Come amava ripetere Joseph Hubertus Pilates, ideatore del metodo di allenamento che oggi porta il suo nome (ma che lui definì contrologia), la cosa più importante, per stare bene, è imparare a respirare correttamente. È necessario inspirare ed espirare in maniera da rifornire di ossigeno il nostro organismo nella giusta maniera. In fin dei conti, respirare è il gesto più importante che compiamo ogni giorno. È anche il più naturale tra tutti quelli che facciamo. Per questo motivo, non siamo probabilmente neppure in grado di dire se lo stiamo facendo bene o meno. L’ossigeno mantiene in funzione il cervello, agevola la metabolizzazione gli alimenti, concorre a eliminare le sostanze di scarto e rigenera le cellule. La respirazione è qualcosa che tutti siamo in grado di fare, ma ciò non significa, in alcun modo, che tutti lo facciano in maniera corretta.
Respirazione diaframmatica e superficiale
La stragrande maggioranza delle persone respira in una maniera che potremmo definire superficiale. In sostanza, al momento dell’inspirazione, non respira a pieni polmoni, come si suol dire, bensì lascia entrare soltanto una limitata porzione d’aria, la quale circola in maniera circoscritta nei polmoni e causa, inevitabilmente, un perenne stato di scarsa ossigenazione. Ciò è dovuto alla nostra routine, influenzata da stress e sedentarietà. Questi due elementi, infatti, ci hanno portato a eseguire questa azione con il minimo sforzo, dal momento che è sufficiente per sopravvivere senza complicazioni. Siamo tarati su questa modalità di inspirazione. Potremmo però fare molto meglio e rifornirci di aria nuova, in quantità copiosa, a ogni boccata d’aria. Lo facevamo qualche decennio fa, quando la vita era più faticosa e meno agiata ma, a quanto ci dicono le ricerche, i livelli di stress decisamente più bassi.
Come possiamo fare per ritornare a quella prassi respiratoria? È possibile respirare in maniera più sana, così che il nostro intero organismo possa beneficiare dell’ingrediente più importante per la sua sopravvivenza, senza il quale non potrebbe resistere per più di pochissimi minuti: l’ossigeno? La risposta è sì. In realtà, farlo è più semplice di quanto si possa credere. È infatti sufficiente ripristinare l’utilizzo di quello che è, forse, l’organo più sottovalutato in assoluto tra quelli del nostro sistema respiratorio: il diaframma. Si tratta del muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale. Il ruolo che riveste, nella respirazione umana, è insostituibile. Quando si contrae, abbassando la cupola diaframmatica, determina l’espansione della cavità toracica e, di conseguenza, dei polmoni. È in questa maniera che riusciamo a richiamare l’aria nelle vie preposte quando inspiriamo.
Tutti i benefici per la salute della respirazione diaframmatica
Respirando in maniera corretta, dunque lasciando agire al meglio il diaframma e portandolo fino al massimo della sua apertura, incanaleremmo molta più aria pulita inspirando, consentendo un’ossigenazione approfondita, capace di rigenerare le nostre cellule. Vediamo, di seguito, i principali benefici che questa respirazione può apportare alla nostra salute, tanto fisica quanto mentale.
Miglioramento dell’ossigenazione sanguigna
A ogni respiro, il nostro corpo incamera ossigeno ed espelle anidride carbonica. Questo è noto a tutti ed è l’abc della respirazione. Quel che probabilmente non ci hanno però mai spiegato è che, quando respiriamo gonfiando il petto (e non la pancia, attenzione!) sfruttiamo soltanto in misura limitata la capacità dei polmoni. Attraverso una respirazione clavicolare, detta anche accessoria, nella quale si utilizzano i muscoli delle spalle e del petto, al fine di espandere la gabbia toracica, i polmoni si riempiono soltanto al 30% della loro capacità totale. Al contrario, le tecniche di respirazione mirate, che vanno a coinvolgere correttamente il diaframma, consentendogli di svolgere il suo ruolo come dovrebbe, permettono di riempire completamente i polmoni. In questo modo è possibile triplicare la quantità di ossigeno introdotta nella circolazione sanguigna.
Evitando di utilizzare i muscoli accessori della respirazione, inoltre, questi non si affaticano. Perciò non provocheranno tensioni né dolori al collo e/o alle spalle. Questo aspetto, naturalmente, è fondamentale per il benessere di scheletro e muscolatura.
Digestione corretta ed eliminazione delle sostanze di scarto
Durante la respirazione diaframmatica, questo muscolo si muove in alto e in basso. Stimolando il nervo vago, il principale nel sistema nervoso parasimpatico. Questo moto consente al corpo di assorbire nutrienti dal cibo ingerito, attivando i meccanismi di rigenerazione cellulare. In tal maniera, riusciamo a riparare a livello citologico tutte quelle microlesioni che subiamo nel corso della giornata. Le cellule sono capaci di rigenerarsi continuamente, ma devono essere messe in grado di poterlo fare. Hanno bisogno di poter bruciare ossigeno e nutrienti.
Respirare con il diaframma aiuta anche il sistema circolatorio, come scrivevamo, accelerando l’eliminazione delle scorie e, dunque, la depurazione. Le scorie e le tossine sono raccolte nei linfonodi, parte del sistema linfatico, da dove sono poi eliminate, in un secondo momento. Una buona ossigenazione consente un’accelerazione di questa fase e avvicina molto i due momenti ora citati.
Miglior sonno e migliori movimenti
Dare continuità al sonno, godendo di un riposo sereno e rilassante, permette di recuperare le forze. In questo modo, possiamo preparare il corpo e la mente alle attività del giorno successivo. Come ci insegna l’esperienza quotidiana, non sempre è possibile raggiungere un risultato ottimale. Se a questa eventualità aggiungiamo anche una respirazione sbagliata, addormentarsi e riposare bene diventa ancora più complicato. Una respirazione scomposta può attivare quella parte di sistema nervoso responsabile di mandare in circolo nel sangue l’adrenalina. Se dovesse avvenire, ci sentiremmo pronti e scattanti, trepidanti di metterci in azione. Tutt’altro che predisposti a recuperare dalle fatiche, insomma.
I muscoli del nostro corpo sono tipicamente in condizione di equilibrio tra loro. Se così non fosse, non riusciremmo a stabilizzare la colonna vertebrale mantenendo postura eretta. Una respirazione scorretta modifica questo bilanciamento, causando alterazioni alla postura e al modo in cui ci muoviamo. Senza utilizzare la respirazione diaframmatica, non si stimola la muscolatura profonda. Di conseguenza, i muscoli superficiali si contraggono e rimangono in tensione. Ciò provocherà, in breve tempo, rigidità, dolori muscolari e ridotta flessibilità. Uno dei principali benefici della respirazione diaframmatica, nonché uno dei meno noti, è la stimolazione della muscolatura profonda. Questa permette ai muscoli superficiali di rimanere rilassati, garantendo flessibilità e libertà di movimento.
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