Con l’acronimo ADHD si indica il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Esso si associa tipicamente all’età infantile, dal momento che viene diagnosticato principalmente ai ragazzi in età scolare. Anche molti adulti, però, hanno a che fare con questa condizione. La realtà di chi si trova a dover condividere con un simile disturbo è complessa. Le persone vicine a chi ne soffra devono adattarsi alla circostanza e mostrare comprensione. Riconoscere i sintomi e studiare a tavolino una strategia per rispondere all’ADHD negli adulti, servendosi della preparazione di uno specialista, può davvero fare la differenza nell’esperienza quotidiana del paziente e sulla sua qualità di vita. Un individuo con ADHD può condurre una vita appagante tanto quanto chi non ne sia colpito; è però fondamentale rivolgersi a professionisti della salute mentale esperti in materia. Essi sapranno mettere a punto una valutazione accurata e un piano di gestione personalizzato.
L’ADHD negli adulti: che cos’è e cosa comporta
L’ADHD è un disturbo neurobiologico che colpisce l’attenzione. Esso comporta un’impulsività eccessiva e una scorretta gestione dell’energia nei processi cognitivi. Questa condizione viene normalmente diagnosticata in età pediatrica ma può persistere quando si diventa adulti. Vedremo che i suoi sintomi possono variare, tanto in intensità quanto in manifestazione. Non sottovalutiamo l’ADHD negli adulti. Affrontare questo disturbo non significa semplicemente essere iperattivi o non prestare attenzione. La condizione è ostica, complessa e richiede l’intervento di uno specialista affinché la si possa affrontare in modo efficace.
Le diagnosi di ADHD sono eseguite da un’équipe multidisciplinare. Le caratteristiche del disturbo sono disattenzione e impulsività.
- Distrazione e disattenzione: La persona fatica a concentrarsi su compiti a lungo termine. Essa appare frequentemente distratta e si dimentica di eseguire operazioni quotidiane, anche le più semplici e banali. Tende a smarrire oggetti personali con frequenza, anche quelli di maggior valore economico oppure affettivo, e trova una difficoltà anormale a gestire il proprio tempo e organizzare la sua giornata, finendo per incappare in circostanze nelle quali non riesce a terminare alcun task semplicemente perché non ne ha preso in considerazione l’effettiva durata.
- Impulsività o iperattività. Chi soffre di ADHD può mostrare una peculiare difficoltà nel restare seduto, nella stessa posizione, per molto tempo. Parallelamente, tenderà a muoversi troppo, talvolta persino di continuo, parlando eccessivamente e coprendo gli altri interlocutori nel corso di una conversazione; scambio sociale nel quale potrebbe non dimostrarsi capace di attendere e rispettare il proprio turno di prendere la parola. Una persona in questa condizione non è in grado di riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e prende le sue decisioni senza valutarne impatti o con seguenze. Non di rado, interromperà in maniera fastidiosa e frustrante le attività portate avanti da chi le sta accanto.
Non è semplice diagnosticare il deficit di attenzione. Come anticipato, occorre la collaborazione di diversi specialisti ed è necessario completare diverse fasi. Si comincia con una iniziale valutazione clinica (anamnesi), prima di procedere con una intervista dedicata e una valutazione comportamentale. Dopo aver escluso altre possibili condizioni (step molto delicato), è possibile portare a termine un’osservazione diretta e condurre gli esami diagnostici di conferma. L’intero iter si svolge di solito su bambini, si può però anche diagnosticare l’ADHD negli adulti.
Sintomi dell’ADHD negli adulti e meno adulti
In età adulta l’ADHD può manifestarsi in modi diversi rispetto all’infanzia. Potrebbero infatti essere presenti soltanto alcune delle caratteristiche del disturbo. È perciò cruciale riconoscere i sintomi caratterizzanti.
Tra gli adulti le evidenze più riscontrate sono la difficoltà a mantenere l’attenzione su compiti noiosi o ripetitivi nonché l’impulsività nel processo di prendere decisioni e imbastire relazioni. In aggiunta a ciò, si prova una costante sensazione di irrequietezza. Nei meno adulti, l’ADHD è spesso più semplice da diagnosticare. Esso si manifesta attraverso movimento costante e confusionario, difficoltà apparentemente inspiegabile a seguire istruzioni e incapacità di rimanere seduti, oppure fermi, a lungo. Comprendere questi sintomi è il primo passo per una gestione adeguata dell’ADHD. Affrontare il disturbo con serenità è possibile ma occorre conoscere il proprio avversario, perché sa essere molto insidioso.
Gestire al meglio l’ADHD
Tramite consapevolezza, supporto adeguato e strategie comprovate, è possibile gestire efficacemente l’ADHD. Per riuscirci, vanno coinvolti sia l’individuo sia il suo ambiente. Di seguito, abbiamo elencato alcune soluzioni per affrontare questa complessa condizione:
- organizzazione strutturata. Impostare una routine giornaliera ben organizzata e facilmente eseguibile riduce l’ansia e favorisce la concentrazione.
- Gestione del tempo. Pianificare efficacemente la propria giornata, impostando sveglie e allarmi, anche attraverso l’uso delle numerose app oggi disponibili per smartphone e pensate esattamente per questo scopo, può dar modo a chi soffra di ADHD di organizzare al meglio ogni giornata rendendola quanto più produttiva possibile.
- Comunicazione aperta. Bisogna rifuggire ogni timidezza e instaurare una comunicazione senza remore con colleghi, familiari e amici, spiegando loro le specificità dell’ADHD. Ciò consentirà di chiedere aiuto e supporto quando necessario.
- Attività fisica regolare. Parlando di un disturbo neurologico potrebbe suonare strano il suggerimento di contrastarlo con del moto fisico. Invece della sana ginnastica consentirà di canalizzare a fin di bene l’energia in eccesso e migliorare la concentrazione, due rimedi indispensabili per regolare l’ADHD negli adulti.
- Tecniche di rilassamento. Dedicarsi alla meditazione e al respiro consapevole aiuta a gestire al meglio l’ansia associata all’ADHD.
- Trattamento farmacologico. In alcuni casi, un professionista della salute mentale potrebbe suggerire una terapia con farmaci, al fine di tenere sotto controllo la sintomatologia del deficit di attenzione. Bisogna ricorrere a questa soluzione soltanto sotto consiglio di uno specialista. Mai agire in autonomia credendo di poter gestire tutto da soli. Correremo il rischio di aggravare la situazione.