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Self compassion: la chiave per un benessere emotivo duraturo

Si parla ancora troppo poco di self compassion, letteralmente “autocompassione”: una pratica che sta guadagnando sempre più attenzione in ambito psicologico per i suoi benefici sulla salute mentale e sulla resilienza.
In un mondo sempre più frenetico e competitivo, tendiamo a giudicarci duramente per i nostri errori, imperfezioni o insuccessi e ad essere estremamente autocritici. Ma questo atteggiamento può essere estremamente deleterio per il nostro benessere emotivo e psicologico.

La self compassion può essere determinante per garantire il nostro equilibrio emotivo. In questo articolo vedremo i principi su cui si basa l’autocompassione, i benefici e le modalità per coltivare questa preziosa abilità.

Cos’è la self compassion?

Con l’espressione self compassion ci si riferisce alla capacità di trattare sé stessi con la stessa gentilezza, comprensione e supporto che offriremmo a un caro amico in difficoltà. Questo concetto è stato approfondito dal punto di vista scientifico dalla psicologa Kristin Neff, una delle principali ricercatrici nel campo, che lo ha suddiviso in tre componenti fondamentali:

  1. Gentilezza verso sé stessi
    Essere gentili verso noi stessi vuol dire mantenere un atteggiamento di comprensione e accettazione nei momenti difficili ed evitare di giudicarci severamente per i nostri fallimenti.
  2. Umanità condivisa
    Riconoscere che tutti gli esseri umani, nessuno escluso, affrontano difficoltà, errori e sofferenze ci aiuta a sentirci meno isolati nelle nostre esperienze.
  3. Consapevolezza (mindfulness)
    La consapevolezza consiste nel riconoscere i nostri pensieri e sentimenti negativi senza giudicarli, permettendoci di affrontarli con equilibrio e lucidità.

Perché la self compassion è importante?

La società in cui viviamo ci propina costantemente standard altissimi di realizzazione personale e parametri sempre più irraggiungibili per poterci considerare persone di successo e all’altezza delle aspettative. Questo arrivismo diffuso, unitamente alla narrazione secondo la quale siamo gli unici artefici del nostro destino e dobbiamo migliorarci costantemente, ci spinge ad essere molto critici e duri con noi stessi. Ma questo approccio può davvero contribuire al nostro benessere sul lungo termine e garantire equilibrio e consapevolezza emotiva? Studi di ricerca sul tema dimostrano che la via più efficace per stare bene con noi stessi e con gli altri e vivere una vita appagante è quella dell’autocompassione.
Tra i principali benefici vi sono:

  • Riduzione dello stress e dell’ansia
    L’autocompassione aiuta a ridurre l’impatto dello stress cronico e dell’ansia, offrendo un rifugio emotivo nei momenti di difficoltà. Trattandoci con gentilezza, siamo in grado di affrontare le sfide con maggiore calma e resilienza.
  • Miglioramento dell’autostima
    Spesso tendiamo a basare la nostra autostima sul confronto con gli altri, mentre la self compassion si basa sull’accettazione incondizionata di sé, partendo dalla consapevolezza delle proprie caratteristiche e unicità. Evitare di misurare il proprio valore sulla base di parametri esterni permette di sviluppare una percezione personale più stabile e veritiera e, soprattutto, duratura.
  • Maggiore resilienza
    Essere compassionevoli con sé stessi durante i momenti difficili ci aiuta a rimanere emotivamente forti, affrontando le avversità con maggiore fiducia e ottimismo.
  • Promozione di relazioni sane
    Trattarsi con gentilezza e accettazione si riflette spesso nel modo in cui trattiamo gli altri. Le persone compassionevoli tendono ad avere relazioni più empatiche e autentiche.
  • Prevenzione del burnout
    La self compassion è particolarmente utile per chi si trova sotto pressione a causa della propria professione, come ad esempio per chi lavora in ambito medico o educativo, ma anche per chi percepisce la pressione degli obblighi familiari e di soddisfare gli standard imposti dal proprio ruolo nella società. Trattarsi con cura aiuta a mantenere il benessere emotivo e a prevenire l’esaurimento psicologico.
donna si guarda allo specchio e sorride
Imparare a trattarsi con gentilezza e accettazione non significa ignorare le proprie responsabilità o rinunciare a migliorarsi, ma piuttosto affrontare le sfide con un atteggiamento di supporto e fiducia. Nel lungo termine, la self compassion rappresenta una delle chiavi più potenti per raggiungere un equilibrio emotivo duraturo e una vita più appagante.

Come coltivare la self compassion

Uno degli aspetti più importanti che vogliamo qui sottolineare è che l’autocompassione non è un tratto innato. Si tratta infatti di un’abilità che può essere coltivata da ognuno di noi in ogni momento della nostra vita.

Tra le strategie maggiormente suggerire dagli studiosi del settore per svilupparla e mantenerla nel tempo, vi è sicuramente la pratica della gentilezza verso sé stessi: per farlo, bisogna iniziare a monitorare il proprio dialogo interno così da sostituire i pensieri critici con affermazioni più gentili. Ad esempio, invece di pensare “Ho fallito, sono un disastro”, dirsi “È normale sbagliare; posso imparare da questa esperienza” è molto più costruttivo e stimolante per la nostra accettazione e crescita interiore.
Ricordarci che le difficoltà fanno parte della condizione umana e ogni persona affronta errori e fallimenti è fondamentale per sentirsi meno isolati nei momenti di sofferenza.

Dal punto di vista pratico, la mindfulness e la meditazione sono strumenti potenti per coltivare la self compassion: basta dedicare pochi minuti al giorno all’osservazione dei nostri pensieri ed emozioni senza giudizio e accettandoli così come sono per avere enormi benefici per il nostro benessere emotivo.
Un altro esercizio utile è quello della scrittura riflessiva, che consiste nello scrivere a se stessi una lettera come faremmo per un amico amorevole: esprimere compassione e supporto per le difficoltà che incontriamo nel nostro cammino di vita e riconoscere le emozioni che proviamo senza giudicarle è la chiave per imparare ad essere compassionevoli con noi stessi.

Superare i miti sull’autocompassione

Un ostacolo comune alla pratica della self compassion è l’idea che trattarsi con gentilezza significhi diventare indulgenti o perdere la motivazione. In realtà, la ricerca dimostra che l’autocompassione favorisce la crescita personale e la determinazione.

Quando ci trattiamo con gentilezza, siamo più disposti ad affrontare le nostre debolezze senza paura del giudizio, migliorando così le nostre capacità e i nostri comportamenti.
L’autocompassione non è sinonimo di autocommiserazione, ma rappresenta un modo più equilibrato e produttivo di affrontare la vita.

Inizia oggi stesso: scegli la gentilezza verso te stesso e scopri come può cambiare la tua prospettiva sulla vita.

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