Vi ricordate della leadership empatica? Oggi vogliamo spiegarvi meglio questo principio alla base della genitorialità positiva. In altri termini è chiamata anche leadership positiva e oggi capiremo in che modo è possibile convertirsi in un leader positivo.
I figli crescono attraverso l’esempio e, quindi, imitando. Per mettere in atto la leadership positiva, dunque, dobbiamo prima di tutto lavorare sul nostro pensiero e sul nostro modo di agire in quanto genitori.
Alcuni credono che i “positive parents” siano “i migliori amici dei figli” ma non è così. Praticare la “leadership positiva” non implica l’essere permissivi o lassisti: significa riconoscere che i bambini dipendono dalla nostra guida che deve essere fondata sull’amore, sul supporto e sul dare il buon esempio.
I bambini non devono essere leader perché rappresenterebbe una responsabilità troppo grande che finirebbe per farli sentire insicuri. È confortante per loro sapere che sono i genitori a “condurre” e a prendersi cura della famiglia.
Il leader positivo:
- Stabilisce con benevolenza regole chiare da applicare regolarmente;
- Comprende che il guidare è profondamente diverso dal comandare, perché il primo significa anche dar vita ad una cooperazione;
- È concentrato sugli obiettivi da raggiungere;
- È integro: mette in pratica i buoni comportamenti che insegna al proprio figlio;
- Aiuta il proprio bambino a sentirsi capace e sicuro di sé;
- Crea un ambiente positivo che fa emergere il meglio del proprio bambino;
- Incoraggia e supporta;
- Ha fiducia in sé stesso e nella propria capacità di guidare;
- Ha senso dell’umorismo: capisce il momento giusto per lasciar correre e, magari, riderci anche su;
- È un ottimo comunicatore e fa in modo che il bambino sia libero di parlare con lui di tutto;
- È gentile: con la durezza si ottiene solo timore, con la gentilezza il rispetto.
Non si diventa leader positivi in un attimo, si tratta di un cammino continuo da fare con i propri figli, con l’obiettivo di crescere insieme.