Se ci fosse un concorso mondiale per trovare l’arma segreta contro lo stress e le sventure della vita quotidiana, l’ottimismo vincerebbe probabilmente il primo premio. Certo, qualcuno potrebbe obiettare che una sana dose di cinismo o un buon sarcasmo siano più utili per navigare le acque tempestose dell’esistenza. Ma la scienza (e il buon senso) inducono a credere che un atteggiamento positivo abbia effetti tangibili sul benessere mentale e fisico.
Non solo rose e fiori
Innanzitutto, cosa si intende davvero per ottimismo? Non si tratta di negare l’esistenza dei problemi o vivere in un universo parallelo dove tutto va sempre a meraviglia. L’ottimismo è piuttosto la tendenza a interpretare gli eventi della vita in modo positivo, con la convinzione che, alla fine, le cose possano migliorare.
Un ottimista incallito non si lascia abbattere facilmente: quando piove, non si lamenta del tempo, ma si gode il suono rilassante delle gocce sul tetto. E quando qualcosa va storto sul lavoro, invece di auto-flagellarsi, pensa: “Ecco un’opportunità per imparare a fare meglio”.
Il lato oscuro del bicchiere mezzo pieno
Ma attenzione: essere troppo ottimisti può anche essere un’arma a doppio taglio. Pensare che tutto si risolverà magicamente senza agire può portare a situazioni piuttosto disastrose. Per esempio, un ottimista patologico potrebbe pensare che prepararsi per un esame sia superfluo, convinto che il giorno della prova avrà una botta di fortuna cosmica. Spoiler: spesso non funziona così.
L’ottimismo sano, invece, è quello che spinge a rimboccarsi le maniche con la convinzione che l’impegno porterà a risultati positivi.
Ottimismo e salute mentale
Dal punto di vista psicologico, l’ottimismo ha effetti straordinari. Studi dimostrano che le persone ottimiste tendono a soffrire meno di depressione e ansia rispetto ai loro colleghi pessimisti. Questo perché il loro cervello è abituato a cercare soluzioni anziché fossilizzarsi sui problemi.
Inoltre, gli ottimisti hanno maggiori probabilità di sviluppare resilienza, ovvero quella preziosa capacità di affrontare e superare le difficoltà. Non è un caso che molte tecniche di psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), insegnino a reinterpretare i pensieri negativi in modo più positivo.
Ottimismo e salute fisica
Ma l’effetto non si ferma alla mente. Anche il corpo trae giovamento da una visione ottimista della vita. È infatti provato che gli ottimisti hanno un sistema immunitario più forte, una pressione sanguigna più bassa e persino una maggiore aspettativa di vita. Davvero, un sorriso può non solo migliorare la giornata, ma allungare la vita.
E no, non è magia. L’ottimismo riduce i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e stimola la produzione di endorfine, i famosi “ormoni della felicità”. Il risultato? Meno infiammazioni nel corpo, più energia e un cuore che batte più felicemente.
Coltivare l’ottimismo
Se si pensa che l’ottimismo non sia nelle proprie corde, niente paura: si può imparare. Ecco qualche consiglio per allenare la mente a vedere il bicchiere mezzo pieno (o almeno a non rovesciarlo):
- praticare la gratitudine: ogni sera, scrivere tre cose per cui si è grati. Possono essere anche dettagli insignificanti, come il profumo del caffè al mattino o una battuta divertente sentita per caso
- ristrutturare i pensieri: quando ci si trova a pensare in modo negativo, chiedersi: “C’è un altro modo di vedere questa situazione?”
- circondarsi di persone positive: gli atteggiamenti sono contagiosi. Frequentare persone ottimiste può aiutare a sviluppare una mentalità più positiva
- sorridere (anche senza motivo): potrà sembrare stupido, ma sorridere stimola il rilascio di endorfine
L’ottimismo però non è una bacchetta magica, ma un modo di interpretare la vita che può fare davvero la differenza per la salute mentale e fisica. Non si tratta di ignorare i problemi, ma di affrontarli con la convinzione che ci sia una via d’uscita.