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Le sculture in terapia familiare: un approccio innovativo

La terapia familiare è un approccio psicoterapico che coinvolge tutti i membri di una famiglia con l’obiettivo di risolvere conflitti relazionali e promuovere una comunicazione costruttiva. Negli ultimi anni, accanto alle tecniche più tradizionali come il dialogo e il confronto verbale, si stanno diffondendo metodologie innovative che utilizzano canali espressivi non convenzionali, come ad esempio le sculture familiari.

In cosa consiste questa tecnica e quali sono i suoi vantaggi nel contesto della terapia sistemico-relazionale? Andiamo ad approfondire.

Cos’è la tecnica delle sculture in terapia familiare

Le sculture familiari sono una tecnica terapeutica ideata negli anni ’80 dalla psicoterapeuta Virginia Satir. Consistono nel chiedere ai membri della famiglia in terapia di disporsi fisicamente nello spazio in determinate pose che rappresentino visivamente le dinamiche e le emozioni presenti nelle loro relazioni.

Ad esempio, possono essere create sculture che visualizzano i ruoli di ciascun membro, le alleanze, i conflitti, le distanze emotive, i bisogni non espressi. Lo scopo è portare alla luce gli schemi relazionali disfunzionali per elaborarli insieme e sperimentare nuove modalità di posizionamento e interazione tra i componenti della famiglia.

I vantaggi dell’approccio scultoreo

L’adozione delle sculture nella terapia familiare offre una serie di benefici decisivi per il processo di guarigione e comprensione reciproca. Attraverso la rappresentazione fisica, le complesse dinamiche relazionali diventano visibili e concrete, uscendo dall’ombra per diventare argomenti centrali della terapia. In questo modo, ciò che prima rimaneva inespresso trova una forma e un colore, rendendo l’invisibile inconfutabilmente presente agli occhi di tutti.

Analogamente, le sculture aprono canali comunicativi non verbali potentissimi legati al linguaggio del corpo. Attraverso di esse, le emozioni si manifestano liberamente, spesso più eloquenti di qualsiasi parola. Posture, gesti e distanze diventano narratori silenziosi ma estremamente espressivi, rivelando sentimenti celati che potrebbero altrimenti rimanere inascoltati.

Inoltre, vedere materializzate le prospettive altrui promuove un maggiore livello di autoconsapevolezza e stimola sentimenti di empatia. Ogni persona ha l’opportunità di osservare e riflettere sulla propria posizione all’interno della dinamica familiare, quasi come se fosse possibile calarsi nei panni dell’altro, comprendendo così angolature emotive differenti.

Questo processo creativo è anche un’occasione per esplorare nuove forme di interazione e di equilibrio all’interno del nucleo familiare. Le sculture sono dinamiche, permettendo sperimentazioni e aggiustamenti, incoraggiando così i membri della famiglia a immaginare e a costruire insieme un sistema relazionale più armonico e funzionale.

L’effetto emotivo di questo tipo di terapia è notevole; il coinvolgimento fisico nel creare e modificare le sculture può liberare emozioni profonde, offrendo uno sfogo per sentimenti intensi che possono essere difficili da esprimere a parole.

Infine, la dimensione artistica e simbolica delle sculture può aiutare a superare quelle barriere che spesso impediscono una comunicazione aperta e sincera. Attraverso l’arte, si possono trasmettere messaggi che vanno oltre il convenzionale, toccando corde più profonde e favorendo un dialogo più autentico e meno inibito.

Le fasi della tecnica scultorea

L’intervento delle sculture familiari inizia quando il terapeuta introduce la tecnica, spiegandone scopi e funzionamento, creando un ambiente di comprensione per tutti i membri della famiglia. Si seleziona quindi un tema relazionale specifico come, per esempio, la struttura di potere all’interno della famiglia, le tensioni sottostanti o i legami di intimità che necessitano di essere esplorati. I familiari sono poi guidati a posizionarsi nello spazio in modo da rappresentare questo tema, dando vita a una scultura vivente che mette in scena le loro interazioni.

Mentre la famiglia si esprime in questa forma visiva, il terapeuta osserva e, se necessario, suggerisce cambiamenti o nuove posizioni che possono aiutare a illuminare aspetti diversi della questione trattata. Questa fase di riflessione e di movimento aiuta a vedere le cose da angolazioni diverse e a comprendere meglio le dinamiche in gioco.

Una volta che la scultura è completa, viene fatta una fotografia per catturare l’istante, permettendo alla famiglia di avere un punto di riferimento visivo da poter considerare anche in seguito. Dopo aver fissato l’immagine, si apre un momento di dialogo in cui ognuno ha la possibilità di condividere le proprie emozioni e le reazioni personali all’esercizio appena svolto.

Con il proseguire delle sessioni, possono nascere nuove sculture che riflettono le evoluzioni del percorso terapeutico, offrendo l’opportunità di osservare il cambiamento e la crescita del sistema familiare. In tutto questo processo, viene dato grande valore alla creatività congiunta, al contributo di ciascuno e all’esperienza condivisa che insieme costruiscono un percorso di cambiamento e comprensione.

Regole e accorgimenti operativi

Affinché l’esperienza scultorea sia efficace e contenitiva, è importante che:

  • sia rispettata la volontarietà e la sensibilità di ciascuno nell’esporsi fisicamente;
  • le pose e i contatti siano congruenti al contesto terapeutico;
  • siano evitate forzature o imposizioni di posture;
  • sia mantenuto un clima di profondo rispetto ed empatia reciproca;
  • siano accolte e validate tutte le emozioni emergenti.

La metafora artistica della scultura può aprire possibilità di cambiamento impensabili. L’importante è procedere con gradualità, senza forzare i tempi naturali dell’elaborazione.

Le sculture familiari con bambini e adolescenti

sculture in terapia familiare

Le sculture familiari rappresentano un utile strumento anche nel lavoro con bambini e adolescenti, che si trovano spesso in difficoltà nel comunicare verbalmente i propri vissuti.

Assumere determinate pose e distanze può aiutarli ad entrare in contatto con emozioni che non riescono ad esprimere a parole. Può inoltre facilitare la comunicazione tra genitori e figli su temi delicati.

In questi casi è fondamentale procedere con gradualità, proponendo dapprima sculture individuali o a coppie, per poi passare a quelle dell’intera famiglia. È importante non forzare mai la partecipazione del minore e valorizzare costantemente la sua creatività.

Se utilizzate con attenzione e competenza, le sculture possono rivelarsi una chiave di accesso a nuove consapevolezze nei legami familiari.

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