Nessun genitore è perfetto. Ci sono momenti, durante il viaggio della genitorialità, in cui la frustrazione prende il sopravvento. È perfettamente normale. Non è raro che a causare un simile stato d’animo siano i capricci dei bambini. Questi, a seconda del carattere del piccolo o della piccola, possono essere più o meno lunghi, vigorosi e difficilmente tollerabili. Non rappresentano soltanto una sfida, bensì anche un’opportunità per rafforzare la relazione tra genitore e figlio/figlia e costruire così, su basi solide, la futura convivenza. Il capriccio non è un attacco personale ai genitori e va affrontato in modo costruttivo. Non indica una mancanza di disciplina o educazione, ma riflette piuttosto – nella maggior parte dei casi – un bisogno di attenzione, comprensione o guida.
I capricci dei bambini
I capricci dei bambini rappresentano una fase naturale dello sviluppo. Questa è spesso una delle più difficili da gestire, per i genitori. I cosiddetti capricci possono includere pianti inconsolabili, urla, atteggiamenti ostinati e, in alcuni casi, veri e propri scoppi d’ira. Sebbene siano una parte inevitabile della crescita, finiscono spesso per essere fonte di stress per l’intera famiglia, soprattutto nel caso in cui si verifichino in momenti pubblici o situazioni particolarmente delicate.
Ma che cosa sono esattamente i capricci? La psicologia infantile li definisce come una manifestazione delle emozioni del bambino, spesso legate a frustrazione, stanchezza o incapacità di esprimere chiaramente i propri bisogni. Nei primi anni di vita, i bambini non hanno ancora sviluppato pienamente le competenze linguistiche, e neppure quelle emotive necessarie per gestire le situazioni di disagio. I capricci diventano quindi una sorta di linguaggio alternativo per comunicare il loro malessere e farsi ascoltare dagli adulti.
Come ci si confronta con un bimbo che fa i capricci
Affrontare i capricci dei bambini richiede pazienza, empatia e una strategia chiara. Anche in mancanza di uno solo di questi elementi, la situazione non sarà gestita al meglio. Ciò non significa che non lo si possa fare; è possibile risolvere la situazione anche in altro modo, ma vediamo come sia più corretto procedere secondo la psicologia infantile e dell’età dello sviluppo. La prima regola, la principale, è mantenere la calma. Rispondere con rabbia, o frustrazione, rischia di amplificare la situazione, rendendo il bambino ancora più agitato e dimostrandosi totalmente controproducente come approccio. Mostrare tranquillità, invece, invia un messaggio rassicurante. Stimolare questa sensazione è il primo passo per de-escalare il conflitto.
Un altro step fondamentale è cercare di capire il motivo dietro il capriccio. Il bambino è stanco? Ha fame? Si sente frustrato perché non riesce a ottenere qualcosa? Che cosa sta passando? Come mai si comporta così e perché lo fa proprio in questo istante? Identificare la causa permette di rispondere in modo più efficace e mirato, accelerando il recupero della tranquillità del piccolo. Ad esempio, se il capriccio è dovuto a stanchezza, offrire al bambino un momento di riposo potrebbe essere la soluzione migliore, già sufficiente a gettare acqua sul fuoco del capriccio. Stabilire confini chiari è altrettanto importante. I bambini si sentono più sicuri quando sanno cosa aspettarsi. Già dopo alcuni mesi di vita comprendono quali comportamenti siano accettabili e quali no. Tuttavia, è essenziale che i limiti siano comunicati con gentilezza e fermezza. Occorre evitare punizioni eccessive o atteggiamenti irragionevolmente punitivi.
Ricordiamo che l’obiettivo del genitore non è mai reprimere il bambino, bensì aiutarlo a sviluppare modi più sani di esprimere le proprie emozioni invece di ricorrere ai capricci.
Le tecniche che tutti i genitori farebbero bene a conoscere
Vi sono diverse strategie efficaci, allo scopo gestire i capricci dei bambini. Ne proponiamo alcune che si distinguono per la loro semplicità e praticità, due peculiarità che le rendono adatte a chiunque. Si tratta di soluzioni che ogni genitore dovrebbe portare con sé, nella sua cassetta degli strumenti del mestiere:
- rinforzo positivo. È importante premiare i comportamenti desiderati, perché in questa maniera si incoraggia il bambino a ripetersi. Questo non significa offrire regali o dolci ogni qual volta il bebè non pianga. Semmai è il caso di utilizzare elogi, abbracci o semplici parole di incoraggiamento. Se, per esempio, il bambino smette di fare un capriccio e ascolta le istruzioni, mettendole correttamente in pratica, non lesiniamo a esternare un “Bravo, hai fatto un ottimo lavoro!” Queste parole possono rafforzare l’idea che comportarsi bene porta benefici;
- la tecnica della distrazione. Quando un bambino è sull’orlo di un capriccio, distrarlo con un’attività interessante o, magari, porre una domanda inaspettata può essere molto utile. Questo sposta la sua attenzione, dalla fonte di frustrazione a qualcosa di più piacevole o stimolante. Nel caso in cui il bambino si agiti, magari durante la spesa al supermercato, chiediamogli di aiutare a scegliere la frutta, suggerendoci il colore delle mele. Ciò riesce molto spesso a frenare un’esplosione emotiva fino a soffocarla completamente;
- l’ascolto attivo. La più difficile tra le tecniche suggerite è molto potente. Anche i bambini hanno bisogno di sentirsi ascoltati e compresi. Invece di minimizzare, o ignorare il disagio mostrato dando loro un’impressione di distacco e lontananza, ascoltiamoli e poi mettiamoci nei loro panni. Frasi come “Capisco che sei arrabbiato perché non possiamo prendere quel giocattolo”, o similari, dimostrano empatia. Affiancate a una mimica del volto e a un tono di voce accorato aiuteranno il bambino a sentirsi meno solo nel suo malessere.
Gestire bene i capricci dei bambini rende genitori migliori
Gestire i capricci dei bambini in modo adeguato è una sfida. È però anche una delle opportunità più significative per crescere, sia come adulti sia come educatori. Rispondere bene ai capricci significa bilanciare fermezza e comprensione. È un’occasione per insegnare la corretta gestione delle emozioni, in modo sano e costruttivo. Si fornisce così un modello positivo da seguire. I genitori che affrontano i capricci con serenità dimostrano che le difficoltà si possono superare senza conflitti. Questo insegnamento è molto prezioso e il bambino lo porterà con sé per tutta la vita.