Per capire come segnalare e spiegare in modo semplice l’autismo ai bambini, bisogna comprendere cos’è, come si manifesta e in che modo. Una delle occasioni per farlo ci viene fornita dalla giornata internazionale della consapevolezza sull’autismo, che si celebra ogni anno il 2 aprile, e può essere utile per spiegare come comportarsi con gli altri bambini che sono nello spettro. L’autismo è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da deficit di natura neurobiologica definiti Disturbi dello Spettro Autistico che si manifesta di solito nei primi tre anni di vita, ed è un fenomeno che colpisce un numero sempre più grande di persone. In Italia, ad esempio, si stima che ci siano circa 500.000 persone affette da disturbi dello spettro autistico.
Autismo: come si manifesta
L’autismo è una neurodiversità che comporta una particolare visione e consapevolezza dell’ambiente a livello sensoriale. I bambini autistici comunicano e socializzano in maniera diversa rispetto agli altri. Questo ha conseguenze su vari aspetti della quotidianità. Innanzitutto, la comunicazione: i bambini autistici possono avere difficoltà nella riproduzione di suoni e parole e sulla comunicazione non verbale, e ciò si riflette anche sulla comprensione degli altri, con problematiche come quella di interpretare il discorso in maniera letterale e schematica non riuscendo ad afferrare concetti più complessi come metafore, analogie o satira. L’autismo si manifesta di conseguenza anche dal punto di vista sociale, con comportamenti singolari e difficoltà ad avviare dal principio una relazione di qualunque tipo.
Questo si rispecchia sull’intelligenza emotiva e sulla capacità di intuire le emozioni degli altri. Un’altra area di interesse delle conseguenze dell’autismo è quella attenzionale, poiché i soggetti interessati hanno grandi difficoltà a modificare il loro stato di attenzione verso un oggetto, una persona o un momento della giornata, ma più in generale l’ostacolo più grande è affrontare un qualsiasi cambiamento o modificare l’attività svolta. Da questo ne scaturisce la problematica di risolvere e modificare atteggiamenti ripetitivi, ossessivo compulsivi e rigidi che ne limitano molto anche l’area creativa e fantasiosa.
Livelli dell’autismo
Nel corso degli anni l’autismo è stato definito in modi diversi per le sue caratteristiche sempre in costante osservazione. Il DSM (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali negli Stati Uniti) ha redatto quelle che sono le 4 macro diagnosi autistiche ridefinendole tutte sotto la voce “Disturbi dello Spettro autistico”: Disturbo autistico, sindrome di Asperger, Disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato (PDD-NOS), Disturbo disintegrativo dell’infanzia.
Un’altra analisi descritta nel DSM riguarda i livelli di autismo, definiti sulla base della gravità della diagnosi: Livello 1, Livello 2, Livello 3. Ad occuparsi della diagnosi è il neuropsichiatra infantile che in base alla rilevanza della situazione valuta quello che è il percorso da seguire basandosi sui due aspetti tipici dello spettro autistico: comunicazione e interessi sociali e interessi limitati e comportamenti ripetitivi. Il livello 1 è il più lieve e richiede supporto di base, il livello 2 richiede un supporto sostanziale riferendosi alla fascia di gravità media, e il livello 3 è ovviamente il più grave e richiede un supporto molto sostanziale. In sintesi questa classificazione può aiutare il medico nella decisione della prognosi e della successiva cura.
L’AUTISMO SPIEGATO AI BAMBINI
L’autismo è una condizione che fa parte ormai di una fetta sempre più crescente di soggetti. Diventa quindi molto importante spiegare l’autismo ai bambini che potranno incontrare situazioni di questo tipo nel proprio percorso scolastico, per far comprendere determinati comportamenti e renderli il più normali possibile. L’elemento più importante è far capire che i bambini autistici possono avere solo dei comportamenti diversi dai propri, insistendo quindi sull’inclusione di questi ultimi.
Affiancare il bambino autistico in un percorso di socializzazione è la parte fondamentale del processo di inclusione dello stesso. I bambini devono accompagnarlo e coinvolgerlo nelle situazioni di gruppo e nelle attività, in modo da non farlo sentire escluso ma parte del gruppo. In questo modo i bambini non lo percepiranno neanche come “diverso” e lo aiuteranno in qualsiasi bisogno lui abbia. Un modo utile alla comprensione dell’autismo per i bambini può essere rappresentato dalle fiabe, in quanto il racconto fiabesco permette di trattare argomenti sensibili utilizzando metafore e analogie con stile fantasioso. Il mondo fiabesco allontana dalla realtà e protegge i bambini da eventuali disagi nella comprensione della notizia. Il mondo cartoon e lo stile leggero rendono lontano il panorama che vogliamo comunicare proteggendo l’emotività del bambino che ascolta. L’efficacia di questo mezzo è quindi utile per raccontare anche ai bimbi più piccoli anche un concetto complicato come l’autismo. In generale questi sono concetti soggettivi e non lineari, quindi è importante sempre analizzare tutte le situazioni e il contesto per poter agire nel modo migliore.