Cervello rafforza apprendimento durante il sonno
(AGI) Washington, 12 apr. – Il sonno notturno rafforza l’apprendimento di una abilità assunta durante il giorno, secondo una nuova ricerca promossa da Sarah Allen della Southern Methodist University. Lo studio ha testato le capacità esecutorie di una melodia di un gruppo di pianisti dopo una notte di sonno. I risultati hanno dimostrato che i musicisti impegnati nell’apprendimento di una melodia hanno aumentato le capacità esecutorie dello stesso brano dopo il sonno notturno rispetto al giorno prima. (AGI)
Vuoi migliorare le tue prestazioni? Dormici su
di Anna Bonfanti
Un’equipe di psicologi di Washington ha verificato il miglioramento delle prestazioni esecutive di pianisti che suonavano una melodia, appresa il giorno precedente, dopo una notte di sonno. Lo studio conferma quanto già da diversi anni le ricerche hanno puntualizzato e cioè che il sonno non è una sorta di stand-by ma esercita un ruolo attivo nella vita psichica, con risvolti sulle capacità cognitive degli individui. In particolare il sonno potenzia la memoria procedurale, cioè quella che ci permette di eseguire tutte le azioni automatiche quotidiane (come camminare, parlare, leggere etc,) e di processare ed eseguire inconsapevolmente le informazioni e procedure apprese. Anche la memoria dichiarativa, ossia quella esplicita, quella di cui siamo consapevoli, trae benefici dal sonno, che sembra essere un processo fondamentale per il consolidamento dell’appendimento. Il sonno è regolato dal ritmo circadiano, cioè quel succedersi periodico di luce e buio, che sincronizza il nostro orologio biologico. La cronobiologia si occupa proprio di studiare le complesse interazioni che esistono fra questi ritmi, il metabolismo, le funzioni endocrine, la regolazione del sistema neurovegetativo del sistema nervoso centrale, e come alterazioni nel funzionamento di questo orologio possano essere importanti fattori predisponenti di malattia. La relazione tra alterazioni del sonno e del ritmo circadiano e i disturbi dell’umore, come la depressione e la mania, o l’obesità e le malattie metaboliche sono esempi dell’importanza dei cicli attraverso i quali il nostro organismo si è evoluto: nulla è inutile, nulla va sprecato, nulla avviene per caso. Dormire quindi non è ozio ma continuo lavoro di mantenimento del complesso progetto della vita animale e umana in particolare.