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La musica nel cinema: il segreto per emozionarsi fino in fondo

L’avvento del sonoro nel cinema negli anni Trenta del Novecento ha rivoluzionato totalmente l’industria cinematografica e ha amplificato il ruolo della musica nella creazione e, soprattutto, fruizione di un film. Ma perché la musica nel cinema è così importante? Cosa scatena negli spettatori?

L’avvento della musica nel cinema

Erano gli anni Trenta del secolo scorso quando la musica ha fatto la sua comparsa nel cinema. Questo non significa che prima i film fossero sprovvisti di musiche: già nei due decenni precedenti era usuale accompagnare la proiezione delle pellicole con musica dal vivo, suonata da dei musicisti o da un’orchestra nel cinema stesso. L’introduzione del suono e delle colonne sonore vere e proprie all’interno della creazione di un film ha cambiato totalmente il modo di far cinema e, come prima accennato, di fruire del prodotto cinematografico. La possibilità di registrare e riprodurre il suono in sincrono con le immagini, infatti, ha permesso ai registi di utilizzare la musica come commento ad esse, anzi meglio, come accompagnamento, creando così atmosfere, sottolineando emozioni e sottotesti narrativi che prima sarebbero stati di minor impatto.
Insieme all’avvento del sonoro, ovviamente sono andate a crearsi figure professionali nell’industria cinematografica che si occupano della creazione, realizzazione e gestione della colonna sonora e delle voci.

Differenza tra colonna sonora e temi

A proposito di musica nel cinema, nei film si possono individuare tipologie diverse di elementi sonori. Ci sono le colonne sonore, ossia l’insieme dei suoni grossi che fanno parte di un’opera audiovisiva, strutturata in modo che abbia un senso logico con le immagini filmiche e la loro narrazione. Compresi in una colonna sonora, dunque, troviamo le voci, i rumori, gli effetti e, chiaramente, la musica. All’interno della colonna sonora, si possono trovare anche dei temi musicali, cioè melodie più o meno lunghe che si ripetono nel corso del film e che vengono usati per esprimere concetti, emozioni e idee, quindi per dare un’atmosfera emotiva più complessa. Ancora più nello specifico, nelle pellicole possono essere inseriti i cosiddetti leitmotiv, “motivo conduttore”, cioè temi più contenuti legati a un elemento specifico, come un personaggio. Si pensi al tema musicale di Darth Vader in Star Wars, o quelli creati da Hans Zimmer per Batman, Joker, Harvey Dent e Catwoman. I leitmotiv vengono suonati ogni volta che la scena è concentrata sul personaggio, così da aumentare la tensione, la carica drammatica o comica, enfatizzarne qualche aspetto, insomma, per rendere più coinvolgente e di più facile immersione la scena.

Il ruolo della musica nei film

La musica all’interno di un film può avere diverse forme. In linea di massima, possiamo distinguere tra musica diegetica e musica extradiegetica.
Con musica diegetica s’intende quell’insieme di suoni e composizioni presenti all’interno del mondo rappresentato, che quindi può essere sentita dai personaggi stessi del film. Le finalità di questa musica sono diverse: dalla creazione e amplificazione di un’atmosfera o un’ambientazione, all’enfatizzazione degli elementi scenici o narrativi, la caratterizzazione dei personaggi e dei loro stati d’animo. Un esempio di scene con musica diegetica è una radio che suona, un concerto dal vivo, un personaggio che intona una canzone o un motivo, un musicista che si esibisce, e così via.
Al contrario, la musica extradiegetica è inserita nel film solo per essere udita dal pubblico, quindi che è stata inserita appositamente nel film ma che non ha origine all’interno del mondo narrativo mostrato. I suoi scopi sono molteplici e talvolta simili a quelli dei suoni diegetici, seppur possano avere un effetto diverso sulla percezione narrativa della pellicola.

Le funzioni della musica nel cinema

A seconda di come viene utilizzata all’interno di un film, la musica può produrre effetti diversi sugli spettatori. Il suo ruolo, quindi, risulta fondamentale: non è mai solo un elemento di decoro, ma rappresenta un vero e proprio valore aggiunto alla scena. Come accennato prima, infatti, l’utilizzo di una particolare musica abbinata a un’immagine filmica racconta molto più di quello che l’occhio riesce a cogliere. Si parla in questo caso di audiovisione, cioè di una disposizione percettiva che combina elementi dei due sensi: da un lato, non si “vede” la stessa cosa quando la si sente; dall’altro, non si “sente” la stessa cosa quando la si vede.
La musica, quindi, interviene sulle immagini accompagnandole, rafforzandole, commentandole e, talvolta, contraddicendole, così da poterne svelare gli aspetti più profondi. In particolare, la colonna sonora di un film può:

  • ribadire ciò che le immagini dicono, scandendo musicalmente il ritmo delle scene;
  • contestualizzare la scena dando allo spettatore ulteriori informazioni e indizi sul luogo e sul tempo in cui si svolge;
  • definire il carattere di un personaggio;
  • esprimere i sentimenti dei personaggi così da far immedesimare in maniera più efficace lo spettatore (da qui è poi nata la cinematerapia);
  • rievocare qualcosa da un passato, un’altra scena, un film precedente (magari con i temi musicali);
  • collegare scene apparentemente separate;
  • porre le immagini in contrasto con il significato che stanno esprimendo, evocando situazioni o sentimenti dissonanti;
  • anticipare avvenimenti successivi o prolungare l’azione precedente.
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