Anno nuovo, buoni propositi, nuove speranze e tanta voglia di migliorarsi, di crescere, di cambiare. Eppure non per tutti è così. Non tutti hanno la voglia di reinventarsi, di mettersi in gioco, di conoscere una nuova versione di sé stessi e impegnarsi per migliorare l’immagine che vedono riflessa nello specchio. Ansia? Timore? Noia? Apatia? Le sensazioni che si provano sono tante, e queste spesso posso essere riconducibili a uno stato di depressione.
Si tratta di un disturbo sottovalutato che colpisce maggiormente le donne, come spiega il dott. Enrico Parpaglione. Le cause possono essere molteplici, in alcuni casi riconducibili ai complessi e continui cambiamenti ormonali ai quali è soggetta nel corso della vita; ma oggi sempre più spesso si rivolgono a specialisti anche molti giovani con la voglia di tornare a sorridere alla vita.
Da quando conviviamo con il Covid, i casi sono drasticamente aumentati. Una ricerca diretta da Francesco Benedetti, medico psichiatra e professore, e condotta su 42 pazienti ricoverati presso il San Raffele di Milano, conferma il legame tra infiammazione sistemica e disturbi depressivi e ansiosi. Ritrovarsi improvvisamente a dover dare importanza solo alla propria persona, se non si è abituati, può non essere cosa da poco. Si è dovuto imparare a “sentirsi”, ad accettarsi, a conoscersi. Si è stati costretti a togliere la maschera che si indossa con gli altri e a fare i conti con la parte più profonda di sé, quella parte che si tende spesso a nascondere e proteggere e che ora più che mai è vulnerabile e fragile. Ci si sente deboli, incompresi, e le paure affiorano e si fanno strada nei labirinti della propria anima.
E per quanto riguarda i mali dell’anima purtroppo non basta il sole a sciogliere il ghiaccio e a far spuntare l’arcobaleno, c’è bisogno di molta forza di volontà, di tenacia, caparbietà e soprattutto di attaccamento alla vita. Il percorso con uno psicoterapeuta è senz’altro un’ottima soluzione, ma l’antidoto più efficace risiede sempre e comunque all’interno di sé stessi.