Era sabato 9 febbraio 2002, a Savona presso l’auditorium di Monturbano si svolse il convegno “Gioco e Conoscenza” e Remo Bodei intervenne con il tema “Delirio e conoscenza”.
Il tema da lui proposto non poteva essere più attinente rispetto al nostro quotidiano lavoro in psichiatria. Bodei aveva già ampiamente trattato specificatamente il tema del delirio e del funzionamento della psiche in “Logiche del Delirio” “Geometria delle Passioni”, e in moltissime altre pubblicazioni e conferenze.
Il ricordo di quel momento ovviamente va alla sua magistrale esposizione e alle innumerevoli sollecitazioni che suscitò il suo intervento.
Parallelamente il mio ricordo va anche ad alcuni momenti a latere del convegno; per esempio quando, la sera prima, in vista del convegno stesso, insieme ad altre persone, ebbi la fortuna di colloquiare con Bodei.
L’impressione straordinaria non fu soltanto ascoltare una persona di immensa cultura, ma al contempo apprezzare una persona che sapeva unire splendidamente la propria conoscenza ad una grandissima capacità di ascolto e di umiltà.
Grazie ancora a Remo Bodei.
Ricordo che il contributo citato da Giovanni Folco e che ci parlava del potenziale conoscitivo del delirio,capace di “rivelarci chi siamo attraverso chi potremmo essere”, è apparso sul Vaso , vol. XI, 2,2002 . Val la pena riguardarselo…
Ancora qualcosa: non si tratta di una posizione irrazionalistica, ma al contrario di una spinta ad ampliare le potenzialità della ragione; come mostra il paragone, audace ma non improprio, con certe discipline le cui proposte non sono di immediata evidenza, come le geometrie non euclidee (o, si potrebbe aggiungere, con gli attuali sviluppi della fisica).