La violenza psicologica in famiglia è una forma di abuso spesso invisibile e difficile da riconoscere, ma profondamente dannoso per il benessere mentale.
A differenza della violenza fisica, che lascia segni evidenti sul corpo, la violenza psicologica lascia cicatrici emotive e psicologiche che possono perdurare per anni. Si tratta di una violenza insidiosa e subdola, poiché si sviluppa lentamente, intaccando l’autostima e la salute mentale della vittima, creando un ciclo difficile da spezzare.
Ma cosa si intende esattamente per violenza psicologica? Come possiamo riconoscerla e, soprattutto, quali passi possiamo intraprendere per fermarla?
Cosa genera violenza psicologica all’interno della famiglia?
La violenza psicologica si manifesta attraverso comportamenti di controllo, manipolazione, svalutazione e minacce, e può verificarsi in qualsiasi relazione familiare: tra partner, tra genitori e figli, tra fratelli o altri parenti conviventi.
Questo tipo di violenza, distruttiva tanto quanto quella fisica, si nasconde facilmente a chi è al di fuori del nucleo familiare. Tra gli abusi emotivi tipici della violenza psicologica, vi sono:
- Svalutazione e umiliazione: ripetere a qualcuno frasi come “Non sei capace di fare niente”, “Sei inutile” o “Non vali nulla” finirà per minare la fiducia in se stessi della vittima, facendola sentire costantemente inadeguata.
- Controllo e manipolazione: chi esercita questo tipo di violenza proverà a controllare ogni aspetto della vita della vittima, limitandone la libertà personale e decisionale, ad esempio attraverso il controllo delle finanze, delle amicizie o delle attività quotidiane.
- Gaslighting: si tratta di una forma di manipolazione emotiva in cui l’abusante cerca di far dubitare la vittima della propria percezione della realtà. La persona viene fatta sentire costantemente in errore o confusa, anche su eventi o situazioni che ricorda chiaramente.
- Isolamento sociale: l’aggressore può cercare di allontanare la vittima dalle sue reti di supporto, impedendole di mantenere relazioni sociali o familiari, aumentando così il suo senso di dipendenza dall’abusante.
- Minacce e intimidazioni: anche se non si arriva alla violenza fisica, il continuo minacciare di fare del male, sia alla vittima che ad altri membri della famiglia, crea un clima di paura e terrore che impedisce alla vittima di reagire.
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Segnali per riconoscere la violenza psicologica
Uno dei principali ostacoli nella lotta contro la violenza psicologica è la difficoltà nel riconoscerla.
Spesso, le vittime tendono a giustificare i comportamenti dell’abusante, minimizzando ciò che stanno vivendo.
Alcuni segnali possono aiutare a identificare una situazione di abuso psicologico ed è importante esserne consapevoli così da poterli riconoscere:
- Bassa autostima: se una persona si sente costantemente inadeguata, insicura o non meritevole di amore e rispetto, potrebbe essere vittima di violenza psicologica.
- Ansia e depressione: sentirsi costantemente in tensione, preoccupati o tristi senza un motivo apparente può essere un segnale di abuso emotivo. L’ansia di non essere all’altezza delle aspettative dell’abusante può diventare opprimente.
- Dipendenza dall’abusante: la vittima può sviluppare una forte dipendenza dall’aggressore, non solo emotiva, ma anche pratica, come nel caso del controllo finanziario o sociale.
- Evitamento e isolamento: la persona abusata può iniziare a evitare situazioni sociali o familiari, per timore che l’abusante reagisca negativamente o per vergogna di dover ammettere la situazione.
- Comportamenti di ipercontrollo da parte dell’abusante: se un partner o un familiare cerca costantemente di avere il controllo su tutte le decisioni della vittima, limitando la sua libertà, potrebbe trattarsi di una forma di violenza psicologica.
Effetti a lungo termine della violenza psicologica
Le conseguenze della violenza psicologica sono profonde e possono influenzare la vittima per anni, anche dopo la fine della relazione abusiva. Gli effetti più comuni riguardano soprattutto la difficoltà nell’instaurare altre relazioni: le vittime di violenza psicologica spesso hanno difficoltà a fidarsi degli altri e rischiano di sviluppare modelli di relazioni disfunzionali. Inoltre, tra le possibili conseguenza psicologiche, vi è lo sviluppo di problemi di salute mentale come depressione, ansia, disturbi alimentari, disturbi post-traumatici da stress e molti altri in base ai casi specifici.
Inevitabilmente, la persona abusata andrà incontro a problemi di autostima: questa potrebbe essere talmente intaccata dalle violenze subite da impedire alla vittima di ricostruire una percezione positiva di sé anche dopo essersi distaccata dal contesto familiare dannoso.
Come agire per fermare la violenza psicologica
Riconoscere la violenza psicologica è il primo passo per poterla fermare. Ecco alcune strategie che possono essere utili sia per chi la subisce che per chi vuole aiutare una persona vittima di abuso:
- Parlare con qualcuno di fiducia: esprimere ciò che si sta vivendo è fondamentale per iniziare a prendere coscienza della situazione. Amici, familiari o professionisti della salute mentale possono offrire supporto e una prospettiva esterna.
- Cercare aiuto professionale: psicologi, terapeuti e consulenti familiari sono figure essenziali per affrontare il trauma della violenza psicologica. Una terapia può aiutare la vittima a riprendere fiducia in sé e a interrompere il ciclo di abuso.
- Stabilire confini: porre dei limiti chiari nei confronti dell’abusante può essere un passo importante verso la riconquista della propria autonomia. Anche se può essere difficile all’inizio, stabilire confini è essenziale per proteggersi.
- Piani di sicurezza: se la situazione è particolarmente grave, è importante creare un piano di sicurezza, che potrebbe includere il contatto con centri antiviolenza, consulenti legali e assistenti sociali.
- Educazione e sensibilizzazione: è fondamentale parlare apertamente della violenza psicologica in famiglia, per rompere il silenzio che spesso circonda questo tipo di abuso. Maggiore è la consapevolezza sociale, più facile sarà riconoscere e fermare questo fenomeno.
Se sospetti di essere vittima di abuso psicologico o conosci qualcuno che potrebbe esserlo, non esitare a cercare aiuto. La violenza psicologica, proprio come quella fisica, può essere fermata, ma il primo passo è quello di riconoscerla e rompere il ciclo di silenzio!
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