Vaso di Pandora

Senso del dovere: impatto sulla psicologia

Uno spiccato senso del dovere è una virtù o uno svantaggio secondo la psicologia? In una società in cui menefreghismo ed indifferenza sono all’ordine del giorno, il senso del dovere è sicuramente una virtù.
Ma la psicologia ci ricorda che un eccessivo senso del dovere può avere conseguenze negative sull’individuo.

Cosa si intende per senso del dovere?

La definizione canonica indica il senso del dovere come quella capacità di tenere fede agli obblighi presi, assumersi responsabilità e gestire con cura le attività che si svolgono.
Il senso del dovere può provenire da una norma, da un’autorità, dalla propria coscienza, da una causa politica o religiosa, dal contesto sociale e familiare, da quello professionale.
Essere un individuo con un forte senso del dovere vuol dire anche impegnarsi di rispettare le modalità stabilite della società, a seconda del contesto in cui si sta agendo.

Tendiamo a considerare il senso del dovere come una qualità della persona. Chi ha un forte senso del dovere è percepito come affidabile e si sente responsabile delle conseguenze che le sue azioni possono avere.

Il senso del dovere ci viene inculcato fin da piccoli. Tutti noi si sono sentiti spesso ripetere di fare del proprio meglio a scuola, di impegnarsi negli sport, di comportarsi bene e non deludere le aspettative. A volte, erroneamente, nel tentativo di educare il bambino, lo si fa sentire responsabile della felicità dei genitori, convincendolo che se dovesse deludere le aspettative e comportarsi male, causerebbe loro dispiaceri e dolori.
Sono poi le predisposizioni individuali e i condizionamenti esterni a fare sì che poi, in età adulta, questo si sviluppi in alcuni di noi più che in altri.

giovane madre aiuta il figlio a svolgere i compiti scolastici al computer
Fin da piccoli veniamo spronati a essere responsabili e soddisfare le aspettative della società

Non è in dubbio che avere senso del dovere sia un merito: è una caratteristica da esaltare soprattutto nella società contemporanea governata da individualismo e menefreghismo. 

Possedere un buon senso del dovere ci rende ottimi amici, partner presenti e attenti ai bisogni dell’altro, e lavoratori affidabili.

Molto spesso però, chi ha un pronunciato senso del dovere, nasconde un lato della medaglia molto meno luccicante dietro l’essere un buon amico, una persona affidabile, un punto di riferimento… Si finisce facilmente per sentirsi sopraffatti dalle responsabilità, trascurare sé stessi, sentirsi infelici e frustrati.

Quando il senso del dovere diventa negativo

Avere un senso del dovere molto forte può essere una trappola, una lama a doppio taglio.

Questo può trasformarsi, ad esempio, in una condizione di passività. Così, l’individuo può arrivare a sacrificare la sua intera esistenza per eccellere nelle proprie responsabilità – che siano lavorative o familiari – tanto da diventare incapace di desiderare, di ascoltarsi, di agire per sé.
Ancora, il senso del dovere potrebbe indurre a scelte che non tengono conto della nostra felicità: rimanere in un matrimonio infelice, rinunciare ai propri desideri, ambizioni lavorative e di realizzazione personale per non deludere i genitori, il partner, i figli, le aspettative della società in generale.

medico in camice impegnato nel suo lavoro
Il senso di dovere sul lavoro o nelle relazioni può assorbirci totalmente ed avere effetti negativi sul nostro benessere mentale

Fare la cosa giusta diventa un obbligo morale e ci si sente investiti da grosse responsabilità nei confronti del mondo esterno. Questo può innescare un circolo vizioso in cui si è perennemente tormentati da cosa è giusto fare e cosa no, non riuscendo più a vivere la propria vita. Si innesca un dualismo interiore che non permette mai di focalizzarsi su stessi, e che comporta lo scatenarsi del senso di colpa costante e opprimente.

Chi ha un forte senso del dovere è spesso tormentato su quale sia la cosa da giusta da fare o non fare. Se ci si sta preparando per un esame, studiando duramente, e si riceve un invito per il compleanno di un amico, decidere cosa fare diventa un dilemma morale. Scegliendo di accettare l’invito, ci si potrebbe ritrovare per buona parte della festa a pensare di star sottraendo tempo allo studio, o a preoccuparsi di non tardare troppo per alzarsi presto al mattino e recuperare. In caso contrario, decidendo di declinare l’invito e rimanere a casa a studiare, potrebbe provare dispiacere e senso di colpa nei confronti degli amici.

Allo stesso modo, se si dedica tempo alla famiglia, ai figli e agli affetti, ci si sente in colpa per non dedicare abbastanza impegno al lavoro. Al contrario, scegliendo di sacrificare il proprio tempo per eccellere professionalmente, ci si sentirà in difetto nei confronti della famiglia.

La psicologia riconosce nel senso di colpa, soprattutto se portato all’estremo, una condizione dannosa per l’individuo, la sua felicità e il suo benessere mentale.

Se il senso del dovere è un pregio e un valore, bisogna fare attenzione a non farsi fagocitare e annientare. Condizionamenti, sensi di colpa, impediscono di vivere una vita serena. In questo caso, le conseguenze sull’individuo e su chi lo circonda possono essere dannose, deleterie, rischiando in alcuni casi di trasformarsi in patologie e psicosi.

Che fare per non farsi fagocitare dal senso del dovere?

Se ci sentiamo sopraffatti dal senso del dovere, dal senso di colpa, tanto da annientare noi stessi e non riuscire a essere felici, è consigliabile intraprendere un percorso su di sé. È fondamentale riscoprire i propri bisogni, desideri e imparare a dare valore alle proprie esigenze.
Solo stando bene con noi stessi possiamo davvero stare bene con gli altri e contribuire positivamente alla società.
Per farlo, non dobbiamo porci imposizioni e obblighi morali costanti o preoccuparci di continuo di soddisfare ogni aspettativa richiesta sacrificando noi stessi.

un'insegnante avanti a una lavagna e con dei libri in mano sorride
Il senso del dovere è un pregio e va sfruttato anche per prendersi cura di noi stessi e riconoscere il proprio valore.

Il senso del dovere, se equilibrato, è assolutamente un valore prezioso, così come lo è impegnarsi per fare del nostro meglio. Questo non deve mai però portarci a trascurare il nostro benessere: come in tutte le cose, il giusto sta nel mezzo!

Condividi

Commenti su "Senso del dovere: impatto sulla psicologia"

  1. Ma, cosa si intende, letteralmente, per senso del dovere? L’obbligo di compiere certi atti può nascere da qualche luogo che non sia da noi stessi? Se la risposta è no, come credo io, allora il dovere non è altro che il “suggerimento”, che diamo a noi stessi, di compiere certi atti, affinché ci permettano di raggiungere delle conseguenze che ci facciano stare bene..

    Rispondi

Lascia un commento

Leggi anche
Il rispetto dei confini dei poteri
19 Settembre 2024

Il rispetto dei confini dei poteri

Quello che sta avvenendo in merito alla proposta del riconoscimento di un reato commesso da un Ministro della Repubblica e Vice Presidente del Consiglio, Salvini, da parte di un Pubblico Ministero, si ricollega a quanto…

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Le Ultime dall'Italia e dal Mondo
Leggi tutti gli articoli
18 Settembre 2024

Eustress e distress: capire le due facce dello stress

Lo stress è una parte integrante della vita quotidiana, ma non tutti sanno che esistono due tipi di stress: l’eustress e il distress. Questi due fenomeni, apparentemente simili, hanno effetti molto diversi sul nostro organismo…

Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.