La famiglia è il nucleo fondamentale della società. Essa è un tessuto complesso di relazioni, forti e indistruttibili in condizioni di normalità. Tuttavia, anche in queste unità così preziose, all’interno di punti di riferimento tanto solidi, i conflitti possono sorgere. Quando ciò avviene si creano sfide emotive e relazionali. In questo articolo, desideriamo esplorare il fenomeno dei conflitti familiari. Ne affronteremo la loro definizione e incidenza, fornendo qualche strategia, pratica e saggia, per superarli. La chiave per una convivenza sana non risiede nell’assenza di conflitti familiari, bensì nella capacità di affrontarli. Gli scontri non sono soltanto distruttivi. Possono essere trasformati in opportunità di crescita.
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Perché sorgono i conflitti familiari?
Superare i conflitti familiari richiede impegno, pazienza e comprensione reciproca. Non è sempre semplice. La consapevolezza che i conflitti sono parte integrante della vita familiare va acquisita e può essere trasformata in una forza trainante per la crescita e il rafforzamento dei legami. Adottando strategie costruttive, e aprendo canali di comunicazione, ogni famiglia può trasformare i momenti di tensione in opportunità per la costruzione di un ambiente familiare sano e resiliente.
Le manifestazioni dello scontro
I conflitti familiari possono manifestarsi in varie forme. Ogni nucleo, in fin dei conti, fa storia a sé. Dalla disputa su questioni finanziarie alle divergenze nelle scelte educative per i più giovani; sono davvero svariate le micce che possono accendersi e, inevitabilmente, lo fanno. Sono una componente naturale e inevitabile della convivenza, ma la loro gestione è fondamentale per preservare la stabilità del nucleo familiare. Secondo le statistiche, quasi ogni famiglia sperimenta conflitti a un certo punto, ma la loro gravità e durata variano. Riconoscere che il conflitto è una parte intrinseca delle dinamiche familiari è il primo passo per affrontarlo in modo costruttivo.
Bisogna tenere ben presente che la famiglia è un luogo naturalmente predisposto a scontri e conflitti. È infatti naturale avere divergenze relazionali, generazionali, di genere, tra nucleo convivente e mondo esterno… chi più ne ha più ne metta. Il nido familiare è il luogo dove si impara a vivere in relazione con altri e a gestire attriti e differenze. All’interno di simili circostanze il conflitto si verifica in maniera naturale e fisiologica. In ogni tipo di relazione esso si ripete in maniera ciclica e ricorrente. La sua valenza dipende dal modo in cui viene gestito e risolto: ogni conflitto può essere un fenomeno negativo oppure positivo, in quanto si tratta di una pietra miliare che attesta un momento di crescita e sviluppo. La discordia, tipicamente dannosa, può rappresentare un’esperienza di cambiamento e crescita, utile a riconoscere le idee altrui e ricercare soluzioni condivise a ogni incomprensione.
Principali cause e ragioni dei conflitti familiari
I conflitti familiari hanno radici profonde e, non di rado, inestirpabili. Esse sono spesso legate a diverse prospettive, aspettative e bisogni dei singoli membri. La mancanza di comunicazione efficace amplifica le divergenze, genera incomprensioni e dà luogo a tensioni. La competizione per risorse limitate, siano esse tempo, affetto o risorse finanziarie, alimenta ulteriori conflitti e, spesso, ne accentua la durezza. Anche le differenze di personalità e stili di gestione dello stress contribuiscono alla complessità delle relazioni familiari, così come di ogni altro tipo di rapporto interpersonale. Riconoscere queste sfumature è essenziale per affrontare i conflitti in maniera efficace, o perlomeno costruttiva, e sviluppare strategie mirate, giungendo a una corretta mediazione familiare privata, che non necessiti di un intervento professionale.
Alcune strategie per alleviare il conflitto
Di seguito, abbiamo riportato alcune comuni strategie per alleviare la tensione e arrotondare gli angoli del conflitto, compiendo il primo passo verso una sua risoluzione pacifica. Non abbiamo alcuna pretesa di completezza, data la diversità delle situazioni possibili, ma riteniamo che gran parte delle avversità quotidiane possano essere risolte mettendo in pratica queste misure:
- comunicare in maniera aperta ed empatica. Siamo all’ABC. In famiglia, occorre favorire uno spazio in cui ogni membro possa sentirsi libero di esprimere il proprio giudizio, senza timore di essere giudicato o attaccato.
- Ascoltare attivamente. Imparare ad ascoltare è molto importante. Per garantire la buona riuscita dell’indicazione precedente, è necessario che chi desidera esprimersi incontri interlocutori che glielo facciano fare.
- Stabilire regole chiare. Riduciamo il rischio di malintesi fissando poche regole, ma chiare e sacrosante. Solitamente se ne occupano i genitori, ma non è detto che i figli non possano dire la loro.
- Tempo di qualità. I momenti passati assieme vanno valorizzati, mai dati per scontati. Per rafforzare ogni legame affettivo, è necessario potersi connettere l’un l’altro senza troppe discussioni.
- Saper gestire lo stress. Questa è una strategia molto complicata. Tutti siamo in grado di farlo e non esiste persona che non ne sia capace, ma occorre apprendere le giuste tecniche per riuscire. Queste sono spesso molto diverse tra loro e variano da individuo a individuo. Eliminando tali tossine dal nostro organismo, possiamo ridimensionare l’impatto negativo dei conflitti familiari.
- Strategia tenuta per ultima è quella della mediazione familiare. Intendiamo quella delegata a una terza persona e la abbiamo posta qui perché arrivarci è sconsigliabile. Un noto proverbio invita a lavare i panni sporchi in famiglia e questa strada è sempre la migliore da percorrere, perché dal conflitto si può uscire migliori. Talvolta però non vi si riesce, a causa di un torto troppo grande da riassorbire o di una situazione non gestibile da chi non abbia un’apposita formazione. In questi casi, esiste la possibilità di consultare chi possa aiutarci a uscirne al meglio.
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