Il termine food addiction, preso in prestito come spesso accade dalla lingua inglese, descrive la dipendenza da cibo. Nello specifico, si tratta di una dipendenza dal cosiddetto junk food – altro anglismo – ovvero quello che in italiano chiamiamo cibo spazzatura. Si tratta di un problema tutt’altro che trascurabile al giorno d’oggi. Nel mondo occidentale esiste un’elevata disponibilità di cibi a elevato contenuto di zuccheri, sale e grassi saturi. Questi prodotti sono altamente gratificanti per il consumatore. Essi appagano immediatamente le papille gustative e ciò ci invoglia a ingurgitarne quantità elevate. Di questo passo, il cervello si abitua a sapori così forti e gradevoli e può legarsi a essi tanto da diventarne dipendente. Vediamo di che cosa parliamo quando ci riferiamo alla food addiction: quali siano i suoi sintomi, le cause sottostanti e le migliori strategie per affrontarla e superarla.
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Cause e sintomi della food addiction
Chi cada vittima della food addiction sviluppa un modello di comportamento alimentare tanto compulsivo da divenire presto incontrollabile. Egli, o ella, si troverà in una condizione non troppo dissimile dall’alcolista o da chi sia dipendente da sostanze stupefacenti. Il soggetto sarà infatti continuamente attratto da pietanze altamente processate, povere di nutrienti essenziali e salutari per l’organismo nonché ricche di calorie vuote e inservibili. Il dipendente si contraddistingue per i sintomi che lo caratterizzano e testimoniano la sua situazione. Essi non sono sempre gli stessi e possono variare, anche molto, tra due persone vittime di food addiction. Generalmente, però, la sintomatologia viene resa pubblica attraverso i seguenti comportamenti:
- Aumento di peso: probabilmente il primo sintomo, quello maggiormente riconoscibile, di food addiction. Questa dipendenza è, naturalmente, strettamente legata all’obesità, di cui è spesso una delle cause scatenanti. Un eccessivo consumo di junk food conduce infatti, inevitabilmente, all’aumento di massa grassa, dal momento che il nostro apparato digerente non è in grado di processarlo al meglio;
- sensazione di colpa e vergogna: il dipendente nota che sta sfigurando il suo corpo con le proprie azioni e se ne sente colpevole e responsabile. Nell’individuo cresce una sensazione di vergogna, la quale può condurlo al sintomo successivo;
- isolamento sociale: per evitare di mostrarsi, il soggetto riduce al massimo le occasioni di socializzazione e, nella sua solitudine, continua a ingurgitare cibi malsani;
- perdita di controllo: la situazione si fa particolarmente grave quando il dipendente diventa veramente tale e non riesce più a porre alcun freno alla propria gola;
- craving incontrollabile: sintomo molto evidente, e altrettanto grave. Contraddistingue chi non possa più fare a meno di ciò da cui dipende – in questo caso specifico, il cibo spazzatura – e provi un desiderio irresistibile, e irrefrenabile, di consumare pietanze nocive anche quando sia perfettamente sazio.
Possibili cause
Le cause di food addiction possono essere svariate e, spesso, sono personali e molto complesse. Volendo ricercare le più tipiche e comuni, potremmo indicare le seguenti:
- predisposizione genetica. Alcuni individui possono soffrire di food addiction dalla nascita. Nel caso di neonati provenienti da nuclei nei quali la condizione è congenita, esiste questa possibilità. Si tratta di un’evenienza rara, ma inevitabile, la quale si affronta soltanto con una grande forza di volontà.
- Ambiente sociale. Chi cresca o viva circondato da persone che si ingozzano di junk food finirà molto probabilmente per sviluppare una food addiction. Come ci ricorda la saggezza popolare, andando con lo zoppo si impara a zoppicare.
- Fattori psicologici. Tipicamente, le dipendenze possono essere scudi alzati dal nostro corpo per proteggersi da sensazioni spiacevoli. Ansia, stress, depressione e problemi di autostima contribuiscono a minare la nostra serenità e possono innescare una dipendenza, che l’organismo vedrà inizialmente come una sorta di rifugio, di spazio sicuro per distrarsi da problemi e preoccupazioni che lo appesantiscono.
- Componente neurologica. Il cibo spazzatura sa farsi apprezzare. La pienezza del suo gusto e l’esplosione di sapori scatenata sotto il palato è capace di attivare il sistema di ricompensa collocato nell’encefalo. Il cervello rilascerà così dopamina e ciò libererà una sensazione di piacere e gioia, proprio come fanno i principi attivi delle droghe non appena entrano in circolo.
Come affrontare e superare la food addiction
La food addiction ha un impatto significativo su salute e qualità della vita di chi ne soffre. Come tutte le altre dipendenze, anche questa può essere affrontata e superata con l’aiuto dovuto, nonché sfruttando una corretta strategia. Per poterne uscire e migliorare il proprio benessere, sia fisico sia mentale, è possibile adottare un piano d’attacco, per così dire, in cinque punti.
Per prima cosa, è necessario riconoscere il problema e ammettere, prima a sé stessi che agli altri, di essere dipendenti. La consapevolezza è il primo passo. In secondo luogo, va trovata la forza di chiedere aiuto: la professionalità di uno psicologo, o di un terapeuta, può fornire la motivazione necessaria per combattere la condizione. Anche il supporto sociale di amici e familiari è importante, non vanno tenuti all’oscuro di quanto si stia affrontando. Costruita la necessaria rete di aiuto, occorre agire: sviluppiamo abitudini alimentari sane e consapevoli, anche servendoci della consulenza di un dietologo o nutrizionista, e infine dedichiamoci regolarmente all’attività fisica.
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