Vaso di Pandora

Bondage e psicologia, aspetti da considerare

Il termine BDSM, forse meno avvezzo ai più, è un acronimo che racchiude in sé un insieme di pratiche e fantasie erotiche definite non convenzionali. Le iniziali stanno per bondage, domination and submission, sadism e masochism. Tutti i termini sono naturalmente in inglese e piuttosto facili da tradurre in lingua italiana. Chi pratica il bondage ama farsi legare o intrappolare il proprio partner. Chi gradisce il dominio e la sottomissione inscena un gioco di ruolo in cui una parte ordina all’altra che cosa fare, trattandola alla stregua di un animale domestico. Nel sadismo e masochismo, invece, ci si divide tra chi punisce e chi viene punito. Attenzione a pensare che queste pratiche conducano sempre e comunque al sesso. Non è così raro che durante e dopo la performance, se così vogliamo definirla, non ci sia alcun contatto fisico tra le due parti.

Può interessarti anche: “Slow sex: tecniche e benefici per una vita sessuale appagante

Il bondage e la sua teatralità

Il bondage potrebbe apparire una perversione poco gradevole a un profano. In effetti, stiamo scrivendo di comportamenti che si allontanano in maniera considerevole da quanto l’opinione pubblica e la maggioranza delle persone consideri sesso. Ciò non significa che non abbiamo a che fare con un sottobosco ricco di stimoli e profondamente connesso alla dimensione psicologica di chi lo pratichi. Nelle prossime righe, vedremo il perché. Intanto, chiariamo bene che cosa sia il bondage e come ci si debba rapportare al mondo BDSM.

Con la parola bondage ci riferiamo a un insieme di tecniche di immobilizzazione, alcune anche davvero molto complesse, derivate dall’arte marziale giapponese nota come hojojutsu. Nei primi decenni del ‘900, si trasformò il nucleo centrale di tale stile di combattimento. Da lotta basata sulla restrizione dell’avversario mediante l’impiego di corde o funi, divenne pratica erotica. Esattamente come nella dominazione, nel sadismo e nel masochismo, i due coinvolti nella pratica giocano un ruolo. All’interno della comunità Kinky, cui appartengono gli amanti di queste pratiche atipiche, il verbo usato per descrivere il coinvolgimento in queste operazioni è infatti proprio giocare. C’è una certa teatralità in questo mondo: negli indumenti, nel portare in scena i personaggi che si interpretano e nella caratterizzazione di dominante e dominato. Il gioco deve essere sempre consensuale, naturalmente, o si sfocerebbe nell’abuso, e al centro di tutto c’è un continuo scambio di potere.

Chi interpreta il sottomesso, o la sottomessa, cede volontariamente il potere all’altro. Lo fa perché prova piacere a stare al guinzaglio e farsi trascinare dal dominante. Esso – o essa – a sua volta, si eccita a poter disporre a piacimento del corpo di un’altra persona. Durante una esperienza di bondage, chi lega detiene il potere mentre la parte legata è quella sottomessa. Infliggere o ricevere sofferenza, fisica ed emotiva, è per alcuni motivo di piacere.

Nel bondage e nelle pratiche BDSM si indossa spesso una maschera, portando avanti un gioco di ruolo nel quale si interpreta qualcun altro.

La psicologia nell’universo BDSM

Tra i giochi tenuti all’interno della comunità BDSM ve ne sono diversi solo verbali, o consistenti nell’oggettivizzare così tanto una persona da renderla invisibile, e fingere che la sua presenza non sia percepibile. Anche il pet play già accennato, fantasia nella quale una delle due parti si finge un cagnolino e viene trascinato in giro, gattonando, non prevede quasi mai un rapporto sessuale. Gli eventi play party, nei quali persone interne alla community si ritrovano per dare libero corso al loro desiderio, sottintendono che il consenso ricevuto per un gioco kinky non preveda alcuna continuazione. È all’interno delle coppie che le due dimensioni spesso si sovrappongono. Nel caso di relazioni tra due appassionati di BDSM, non è raro intrattenersi in fantasie e poi passare al rapporto. Ciò non significa che non esista chi tenga le due pratiche suddivise e distinte.

Che cosa mette in moto il desiderio di abbandonarsi a fantasie erotiche così poco convenzionali? Cosa scatta in una persona che tragga piacere da dolore, immobilizzazione e scambio di potere? La sessuologia sostiene che pratiche bondage e BDSM possano portare vantaggi e miglioramenti per la vita sessuale. Si tratta infatti di attività che rinforzano l’autostima, aumentano il piacere sessuale, migliorano la conoscenza profonda di sé e degli altri, ci insegnano a gestire lo stress e persino a esplorare, e liberare, alcuni traumi passati. L’adozione di questi giochi di ruolo all’interno di una coppia ha la capacità di migliorare molto la comunicazione al suo interno.

La potenza del bondage

Bondage e tecniche BDSM non sono espedienti curativi, bensì compensativi. Aiutano a mettere in scena parti di sé che possono essere socialmente poco desiderabili. Lo fanno in maniera innocente, tramite giochi che permettono di vivere e gestire aspetti interiori ed emozioni difficili. Si svolgono in luoghi circoscritti e tempi limitati (durante una festa dedicata, all’interno dell’intimità di coppia o in sessioni apposite e guidate) al termine dei quali si rientra nell’abitudine e si ricomincia a essere sé stessi. Contrariamente a quanto si possa pensare, le pratiche BDSM permettono di gestire con consapevolezza quelle dinamiche di coppia che potrebbero degenerare in un reciproco abuso. La cultura del consenso che oggi sentiamo spesso nominare è nata proprio all’interno di ambienti e contesti sociali di questo tipo.

Può interessarti anche: “Invidia: analisi del significato psicologico

Condividi

Lascia un commento

Leggi anche
diade madre bambino
26 Luglio 2024

Diade madre-bambino: fondamenti e impatto psicologico

La diade madre-bambino è un concetto fondamentale in psicologia, rappresentando il legame primario che si instaura tra madre e figlio. Questo rapporto è di vitale importanza per lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo del bambino…

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Mymentis

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Le Ultime dall'Italia e dal Mondo
Leggi tutti gli articoli
diade madre bambino
26 Luglio 2024

Diade madre-bambino: fondamenti e impatto psicologico

La diade madre-bambino è un concetto fondamentale in psicologia, rappresentando il legame primario che si instaura tra madre e figlio. Questo rapporto è di vitale importanza per lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo del bambino…

Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.