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Ansia da prestazione: 5 strategie efficaci

L’ansia da prestazione è un disturbo che può colpire chiunque si trovi a dover affrontare una situazione che richiede una certa abilità o competenza. Si tratta di una paura eccessiva di fallire, di essere giudicati negativamente o di non essere all’altezza delle aspettative. L’ansia da prestazione può manifestarsi in diversi ambiti, come quello lavorativo, scolastico, sportivo o sessuale, e può avere conseguenze negative sulla qualità della vita, sull’autostima e sul benessere psicofisico. Come combattere l’ansia da prestazione? Esistono diverse strategie che possono aiutare a gestire e superare questo disturbo. Vediamone alcune.

1. Riconoscere e accettare l’ansia

Il primo passo per combattere l’ansia da prestazione è riconoscerla e accettarla come una reazione normale e comprensibile di fronte a una sfida o a una prova. Non bisogna vergognarsi o sentirsi in colpa per provare ansia, ma cercare di capire quali sono le cause, i sintomi e i pensieri che la scatenano. L’ansia è una risposta fisiologica che ha lo scopo di preparare l’organismo a fronteggiare una situazione percepita come minacciosa o pericolosa. In una certa misura, l’ansia può essere anche utile, perché stimola l’attenzione, la concentrazione e la motivazione. Tuttavia, quando l’ansia diventa eccessiva, può interferire con le prestazioni, causando difficoltà, errori o blocchi. In questo caso, è importante riconoscere i propri limiti e accettare il fatto che non si può essere perfetti o soddisfare sempre le aspettative altrui.

2. Modificare i pensieri negativi

Un’immagine che rappresenta una persona che soffre di ansia da prestazione

Una delle principali cause dell’ansia da prestazione sono i pensieri negativi, irrazionali o catastrofici che anticipano la situazione temuta. Si tratta di pensieri che amplificano il senso di pericolo, di insicurezza o di inadeguatezza, e che portano a immaginare scenari peggiori o fallimenti. Alcuni esempi di pensieri negativi sono: “Non ce la farò mai”, “Sbaglierò tutto”, “Mi giudicheranno male”, “Non sono all’altezza”, “Se non riesco, sarò un fallito”.

Questi pensieri sono spesso automatici, ossia si presentano senza che ce ne rendiamo conto, e influenzano le nostre emozioni, i nostri comportamenti e le nostre prestazioni. Per combattere l’ansia da prestazione, è necessario modificare questi pensieri, sostituendoli con pensieri più realistici, positivi e funzionali. Per farlo, si può usare la tecnica del dialogo interiore, che consiste nel mettere in discussione i propri pensieri negativi, verificandone la validità, la logica e le conseguenze, e formulando pensieri alternativi, più razionali, equilibrati e costruttivi. Alcuni esempi di pensieri positivi sono: “Posso farcela”, “Ho studiato/preparato bene”, “Non è la fine del mondo se sbaglio”, “Posso imparare dai miei errori”, “Sono capace e competente”.

3. Usare tecniche di rilassamento

Un altro modo per combattere l’ansia da prestazione è usare tecniche di rilassamento, che aiutano a ridurre la tensione fisica e mentale provocata dall’ansia. Esistono diverse tecniche di rilassamento, come il respiro profondo, la meditazione, lo yoga, il training autogeno, il rilassamento muscolare progressivo e la visualizzazione guidata. Queste tecniche hanno lo scopo di calmare il sistema nervoso, abbassare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il livello di cortisolo (l’ormone dello stress), e favorire uno stato di benessere e di armonia. Le tecniche di rilassamento possono essere praticate in modo regolare, come una forma di prevenzione e di cura di sé, oppure in situazioni specifiche, come prima, durante o dopo una prestazione. Per esempio, si può fare qualche respiro profondo prima di un esame, una meditazione dopo una giornata di lavoro o una visualizzazione guidata prima di un rapporto sessuale.

4. Allenare le abilità richieste

Un’ulteriore strategia per combattere l’ansia da prestazione è allenare le abilità richieste dalla situazione che si deve affrontare. Si tratta di migliorare la propria competenza, la propria sicurezza e la propria padronanza di una determinata attività, attraverso la pratica, lo studio, l’esercizio e il feedback. Allenare le abilità richieste significa anche prepararsi adeguatamente alla prestazione, organizzando il proprio tempo, il proprio materiale e il proprio ambiente di lavoro o di studio. Inoltre, significa anche simulare la situazione reale, sottoponendosi a prove o test che riproducono le condizioni e le difficoltà che si incontreranno. Questo aiuta a familiarizzare con la situazione, a prevedere gli ostacoli e a trovare le soluzioni. Infine, significa anche valutare i propri risultati, riconoscendo i propri punti di forza e di debolezza, e individuando le aree di miglioramento.

5. Affrontare gradualmente le situazioni temute

L’ultima strategia per combattere l’ansia da prestazione è affrontare gradualmente le situazioni temute, senza evitarle o rinunciarvi. Evitare le situazioni che provocano ansia può sembrare una soluzione facile e immediata, ma in realtà non fa che alimentare il disturbo, rinforzando la paura e la sensazione di impotenza. Al contrario, affrontare le situazioni temute permette di sperimentare le proprie capacità, di verificare le proprie aspettative e di acquisire maggiore fiducia e sicurezza in sé stessi. Per affrontare le situazioni temute, si può usare la tecnica dell’esposizione graduale, che consiste nel creare una scala gerarchica delle situazioni che provocano ansia, ordinandole in base al livello di difficoltà o di disagio che suscitano. Si parte poi dalle situazioni meno difficili, affrontandole con l’aiuto delle altre strategie descritte, e si procede progressivamente verso le situazioni più difficili, fino a raggiungere l’obiettivo finale.

L’ansia da prestazione non è irreversibile

L’ansia da prestazione è un disturbo che può limitare la vita di chi ne soffre, impedendogli di esprimere il proprio potenziale e di godere delle proprie esperienze. Tuttavia, l’ansia da prestazione non è un problema irrisolvibile, ma si può affrontare e superare con l’aiuto di strategie efficaci e di un supporto professionale, se necessario.

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