In termini psicologici usiamo l’espressione adulto sano quando indichiamo una persona nel pieno delle sue facoltà e possibilità, non intaccata e indebolita da alcuna problematica di rilievo. Quello dell’adulto sano è uno dei cosiddetti mode funzionali (dalla parola inglese per modalità) introdotti alla disciplina dalla schema therapy (o ST). Questi appongono una lente analitica utile a catalogare e descrivere le dinamiche emotive, cognitive e comportamentali dell’individuo. Possiamo descrivere i mode come configurazioni temporanee, tradotte in stati emotivi intensi e associate a specifici schemi cognitivi. In questo focus, approfondiamo il modo, per italianizzare il termine, dell’adulto sano.
Che cosa sono i mode?
Si fa uso della parola mode sia in psicologia sia in psicoterapia. La utilizziamo per descrivere stati o configurazioni mentali. Questi rappresentano le diverse parti della nostra personalità, nonché il modo in cui reagiamo alle esperienze della vita. Questi modi riflettono emozioni, comportamenti e pensieri specifici. Non sono sempre attivi, bensì entrano in funzione in particolari situazioni. Si tratta di una sorta di mappa interna delle modalità con cui ci relazioniamo, a noi stessi come agli altri, suddivisa in aspetti funzionali o disfunzionali.
Alcuni mode possono essere immaturi o poco equilibrati, come nel caso del bambino vulnerabile. Questo reagisce con paura o insicurezza. Il critico interiore invece, come si intuisce dal nome, ci giudica severamente, persino troppo. Dall’altro lato, esistono anche mode costruttivi. Tra questi uno dei più importanti, se non il più rilevante in assoluto, è quello dell’adulto sano. Assieme agli altri modi positivi ed edificanti, rappresenta la parte più bilanciata, matura e compassionevole della nostra mente. I mode disfunzionali derivano frequentemente da esperienze difficili, o traumatiche, che influenzano il nostro modo di affrontare stress e relazioni. Identificarli e lavorarci consente di riportare equilibrio in quello che possiamo definire il nostro universo interiore, dando spazio al mode dell’adulto sano, che favorisce scelte più ponderate e consapevoli, oltre a relazioni maggiormente appaganti.
Il mode dell’adulto sano
Il mode dell’adulto sano rappresenta il nostro stato ottimale. È il centro della nostra forza psicologica, nonché della nostra capacità di autoregolazione. Si tratta di quella parte di noi più matura, la quale riesce a gestire emozioni e comportamenti con equilibrio, guidandoci in modo rispettoso verso noi stessi, così come verso gli altri. A differenza di mode disfunzionali, come quelli del critico interiore o del bambino vulnerabile di cui abbiamo già scritto, l’adulto sano è consapevole dei propri bisogni e agisce per soddisfarli in maniera efficace e funzionale. Non si tratta di una figura che causa danni o crea problemi.
Questo mode non reprime, né ignora, le emozioni difficili. Al contrario, le affronta con maturità e pazienza. Un adulto sano riconosce il proprio valore, comunica i propri bisogni in modo chiaro e stabilisce confini rigidi, sempre ben definiti, nelle relazioni. In aggiunta, sa quando sia il momento di essere empatico e indulgente con sé stesso. Coltivare questo mode richiede pratica e consapevolezza. Si tratta di un processo che include l’ascolto imparziale dei propri stati d’animo, in assenza di giudizio. Ci insegna a distinguere tra bisogni reali e reazioni impulsive, sviluppando un dialogo interno più gentile, nonché maggiormente costruttivo. Quando l’adulto sano prende il comando, siamo in grado di affrontare la vita al meglio, in serenità e con il giusto atteggiamento proattivo.
L’adulto sano sa darsi fiducia
L’adulto sano padroneggia bene la capacità di darsi fiducia. La fiducia in sé stessi non nasce in modo automatico. Essa si sviluppa attraverso il riconoscimento dei propri successi, la gestione costruttiva degli errori e l’accettazione delle proprie imperfezioni. Contare su sé stessi significa disporre di risorse interne sufficienti per affrontare le sfide quotidiane e prendere decisioni in linea con i propri valori. L’assenza di fiducia, non di rado, è alimentata da una voce critica interna. Questa coscienza poco incoraggiante sottolinea continuamente i fallimenti passati e prevede esiti futuri disastrosi. Quando il critico interiore prende il sopravvento, ci sentiamo bloccati e incapaci di avanzare. Il mode dell’adulto sano contrasta questa dinamica, incoraggiandoci a vedere gli insuccessi come opportunità di crescita piuttosto che come prova di incompetenza.
Coltivare la fiducia richiede tempo e impegno. Ogni passo verso un maggiore rispetto e stima di sé contribuisce a rafforzare l’adulto sano e la sua presa sulla nostra vita. Portare a termine esercizi di autoconsapevolezza, come tenere un diario per annotare i propri successi o ricordarsi di celebrare sempre i piccoli traguardi quotidiani, aiuta a consolidare fiducia e autostima. Non si consideri lo sviluppo di questa competenza un punto di arrivo. Il raggiungimento dell’autofiducia è un percorso costante, di cui l’adulto sano può mettersi alla guida.
Quanto è importante avere compassione di sé stessi
Altra peculiare caratteristica dell’adulto sano, che fa il paio con quella appena evidenziata, è la capacità di sviluppare compassione verso sé stessi. Spesso siamo portati a giudicare le nostre debolezze con severità, applicando standard impossibili. Non useremmo mai cartine al tornasole di questo tipo nei confronti di un amico o di una persona cara, ma non abbiamo problemi ad applicarle come metro di giudizio verso noi stessi. Si tratta di un grave errore. Questa mancanza di compassione ostacola la crescita personale e ci intrappola, in un circolo di critiche e insoddisfazione.
La compassione verso noi stessi, invece, ci invita a trattarci con gentilezza. Soprattutto nei momenti di difficoltà. Non significa giustificare i nostri errori, bensì riconoscere che sono parte del percorso umano. Anche noi, in fondo, meritiamo empatia e sostegno. Dobbiamo imparare a concederceli per primi. L’adulto sano interviene proprio in questi momenti. Ci insegna ad accogliere le emozioni senza giudizio e a trovare modi costruttivi per affrontarle. Esercitare la compassione ha un impatto significativo sul nostro benessere psicologico: riduce l’autocritica e migliora la reazione alle avversità.