Lusso per pochi o diritto di tutti? Il dibattito sull’importanza di frequentare uno psicologo continua a essere vivace, nel nostro Paese. In seguito alla pandemia, periodo nel quale si è spesso sottolineata l’importanza di questa figura, mettendola forse per la prima volta sotto la giusta luce, molti si sono schierati con chi ritiene che un sostegno psicologico sia di aiuto a chiunque. In quel periodo è stata presa la decisione di concedere un bonus governativo per stimolare, chiunque ne sentisse il bisogno, a recarsi da uno specialista. Tralasciando lo zeitgeist e i sostegni economici, quanti italiani vanno dallo psicologo?
Nelle righe seguenti abbiamo scelto di fotografare la situazione per descrivere quanti siano i nostri connazionali che frequentano gli specialisti della disciplina.
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Cresce l’interesse verso la salute mentale
L’autorevole AXA Mind Health Report 2023, studio congiunto tra AXA e Ipsos, non restituisce dati incoraggianti sull’attenzione verso la salute mentale in Italia. Dalla disamina delle esperienze di 300mila persone nel mondo, sparse in oltre 16 Paesi, è emerso come il nostro Paese, assieme al Giappone, sia ultimo relativamente alla cura della salute mentale. Soltanto il 18% degli intervistati si è definito soddisfatto del proprio benessere psicologico. Ciò significa che, presi 10 italiani, ve ne saranno meno di due che si ritengono completamente appagati dal loro stato di salute psichica.
I soggetti più a rischio risultano essere donne e giovani. Le prime accusano molto la disparità di genere, mentre i secondi percepiscono di essere troppo schiavi di internet, dei social e della realtà virtuale. Questa fotografia resta pressoché invariata da qualche anno. Eppure, il report 2023 porta con sé una considerevole novità. Gli italiani infatti sembrano aver largamente accettato il fatto che occorra prendersi cura anche della propria mente, oltre che del proprio corpo, e si dicono d’accordo con questa conclusione. Lo stigma sull’argomento è ormai molto debole, diversamente da quanto si riscontrava prima dell’esplosione del Covid-19.
Conferme in merito a questa crescita di interesse ci giungono anche da una indagine condotta a inizio 2023 da YouGov. Lo studio ha infatti riportato che 9 italiani su 10 si dicono aperti alla psicoterapia. Non solo, il 40% dei nostri connazionali ha già intrapreso, o portato a termine, un percorso di analisi e dialogo con specialista. La tendenza appare dunque chiara. Il sostegno psicologico non è più quella sorta di tabù avvolto da incomprensibile pregiudizio che era qualche anno fa. Le persone sono sempre più aperte a consultare un esperto, non soltanto per trovare aiuto nel momento in cui devono superare uno scoglio difficile, bensì anche semplicemente per aumentare la propria qualità di vita.
Quanti italiani vanno dallo psicologo e per quali motivazioni lo fanno
Gli italiani che vanno dallo psicologo, secondo la ricerca YouGov, sono 1 su 5. Si tratta naturalmente di una stima nazionale, una media, ed essa non è omogenea su tutte le fasce d’età. Se siamo sul 17% come dato generale, dobbiamo sottolineare come gli under 35 siano particolarmente attenti a questa dimensione, frequentando lo psicologo con una percentuale che si attesta sul 25%. C’è poi una percentuale del 14%, non distinta in base all’età, che non si è mai rivolta ad alcun terapeuta, pur ritenendo che avrebbe dovuto farlo.
Il 9% di italiani ha specificato di non essere andato per via della spesa eccessiva dovuta a un alto numero di sedute, e di aver dunque rinunciato. Alcuni si sono limitati a visitare uno sportello psicologico gratuito. Un’ampia fetta di connazionali – pari al 61% – ha invece affermato di non aver bisogno di alcun tipo di sostegno psicologico.
Le principali ragioni per cui si frequenta uno psicologo
Oltre il 67% ha dichiarato di voler accrescere la propria autostima. Molte persone vogliono elaborare nuovi chiavi di lettura della quotidianità e acquisire consapevolezza, fiducia e sicurezza nei loro mezzi. Una percentuale simile ha motivato la decisione di cercare sostegno con la necessità di mitigare la propria ansia. Molte persone infatti accusano stress e agitazione, o, peggio, soffrono di attacchi improvvisi dei quali non conoscono le ragioni. Per numerose persone, l’ansia sfocia in ipocondria, e non sono pochi neppure quelli che non riescono a portare avanti azioni quotidiane a causa del panico e degli attacchi d’ansia.
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