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Trascurare la casa: riflessioni psicologiche sulla negligenza domestica

Cosa può dirci la cura degli spazi domestici sulle nostre abitudini di vita? Che legame c’è tra una casa ordinata e il suo proprietario? E, al contrario, che cosa ci comunicano ambienti caotici, trascurati e disordinati? Trascurare la casa ha un legame con la nostra psiche. Di primo acchito, le due cose potrebbero sembrare scollegate. Invece, ci sono punti in comune tra loro. Specifichiamo fin da ora che stiamo parlando di negligenza domestica nel senso di confusione, e non di sporcizia, poiché psicologicamente parlando è questo l’aspetto che ci interessa maggiormente. I due concetti non sono sinonimi, sebbene il disordine possa portare a una casa più sporca, dal momento che nel caos è più difficile ripulire e risistemare. Chiarito questo aspetto, andiamo a vedere, di fatto, che cosa significhi trascurare la casa in termini psicologici.

Casa e psicologia

Trascurare la casa: una stanza molto disordinata
Che cosa significa, in termini psicologici, trascurare la casa?

Le ragioni per cui una casa appare disordinata possono essere svariate. In genere, ciò si deve ai frenetici ritmi della vita odierna, i quali assorbono tempo ed energie, limitando la cura che possiamo riversare sui nostri ambienti di vita. Questo non giustifica certo il fatto che l’abitazione sia abbandonata a sé stessa, ma dà una motivazione a un simile comportamento. Per molte persone, può essere difficile mantenere tutto sempre pulito e ordinato. Inoltre, c’è chi preferisce spazi ricchi di oggetti e un ordine meno impostato, o dà meno priorità alle faccende domestiche in generale. Chi segue questa filosofia non trascura la salubrità e la vivibilità della casa, aspetti fondamentali per il benessere della persona, semplicemente, si limita a fare lo stretto indispensabile.

Attenzione a non confondere una persona disordinata con una disorganizzata. Spesso, infatti, il caos visibile da un esterno è apparenza. L’individuo che lo ha causato riesce a orientarsi perfettamente in esso, secondo la sua logica. Naturalmente, a tutto c’è un limite. Esistono infatti circostanze in cui il disordine eccessivo non è più un semplice modo di essere, ma rappresenta il sintomo di un disagio più profondo.

Spesso il disordine si associa alla creatività e alla fantasia. Questa connessione è stata confermata da una ricerca condotta dalla Università del Minnesota, secondo la quale un ambiente disordinato favorirebbe, appunto, le pulsioni creative. Similmente, secondo lo stesso esperimento, un ambiente ordinato stimolerebbe scelte alimentari salutari e comportamenti generosi. A sostenere i vantaggi dell’ordine concorre una ricerca della Princeton University, in disaccordo con la precedente, dalla quale è emerso che il disordine renderebbe più difficile la concentrazione. Infine, uno studio pubblicato sulla rivista Personality and Social Psychology Bulletin ha rilevato come le donne che descrivevano la propria casa come disordinata mostravano livelli più elevati di cortisolo, il tristemente noto ormone dello stress.

Quando trascurare la casa diventa un problema

Benché esistano, come abbiamo appena visto, personalità differenti che preferiscono ambienti più o meno ordinati, a seconda delle proprie inclinazioni, c’è un limite oltre il quale il disordine e la trascuratezza diventano la spia di un problema. L’ambiente domestico rappresenta una proiezione dello stato d’animo dell’individuo. Quando il caos trionfa in maniera netta, diventando ingovernabile, potrebbe segnalare un disagio interiore. Pensiamo, ad esempio, all’incapacità di prendere decisioni, di lasciarsi alle spalle il passato e così via… Quando ciò accade, si poterebbe celare, inconsciamente, una problematica psicologica anche seria. D’altra parte, anche una cura troppo maniacale e ossessiva della casa può essere indice di malessere.

Come sempre accade, nessuno dei due estremi va bene. Per evitare che la situazione ci sfugga di mano, ricordiamoci di trascurare la casa… solo fino a un certo punto! Teniamo sotto controllo il disordine, saremo così in grado di pulire più facilmente. Una confusione eccessiva rischia di demotivare, rendendo più difficili e faticose le faccende domestiche. Per gestire meglio l’abitazione, nonostante il lavoro e i mille impegni, una soluzione – se se ne ha la possibilità – può essere quella di affidarsi a una collaboratrice domestica. Si tratta di professionalità non più economiche come un tempo, ma anche solo una volta ogni 1 o 2 settimane può bastare. Avere qualcuno che si curi per noi delle pulizie più impegnative può essere sufficiente per non superare la soglia che separa un disordine ragionevole da un’anarchia incontrollabile

Trascurare la casa, tra sogno e psicologia

Abitare uno spazio non troppo disordinato riordinerà anche la nostra mente. Se coesistiamo con un disordine eccessivo, la psiche ne risentirà. Qualora ciò dovesse accadere, il nostro organismo potrebbe ricorrere a segnali meno consueti per farcelo capire. Per esempio, i sogni. Visualizzare mentalmente una casa in disordine, durante il riposo, potrebbe suggerire che stiamo attraversando un momento di confusione e instabilità emotiva. Se il caos governa la nostra abitazione, probabilmente farà lo stesso nella nostra vita. Un sogno di questo tipo manifesta le stesse sensazioni che proveremmo se i nostri occhi si intrattenessero su un ambiente troppo caotico e irrimediabilmente sottosopra. L’ordine (o il disordine) esterno influenza anche quello interno, per così dire. La nostra psiche beneficerà di un ambiente più piacevole e gradevole alla vista.

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