti di forza che è importante riconoscere e valorizzare. Spesso, infatti, mostrano capacità fuori dal comune in ambiti specifici, con vere e proprie “isole di abilità” a livello musicale, artistico, matematico o tecnologico.
Incoraggiare queste predisposizioni, ad esempio orientando la carriera scolastica e lavorativa su tali competenze, aiuta la persona a costruire una solida autostima e un ruolo sociale appagante. Inoltre, come detto, il linguaggio è generalmente sufficiente per esprimere i propri bisogni e instaurare scambi comunicativi significativi in contesti familiari e lavorativi circoscritti.
Infine, le persone con autismo lieve mostrano spesso tratti come sincerità, attenzione al dettaglio e fedeltà nelle relazioni, che possono costituire risorse preziose soprattutto nel mondo del lavoro.
Autismo lieve in età adulta
Man mano che la persona con autismo lieve cresce, i sintomi possono attenuarsi e diventare meno invalidanti, specie se sono stati forniti adeguati supporti educativi. In età adulta, quindi, aumentano le capacità di instaurare relazioni sentimentali stabili e soddisfacenti, portare avanti una professione, gestire in autonomia la cura di sé e degli ambienti domestici.
Ciononostante, rimangono vulnerabilità specifiche che è importante tenere presenti. Ad esempio, novità e cambiamenti repentini possono generare ansia e disagio intense; oppure, la tendenza all’iperfocalizzazione su temi e interessi specifici può ostacolare una efficiente organizzazione degli impegni quotidiani.
Affiancare queste persone con job coach o tutor, nonché con percorsi di psicoeducazione, aiuta a prevenire e gestire le criticità.
Autismo lieve e sindrome di Asperger
Sia nell’autismo lieve sia nella sindrome di Asperger è riscontrabile un funzionamento intellettivo nella norma, spesso anche con picchi in ambiti specifici, nonché la tendenza a interessi assorbenti e circoscritti.
Tuttavia le persone Asperger presentano competenze comunicative e linguistiche più sviluppate rispetto a chi riceve diagnosi di autismo lieve. Inoltre mostrano camminata, postura, movimenti del corpo e del volto non altrettanto atipici.
Autismo lieve e interventi personalizzati
L’autismo lieve, nelle sue molteplici sfaccettature, richiede programmi educativi e terapeutici ritagliati sul singolo individuo. Solo personalizzando gli interventi è possibile far leva sui punti di forza e rispondere alle criticità uniche di ogni persona.
In primis, è fondamentale una diagnosi accurata, che identifichi il funzionamento intellettivo, le competenze linguistiche e comunicative, le eventuali difficoltà sensoriali, motorie e comportamentali. Ciò consente di delineare gli obiettivi su cui lavorare per favorire l’autonomia nella gestione di sé e la partecipazione sociale.
Strategico è poi coinvolgere i familiari, calibrando le loro modalità relazionali e di gestione della quotidianità sui reali bisogni del loro caro. Non meno importante è dialogare con la scuola o il posto di lavoro, per facilitare apprendimento e prestazioni ottimali in queste sedi.
Infine, fondamentale è monitorare nel tempo l’efficacia dei supporti offerti, apportando modifiche laddove necessario, con l’intento di migliorare in modo progressivo e dinamico dimensioni chiave dell’esistenza: autodeterminazione, consapevolezza di sé, capacità lavorative e di studio, gestione dell’ansia, qualità dei rapporti affettivi.
Insomma, nessuna ricetta preconfezionata, ma percorsi flessibili che esaltino i talenti insiti in ciascuna persona con autismo lieve.