L’intelligenza emotiva è una risorsa che può rendere la nostra vita più soddisfacente ed equilibrata. Ma come sviluppare l’intelligenza emotiva nei bambini e come stimolarla fin dai primi anni dell’infanzia?
Studi psicologici e comportamentali ci aiutano a capire l’importanza dell’intelligenza emotiva e come rafforzarla fin da bambini.
Cos’è l’intelligenza emotiva e perché è importante svilupparla?
L’intelligenza emotiva è comunemente descritta come la capacità di percepire, interpretare, controllare, valutare e utilizzare le emozioni. Permette di comunicare e relazionarsi con gli altri in modo efficace e costruttivo.
Secondo alcuni studiosi, l’intelligenza emotiva può risultare addirittura più importante del QI per il nostro benessere e per avere successo nella vita.
Le persone che raggiungono l’età adulta avendo maturato un buon livello di intelligenza emotiva, infatti, mostrano la capacità di instaurare relazioni personali più forti e più stabili, hanno maggiore successo nello studio e nel lavoro, sono maggiormente in grado di perseguire efficacemente i propri obiettivi e, più in generale, riescono ad essere più felici nella vita.
L’intelligenza emotiva è lo strumento che guida questo genere di sviluppo della personalità e, per questa ragione, va coltivata fin dall’infanzia.
Lo sviluppo emotivo in età infantile
Insegnare ai bambini come identificare, comprendere e gestire le proprie emozioni e sentimenti consentirà loro di sviluppare l’empatia.
Ma anche di esprimersi in maniera efficace, di fissare degli obiettivi positivi e, in generale, di comprendere meglio gli altri e come relazionarsi con chi li circonda.
Secondo molti studi, al momento della nascita proviamo solo tre emozioni: rabbia, paura e felicità. Non tutti concordano, sostenendo che le emozioni sono molte di più fin dai primi giorni di vita.
In ogni caso è dal momento in cui impariamo a esprimerci che sviluppiamo anche nuovi modi di vivere e comunicare le emozioni. In questa fase, molto delicata, il bambino prova emozioni complesse ma non sa come esprimerle in maniera sana.
È importante relazionarsi al bambino con empatia: il dialogo può essere efficace per permettergli di comprendere ciò che sta provando.
In questa fase, educare il bambino alle emozioni è fondamentale perché dal momento in cui inizierà la scuola materna, scoprirà moltissimi altri modi di provare emozioni e dovrà affrontarle senza avere i genitori al suo fianco.
Educare i bambini all’intelligenza emotiva
Cosa può fare praticamente un genitore o un educatore per stimolare l’intelligenza emotiva del bambino in una fase della crescita così delicata e complessa?
Dalla psicologia ci vengono in aiuto 5 consigli e buone pratiche!
L’intelligenza emotiva dei genitori
Per stimolare l’intelligenza emotiva nei nostri figli, dobbiamo prima di tutto aver sviluppato la nostra. Grazie a questa, saranno in grado di basare la relazione con il bambino sull’empatia, la comprensione e la consapevolezza. È importante non sminuire mai il bambino per ciò che prova, ma anzi accoglierlo e aiutarlo a interiorizzare le proprie emozioni.
Aiutare il bambino a esprimere le emozioni
Per fare ciò, ci basta comprendere le emozioni che di volta in volta vengono provate dal bambino e aiutarli a impararne il nome. Dare un nome alle emozioni ci aiuta a riconoscerle e interiorizzarle.
Gestione delle emozioni negative
Per insegnare ai bambini come regolare le proprie emozioni è necessario educarli a riconoscere gli effetti che queste hanno su di loro. Attraverso il riconoscimento, il bambino imparerà anche a gestirle e non fare sì che queste si trasformino in comportamenti sbagliati.
Educare all’empatia
Per identificare le emozioni degli altri è necessario comprendere prima di tutto saperlo fare con noi stessi. Dopo di ché è compito del genitore insegnare al bambino l’importanza dell’ascolto e dell’osservazione. Invitare il bambino a letture condivise è uno dei metodi più efficaci per stimolarlo a sviluppare l’empatia.
Aiutare i bambini a trovare da soli una soluzione
Una volta riconosciuta l’emozione, il bambino deve imparare a gestirla. Per farlo ha bisogno di essere stimolato a trovare da solo un’alternativa e scegliere in autonomia il percorso migliore da seguire. Parlare con il bambino, aiutarlo a comprendere la situazione per spronarlo poi a decidere autonomamente, è un esercizio utilissimo per sviluppare fiducia in se stessi, autoconsapevolezza e per stimolare il pensiero critico.
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