Vaso di Pandora

Sindrome del nido vuoto: affrontare i cambiamenti familiari

La sindrome del nido vuoto è un fenomeno psicologico che coinvolge parte del nucleo familiare – nella maggior parte dei casi i genitori, ma può interessare anche i tutori o chi ne fa le veci – quando i figli lasciano la casa in cui sono cresciuti per intraprendere la propria vita indipendente.
In caso di sindrome del nido vuoto il genitore proverà sentimenti come tristezza, sensazione di perdita, fino a veri e propri stadi depressivi.

Si tratta di una fase molto intensa emotivamente per un genitore, che dovrà riadattare la sua vita ed esplorare nuove dinamiche familiari. Il distacco può generare preoccupazione, ansia e smarrimento.

Seppur si tratti di una condizione transitoria, e quindi non clinicamente validata dalla ricerca scientifica, la psicologia dedica attenzione sempre più crescente al fenomeno. Se sottovalutata, o sommata a problematiche psicologiche preesistenti o contesti esterni particolarmente sfavorevoli, la sindrome da nido vuoto può sfociare in stati depressivi gravi e i suoi sintomi prolungarsi nel lungo termine, invalidando la vita quotidiana.

Ecco perché è fondamentale diffondere consapevolezza sull’argomento e incoraggiare chi vive con disagio questa condizione a comunicare e ad agire nell’interesse del proprio benessere mentale e di quello della propria famiglia.

Come affrontare la sindrome del nido vuoto

Riconoscere e accettare i sentimenti di tristezza, perdita o solitudine è il primo passo nell’affrontare la sindrome del nido vuoto.
È normale provare una complessa gamma di emozioni e sentirsi sopraffatti o spaesati nell’attraversare una transizione così significativa, ma allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che è un cambiamento inevitabile e positivo, parte integrante e fondamentale della vita.

Dialogare apertamente con i propri familiari può essere di aiuto per condividere le proprie emozioni, preoccupazioni e prospettive.
La comunicazione aperta con il proprio partner e con i figli genererà un senso di comprensione reciproca e di supporto, necessario per scongiurare la sensazione di isolamento e per ristabilire dei punti di riferimento.

Mantenere viva e quotidiana la connessione con i propri figli e gli altri membri della famiglia è cruciale per affrontare il distacco in maniera sana e non traumatica e per tranquillizzarsi che tale cambiamento non andrà a indebolire il legame di affetto tra genitori e figli.

Utilizzare strumenti come videochiamate, gruppi di chat di famiglia in cui condividere foto e pensieri quotidiani, creare occasioni di visita e di incontro aiuta a rafforzare il legame e mantenere vivo il rapporto familiare.

Rivalutare la nuova situazione e apprezzarne i lati positivi

Se è vero che vedere andare i propri figli verso la propria indipendenza, lontani dal nido familiare, può essere doloroso, è anche vero che questo cambiamento può rappresentare l’occasione preziosa per riorganizzare la propria vita, ritagliarsi più tempo per se stessi, aprirsi a un nuovo capitolo esistenziale.

Vedere il proprio nido svuotarsi, può voler dire ad esempio avere finalmente l’opportunità di riscoprire i piaceri della vita di coppia. I genitori hanno più tempo da dedicare l’un l’altro e l’occasione di riconsiderare e rafforzare la loro relazione sotto una luce nuova. Riscoprire interessi comuni, pianificare nuove esperienze e trascorrere del tempo insieme può rafforzare il legame e aiutare una coppia a trovare nuovi stimoli dopo molti anni. Soprattutto, in questo modo i genitori potranno supportarsi a vicenda e sentire la comprensione e la vicinanza dell’altro in momenti di debolezza emotiva e psicologica dovuti dal distacco.

Parallelamente, esplorare nuove attività, hobby o interessi può essere un modo efficace per affrontare la sindrome del nido vuoto. Quando i figli lasciano la casa dei genitori, questi si ritroveranno inevitabilmente ad avere più tempo libero, in un modo o nell’altro. Ecco perché è bene ricordarsi che questo momento può essere la giusta occasione per riprendere passioni che erano state accantonate o trascurate da tempo, o che si desiderava esplorare ma non se ne aveva occasione. In altre parole, questi momenti possono essere sfruttati per esplorare nuove prospettive di vita e di realizzazione personale.

Coppia di uomo e donna maturi si abbracciano e guardano il mare
Concentrarsi sulle nuove possibilità offerte da questo cambiamento, riscoprire i piaceri della vita di coppia, trovare nuovi hobby è fondamentale per superare la sindrome del nido vuoto.

L’utilità della terapia psicologica per affrontare la sindrome del nido vuoto

Per alcuni genitori, affrontare la sindrome del nido vuoto può essere particolarmente difficile. Quando i sintomi tipici della sindrome del nido vuoto diventano particolarmente invalidanti per la persona o si prolungano nel tempo, rischiano di condizionare la vita quotidiana e di trasformarsi in patologie psicologiche più gravi.
In caso di ansia prolungata, depressione intensa e tristezza profonda, è auspicabile rivolgersi a professionisti della salute mentale.

Se è vero che non si tratta di un disturbo clinico, ma viene considerato dagli psicologi piuttosto come una fase transitoria della vita, i suoi effetti possono essere comunque negativi sul lungo termine. La terapia è lo strumento più efficace per individuare e contenere le forme di disagio significativo legate alla sindrome e, in casi più problematici, è necessaria per strutturare interventi per prevenire o trattare eventuali psicopatologie scaturiti da questo fenomeno.

Non si tratta di una fine ma di un nuovo inizio!

La sindrome del nido vuoto rappresenta dunque una fase di transizione emotiva molto sfidante per i genitori: non è mai facile affrontare il momento in cui i figli lasciano la casa in cui sono cresciuti per intraprendere la propria vita adulta.
Affrontare questa transizione richiede sicuramente una forte dose di impegno, consapevolezza, comunicazione e adattamento.

Ma è importante vederla come un’occasione per rinnovare la propria vita, prendersi maggiora cura di sé stessi, rafforzare i legami familiari creando nuove dinamiche e occasioni di incontro: in altre parole è un momento che offre l’opportunità preziosa di crescere personalmente e di ridefinire le relazioni familiari e, perché no, vivere una seconda vita di coppia con il proprio partner!

Leggi anche:

Condividi

Lascia un commento

Leggi anche

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Le Ultime dall'Italia e dal Mondo
Leggi tutti gli articoli
Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.