La disciplina della sessuologia clinica è sempre più rilevante nel nostro Paese. Ormai non è più una rarità avere a che fare con coppie che la seguono e si dicono entusiaste, dal momento che si sono accorte di avere un’intimità ben più funzionale rispetto a quella di prima. Nonostante siano ormai oltre 50 anni che in Italia siano stati aperti percorsi terapeutici sessuali, fino a qualche decennio fa si trattava principalmente di iter intrapresi da coppie che si rivolgevano a medici e terapeuti di formazione psicoanalitica. Da quando è esplosa la tecnica cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia sessuologica acquisito un sempre maggiore rigore scientifico. Per tal motivo, si è diffusa a macchia d’olio, grazie al lavoro di numerosi professionisti che, recentemente, dato l’aumentare della domanda, si sono specializzati in questa disciplina.
Perché intraprendere una terapia sessuologica?
La terapia sessuologica può aiutare quando una qualunque area della propria sfera sessuale causi disagio, a livello individuale o di coppia. È fortemente consigliata nel caso in cui ci si senta insicuri su un qualsiasi aspetto della propria vita relazionale o quando si percepisca la necessità di confrontarsi con qualcuno, relativamente alla tematica della sessualità, desiderando un intervento più concreto, e vicino alla nostra situazione, rispetto a quello che possa fornirci un counselor o un terapeuta non specializzato.
La formazione di un sessuologo
La formazione per diventare sessuologo clinico prevede più di un solo percorso. Il primo passo in questa direzione consiste nell’inseguimento di una laurea in Medicina e Chirurgia, oppure nella scelta di un percorso di formazione Magistrale in Psicologia. Sono quindi necessari nel primo caso sei anni di studi universitari e, nel secondo caso, tre anni di formazione, fino all’ottenimento della laurea triennale, più il biennio della Magistrale. Una volta ottenuto uno di questi due titoli, equivalenti per ricoprire la mansione di sessuologo o sessuologa, l’aspirante specialista potrà iscriversi a diversi master di specializzazione, offerti da alcuni enti italiani (ad esempio S.I.S.E.S., A.I.S.P.A, Giunti) oppure frequentare scuole di formazione della durata di due oppure quattro anni, come l’Istituto di Sessuologia Clinica.
Terapia sessuologica e percorso di coppia
La terapia sessuologica non va confusa con quella di coppia, da cui si distingue. Il percorso cui è dedicato questo focus, infatti, si focalizza su problemi di natura sessuale, come disfunzione erettile, disturbi del desiderio, anorgasmia, eiaculazione precoce, dispareunia. La terapia sessuologica può essere individuale o di coppia. L’iter individuale è studiato a tavolino e personalizzato in base alle specifiche esigenze di chi lo richieda, le quali possono essere le più disparate. La durata della terapia sessuologica di coppia è mediamente di 9 – 12 mesi. Si procede per incontri settimanali. Come avviene per ogni terapia, ciò è sensibile a diverse variabili: frequenza degli incontri, tempo che i partner dedicano alle mansioni a casa, natura specifica della problematica sessuale.
La paura di essere sessualmente inadeguati è un potente dissuasore della buona funzione sessuale. Essa distrae, allontana, e arriva persino a bloccare la ricezione degli stimoli sessuali da parte del partner. Spesso è il primo ingrediente della crisi. In terapia sessuologica è indispensabile far conoscere alla coppia il ruolo della componente paura. Un bravo sessuologo non si riferirà mai all’atto sessuale come a un’azione che deve necessariamente avere un determinato esito. Metterà da subito in chiaro come non si tratti di vincere una partita, bensì di portare i partner verso il reciproco desiderio. Per riuscirci, si implementano modifiche e adattamenti del comportamento sessuale. Ci sarà beneficio soltanto se saranno instaurati nel sistema di valori intimi di ambedue le parti della coppia. La terapia offre delle istruzioni. Tutto il materiale raccolto in fase di anamnesi viene poi utilizzato per il riorientamento psicosessuale dei pazienti.
Nella terapia sessuologica di coppia, l’oggetto di cura è la relazione. Non si cura direttamente il disturbo sessuale specifico presentato da uno dei due. Entrambi i membri partecipano e influenzano la relazione e la sessualità. Si fa molta focalizzazione sensoriale. La risposta sessuale avviene principalmente attraverso il tatto, ma si esplora l’ importanza di tutti i sensi. Il terapeuta si avvale generalmente di specifiche tecniche sensoriali. Tra i compiti per casa, per così dire, figurano undressing specifici, massaggi e rituali sessuali che guidino a una nuova consapevolezza di stimoli e risposte, come, ad esempio, lo slow sex.
Assenza di desiderio
Tra i motivi più frequenti per cui si richiede una terapia sessuologica troviamo la mancanza di desiderio. Essa può essere provocata dalla paura, di cui abbiamo già scritto, oppure da una deflessione della voglia di intimità, definita anche, dagli specialisti, desiderio sessuale ipoattivo. Situazioni come queste possono originare disturbi sia in fase eccitatoria sia in fase orgasmica. La terapia sessuologica può aiutare quando non c’è più passione, o quando essa si sia sopita troppo. In non pochi casi, è una vera e propria ancora di salvezza. Non sono infatti rare le situazioni nelle quali una crisi sessuale non è che l’anticamera di una crisi di coppia più profonda, che può finire per devastare il rapporto e portare alla sua conclusione.