Chiunque abbia trascorso qualche minuto davanti ad un acquario sa quanto sia affascinante e rilassante osservare i pesciolini nuotare. Questi piccoli abitanti dell’acqua hanno un potere straordinario nel calmare la mente e ridurre lo stress.
Gli acquari non sono solo oggetti decorativi che abbelliscono le nostre case, hanno un impatto significativo sulla nostra psiche. La presenza di un acquario può trasformare l’atmosfera di un ambiente, creando un’oasi di pace e serenità.
L’armonia dell’acquario
Il movimento dei pesciolini in acqua è un balletto ipnotico, le loro pinne si muovono con grazia, e il loro ondeggiare tra le piante acquatiche crea un senso di armonia e tranquillità. Questo movimento ritmico e continuo può avere un effetto calmante sulla nostra mente, aiutandoci a rilassarci e a dimenticare le preoccupazioni quotidiane.
Il suono dell’acqua che scorre e il leggero gorgogliare delle bolle nell’acquario sono suoni naturali che possono indurre uno stato di rilassamento profondo. Questi suoni ricordano i ruscelli e le onde del mare, portando con sé un senso di pace e serenità. Non è un caso che molte persone scelgano di avere un acquario in casa proprio per creare un angolo di tranquillità.
I pesciolini d’acquario sono spesso caratterizzati da colori vivaci e brillanti: il rosso, il blu, il giallo e il verde delle loro squame creano un arcobaleno di sfumature che può migliorare il nostro umore. La vista di questi colori, combinata con la luce riflessa dall’acqua, ha un effetto positivo sulla nostra mente, stimolando la produzione di endorfine, gli ormoni della felicità.
Osservare un acquario porta alla meditazione
Osservare i pesciolini nuotare può essere considerata una vera e propria forma di meditazione. Questo tipo di osservazione ci permette di focalizzare la mente su un’attività semplice e ripetitiva, aiutandoci a staccare la spina dai pensieri negativi e dalle preoccupazioni. È un momento di pausa mentale, in cui possiamo ritrovare equilibrio e serenità.
Gli acquari portano un pezzo di natura all’interno delle nostre case. In un mondo sempre più frenetico e urbanizzato, avere un acquario può aiutarci a ristabilire un legame con la natura. Questo contatto con l’ambiente naturale, seppur in miniatura, può avere effetti benefici sul nostro benessere generale, migliorando la nostra qualità della vita.
La pet therapy
La pet therapy è d’uso comune in diversi luoghi: case di riposo, scuole, comunità terapeutiche, centri di salute mentale e ospedali, in affiancamento alle cure tradizionali.
Oltre agli animali più noti come cani, asini, cavalli, conigli, alcune ricerche hanno messo in luce come anche gli acquari siano in grado di regalare benefici psicofisici. La particolarità di questo intervento risiede nel fatto che, sebbene l’acquario non sia in senso stretto un ambiente naturale, ne riproduce una piccola parte: la sua osservazione è in grado di generare emozioni positive e ristoro psicofisico, in modo del tutto analogo a quanto accade negli ambienti naturali veri e propri.
Un’esperienza di calma
Quando osserviamo i pesci fluttuare in acqua ne rimaniamo ipnotizzati, soprattutto per la loro natura serena e pacifica: nell’acquario spazio e tempo sembrano fermarsi in un mondo di pace e tranquillità. Forse non ci facciamo troppo caso, ma gli acquari sono molto presenti nella vita quotidiana: secondo le stime di World Association of Zoos and Aquariums (Waza, 2015) ogni anno circa 700 milioni di persone visitano gli acquari pubblici, senza considerare tutti quelli presenti nelle case, nei luoghi di cura e di lavoro (Gusset & Dick, 2011). L’aspetto estetico diventa quasi trascurabile rispetto all’esperienza di calma, benessere e meraviglia provata da chi osserva un acquario: basti pensare alla sua presenza in numerosi studi medici, e a quanto l’osservarne i dettagli ci distragga, seppure per un momento, da ansia, stress e preoccupazioni.
