Sentiamo spesso definire una persona in maniera positiva perché possiede “il dono della pazienza”.
Ma questa caratteristica dell’individuo, cosa descrive esattamente?
Definire la pazienza in maniera univoca non è semplice. La pazienza è una caratteristica complessa della persona: riflette quella capacità di tollerare situazioni spiacevoli di cui possiamo avere oppure no il controllo.
La pazienza è quella capacità di rimandare nel tempo le proprie reazioni alle avversità e di mantenere un atteggiamento neutrale.
Psicologia della pazienza e neuroscienze
Psicologia e neuroscienze hanno dedicato alla pazienza numerosi studi.
Le ricerche su quelle persone con uno spiccato dono della pazienza hanno permesso di comprendere quali sono quei meccanismi impulsivi che si scatenano quando questa viene a mancare.
Ciò che emerge è che la pazienza ha una chiara origine neurobiologica.
Va a interessare specifiche aree del cervello ed esiste una stretta correlazione con la produzione del neurotrasmettitore della serotonina.
Da tali studi si è scoperto che la pazienza è strettamente correlata ai comportamenti impulsivi.
Si genera un meccanismo inversamente proporzionale nell’individuo per cui maggiore è la pazienza e minore è l’impulsività.
Cosa c’entra la serotonina con la pazienza?
La serotonina regola il nostro umore, il nostro appetito e anche il nostro sonno.
Ma cosa c’entra la pazienza con la produzione di serotonina?
L’aumento della serotonina predispone all’attesa laddove esiste la promessa che questa sarà ricompensata.
L’attivazione dei neurotrasmettitori della serotonina ci rendono persone propense ad attendere a lungo e disposte a non ricercare gratificazioni e ricompense immediate, ma di aspettare l’arrivo di queste senza turbamenti.
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La pazienza è un dono da non confondere con la sottomissione
Dobbiamo ricordarci però che quando parliamo di pazienza non ci riferiamo ad atteggiamenti di sottomissione o di passività.
Chi ha molta pazienza non è una persona che accetta di tollerare situazioni sfavorevoli a prescindere o subisce inerme il corso degli eventi senza avere un contatto con la realtà.
Al contrario, la pazienza è una capacità del tutto positiva che permette di gestire le situazioni con lucidità: è una virtù che aumenta la riflessività e la capacità di osservazione e di introspezione.
Non va quindi assolutamente confusa con l’inerzia o con la resa passiva.
La pazienza è un processo che ci permette di comprendere meglio la realtà che ci circonda, compresi i rapporti interpersonali.
Al contrario, chi presenta tratti di sottomissione o passività, tende a rifiutare la realtà tollerando indiscriminatamente ciò che gli capita, compresi abusi e soprusi, rischiando di sgretolare l’identità del suo io.
Il dono della pazienza nelle relazioni e nella vita quotidiana
La pazienza è una virtù che può incidere in maniera sostanziale sul nostro benessere personale.
Ad esempio, all’interno del contesto lavorativo e familiare la pazienza è utilissima per gestire al meglio le situazioni di crisi e tollerare le situazioni impreviste: perdere le staffe in questi casi può solo rischiare di peggiorare drasticamente il tutto, causando problemi sul lavoro e conflitti familiari.
In un rapporto amoroso, in particolare, essere pazienti comporta rispetto, affetto, accettare e tollerare l’altro così com’è. Ma proprio nel rapporto amoroso la pazienza non deve essere confusa con la tolleranza indiscriminata di atteggiamenti o mancanze del partner che creano dispiaceri: essere pazienti offre anche la capacità di gestire le emozioni, ma dobbiamo ricordarci di ascoltare sempre il nostro dolore emotivo e, in quel caso, reagire nell’interesse del nostro benessere.
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Allenare la pazienza
Da bambini siamo tutti impazienti: piangiamo e urliamo per ogni necessità o intoppo.
Anche nei primi anni dell’adolescenza, rimanere attenti, concentrati, fermi per molte ore diventa una tortura quasi impossibile.
Proprio per questo è importante fin dall’età scolare educare all’autocontrollo, a rispettare le regole e le necessità altrui.
Praticare uno sport è molto di aiuto in questa età nell’esercizio della pazienza: gli sport ci impongono tempistiche da rispettare, ci mettono di fronte ai nostri limiti fisici, ci abituano alla ripetitività durante gli allenamenti e al concetto che per ottenere dei risultati dobbiamo armarci di pazienza e perseveranza.
Per allenare la nostra pazienza quotidianamente, dobbiamo prima di tutto rinunciare alla smania di voler ottenere tutto e subito.
È importante dare valore sempre al tempo presente: in un mondo che corre sempre di più e tende a volerci sempre proiettati al futuro, è importante godersi ogni momento del tempo presente, anche quelli di frustrazioni, e di accettare ogni sfumatura e complessità della nostra esistenza. Imparare a pianificare i propri impegni, svolgere le cose gradualmente, ci allena alla pazienza perché ci rende predisposti all’attesa.
In generale, ottimi risultati nell’imparare a esercitare la pazienza provengono dalla pratiche quali la meditazione, lo yoga, l’autorilassamento: avere una buona consapevolezza di sé ci aiuta goderci ogni istante e accettare l’imprevedibilità della vita.
Accettare la propria emotività, i propri tempi, le necessità nostre e degli altri, ci aiuta a entrare in connessione con chi ci circonda, a riconoscere le complessità dell’esistenza e prendersi il bello dalle piccole cose della vita quotidiana.
In altre parole, psicologia e neuroscienze sembrano offrirci un consiglio molto semplice per migliorare le nostre vite:
Siate pazienti e sarete più felici!