Con il termine “grounding”, la psicologia indica quell’insieme di tecniche e strategie che connettono la nostra mente e il nostro corpo con l’ambiente circostante.
Entrare in connessione con l’ambiente circostante, comprendere i limiti e i punti di contatto del nostro corpo e della nostra mente, ci fornisce un ancoraggio emotivo e cognitivo.
Il termine grounding fu utilizzato la prima volta da Alexander Lowen, fondatore dell’analisi bioenergetica. Lowen definisce il grounding come “sensazione di contatto tra i piedi e il terreno” nel libro Espansione e integrazione del corpo in Bioenergetica, scritto a quattro mani con sua moglie Leslie Lowen. L’avere i piedi a terra – da qui la parola grounding stessa – viene letteralmente descritto con l’avere contatto con la terra, a sottolineare che ognuno di noi esiste in quanto ha una posizione fisica e concreta nel mondo: il contatto con la realtà è la base della propria esistenza.
La psicologia riconosce l’importanza del grounding proprio perché aiuta a tutelare la nostra salute mentale, fornisce strumenti utili per imparare a gestire l’ansia o per affrontare e superare traumi, difficoltà emotive e situazioni psicologiche sfidanti.
Definizione di grounding in psicologia
Perché il grounding è importante per il nostro benessere psicologico e quali sono le sue applicazioni pratiche?
Il concetto di grounding in psicologia si basa sul presupposto che la mente umana, in caso di stress, di ansia, di traumi o di stati emotivi difficili, possa distaccarsi dalla realtà circostante.
Perdere il contatto con il mondo esterno vuol dire non cogliere più il senso delle cose, portando a sentimenti di sconforto o confusione e a conseguenze anche gravi nella nostra vita pratica: trascurare il proprio igiene personale, evitare interazioni sociali e relazioni con altre persone, renderci incapace di concentrarci, di dare valore al nostro lavoro o ad attività quotidiane necessarie.
Il grounding ha quindi l’obiettivo di ristabilire quella connessione tra il nostro io e ciò che lo circonda.
Grazie alle tecniche di grounding psicologico le persone riescono ad essere maggiormente presenti nel momento, a vivere la vita con consapevolezza e ad affrontare sia le sfide emotive che la nostra quotidianità con con maggiore chiarezza.
Tecniche di grounding
Di seguito andremo ad elencare le tecniche di grounding psicologico più diffuse ed efficaci, da esercitare nel quotidiano così da metterle in pratica nei momenti di maggiore necessità psicologica:
- Mindfulness e respirazione consapevole: praticare mindfulness e imparare come concentrarsi consapevolmente sul proprio respiro permette di concentrarsi sull’esperienza presente e aiuta ad ancorare la mente nel qui e ora.
- Esplorazione sensoriale: per riconnettersi con l’ambiente circostante può essere molto utile concentrarsi sui nostri cinque sensi. Riconoscere le sensazioni e le percezioni che provengono dalla vista, dall’udito, dal tatto, dal gusto, dall’olfatto aiuta a non perdere la connessione con noi stessi e con il mondo stesso e ad esperirlo in modo consapevole.
- Visualizzazione di oggetti familiari: immaginare, ricordare o pensare ad oggetti familiari o positivi può aiutare a ristabilire un senso di sicurezza e conforto. Lo stesso vale anche per ricordi, situazioni o circostanze che comportano in noi un particolare benessere.
- Camminata consapevole: camminare è un’azione naturale per la maggior parte di noi, spesso automatica. Ma in situazioni di ansia o di difficoltà emotiva, concentrarsi sul cammino, sentire il contatto dei piedi con il suolo e applicare il cosiddetto “camminare consapevole” aiuta a focalizzarsi sul corpo e riconnettersi con l’ambiente.
- Orientamento temporale e spaziale: ripercorrere mentalmente il momento presente, riconoscere il tempo e lo spazio in cui siamo è uno dei primi passi da compiere per ristabilire una connessione con la realtà. Inoltre, sentirsi inclusi in un determinato momento di spazio e di tempo ci ricorda che anche noi facciamo parte del mondo, può essere rassicurante e aiutarci a ridurre la sensazione di isolamento emotivo.
L’utilizzo del grounding in psicologia
La psicologia e i percorsi di terapia integrano spesso tecniche di grounding per la cura di molti disturbi psicologici e per favorire la guarigione da traumi o da patologie comportamentali.
In particolare, il grounding è spesso utilizzato come parte integrante della terapia per individui con PTSD (sigla internazionale per indicare i Disturbi da Stress Post-Traumatico): le tecniche di grounding aiutano il paziente a gestire i ricordi traumatici, a razionalizzare il trauma e prenderne consapevolezza, così da riconquistare un senso di sicurezza.
Grazie alla capacità delle tecniche di grounding di stimolare la connessione con la realtà e di rafforzarne una percezione lucida e consapevole, queste vengono spesso impiegate nel trattamento di alcuni disturbi dissociativi.
L’applicazione del grounding è inoltre preziosa per trattare l’ansia e disturbi di panico, aiutando la gestione del momento presente e stimolando la connessione con la realtà. Allo stesso modo, grazie alla capacità del grounding di favorire la concentrazione sulle attività quotidiane e di interrompere i loop di pensieri negativi e alienanti, è largamente applicato nel trattamento della depressione.
L’importanza del grounding nella nostra quotidianità
In una società sempre più immateriale, veloce, iper-stimolante, sono moltissimi i motivi che ci possono far perdere di vista la realtà.
Nella cassetta degli attrezzi da equipaggiare per salvaguardare la nostra salute mentale, il grounding rappresenta uno strumento particolarmente prezioso.
Incorporare regolarmente tecniche di grounding nella vita quotidiana può favorire un benessere psicologico duraturo, permettendo alle persone di affrontare le sfide con resilienza e presenza mentale.
Respiro consapevole, esplorazione sensoriale, esercizi di consapevolezza temporale e spaziale, offrono un metodo pratico per mantenere la nostra mente ancorata nel presente, e a garantirci un benessere mentale solido ed equilibrato.