È noto che l’essere umano sia attratto dagli ambienti naturali e che ne tragga beneficio, dato che producono effetti calmanti riducendo il livello di stress (Hartig et al., 2003). Lo stesso discorso vale per gli acquari: sembrerebbe infatti che abbiano il potere di ridurre la frequenza cardiaca, aumentare il tono dell’umore e il livello di attenzione, in particolare nelle persone che non possono accedere agli analoghi naturali degli ambienti riprodotti nella vasca. Inoltre, gli studi suggeriscono che una maggiore ricchezza di specie è associata ad un maggiore benessere psicologico: più l’acquario è completo dal punto di vista della biodiversità: piante, pesci, piccoli organismi acquatici, rocce, più cattura l’attenzione e induce un effetto di rilassamento.
I benefici dell’acquario sugli anziani
Riddick (1985), ha riscontrato una significativa diminuzione della pressione arteriosa diastolica in un gruppo di anziani che possedevano un acquario ed impossibilitati ad avere un contatto con la natura.
Con i pazienti anziani con malattia di Alzheimer l’introduzione dell’acquario nelle salecomuni, si è osservato che i pazienti che tendevano a vagare senza meta hanno passato più tempo seduti a osservare i pesci; quelli invece più letargici si sono mostrati più vigili grazie all’aumento dei livelli di attenzione e di interesse (Edwards e Beck, 2002).
I ricercatori hanno replicato l’esperimento nel 2013, mostrando gli straordinari effetti positivi di un piccolo acquario nella zona pranzo su 70 pazienti anziani affetti da demenza. Durante 10 settimane i pazienti esposti alla contemplazione dell’acquario hanno riguadagnato interesse nell’alimentazione autonoma, aumentando di peso corporeo e riducendo la necessità di supplementi nutritivi.
Sembra evidente che osservare vasche colorate abitate da varie specie di pesci, piante e ornamenti, oltre a far diminuire l’agitazione psicofisica, aumenti i livelli di attenzione, di rilassamento e la memoria a breve termine. Questo è stato evidenziato in uno studio a seguito del ripopolamento di aree del United Kingdom’s National Aquarium.
Ma la cosa più sorprendente è che anche i pazienti con demenza in stato avanzato hanno risposto all’esposizione agli acquari, mostrando che l’attrazione verso l’ambiente naturale è talmente innata da sopravvivere alla demenza.
I benefici al sistema cardiocircolatorio
Gli studi della Wells (2005) mostrano che osservare un acquario, grande o piccolo che sia, può portare a svariati benefici al sistema cardiocircolatorio, riducendo il battito cardiaco e la pressione sanguigna, nonché il livello d’ansia, di stress e tristezza, sia nei bambini che negli adulti. Dopo un compito stressante, contemplare un acquario riduce l’attivazione psicofisica proprio perché la vicinanza agli ambienti naturali (anche se riprodotti) migliora il tono dell’umore e riduce l’impulsività, fattori che influenzano il livello di benessere percepito, consentendo di sperimentare emozioni positive. (Cracknell 2016).
L’esperienza del Gruppo Redancia
Tutto questo noi lo sperimentiamo ogni giorno in una delle strutture del Gruppo Redancia.
È stato proprio il corso di Pet Therapy, voluto e organizzato dal professor Giusto per alcuni operatori del Gruppo Redancia a spingere all’acquisto di un acquario nella nostra struttura Il Cicalotto. Claudia, l’infermiera del Cicalotto, dopo aver partecipato al corso di Pet Therapy, ha proposto l’acquisto di un acquario per i nostri ospiti per la maggior parte anziani. Quindi, insieme al dr. Nicora appassionato al tema, abbiamo allestito un piccolo acquario e ad occuparsene ci sono alcuni ospiti della comunità attenti a nutrire e a difendere i pesci dalla curiosità e invadenza di altri.
L’acquario è stato collocato nella saletta della struttura dove si trova una libreria, delle poltroncine e alcune piante. Questa saletta risulta essere per alcuni ospiti un angolo di pace, un salotto per accogliere parenti ed amici e per altri risulta un luogo dove ritrovare la calma da pensieri e voci disturbanti.
Ancora una volta mi tornano in mente i concetti di bellezza, e di ambiente curato che, come sosteneva Racamier, cura la comunità che lo abita, questi sono concetti cardine del nostro lavoro di cura.
«Prive di contesto, le parole e le azioni non hanno alcun significato. Ciò vale non solo per la comunicazione verbale umana ma per qualunque comunicazione, per tutti i processi mentali, per tutta la mente, compreso ciò che dice all’anemone di mare come deve crescere e all’ameba cosa fare il momento successivo.» (Gregory Bateson – Mente e Natura, p. 30).