Oggi giorno la questione lavoro risulta essere un vero e proprio cruccio. Sembra quasi impossibile riuscire a trovare una propria dimensione. Eppure, la psicologia, ed in particolar modo quella relativa al lavoro, può aiutarci e guidarci nel fare le scelte giuste.
Quando si invia un curriculum per candidarsi a una posizione (aperta o meno) presso un’azienda, è consigliato informarsi su di essa (cosa fanno? Come lo fanno? Qual è la loro mission e così via). Questo perché potrebbe avvantaggiarci durante il colloquio e renderci più sicuri nelle risposte alle domande del recruiter.
Una buona dose di empatia sicuramente ci aiuterà e aiuterà lo stesso recruiter a selezionarci. Dal greco en + patos, l’empatia altro non è che l’immedesimazione nello stato d’animo di un altro. Far capire a chi ci sta davanti di essere sulla stessa lunghezza d’onda sicuramente può darci una mano nel farci selezionare.
Inoltre, fondamentale è fare una buona presentazione di sé stessi. Questa non dev’essere limitata al curriculum, anche durante il colloquio fare una buona impressione, presentarsi pronti e svegli, parlare di sé e delle competenze acquisite, può renderci la discussione meno tortuosa.
E, soprattutto, credere in sé stessi, mai abbattersi prima dell’invio di un curriculum, mai pensare a quanta gente si sia candidata per quella stessa posizione. In altre parole, fare leva sulle proprie soft skills.
Ed, infine, è importante non andare di fretta. Parlare con calma e con tono sicuro. Non smorzare le parole, evitare che l’ansia ci blocchi. Un tono di voce calmo e sicuro mette il recruiter in una posizione di confort. È un punto, come tutti gli altri, che dobbiamo assolutamente giocare a nostro favore.