La terapia occupazionale è una delle terapie riabilitative per individui affetti da patologie fisiche o psichiche; consiste in un insieme di piccole pratiche e gesti quotidianie sociali che possono avere dei benefici per la comunità. Ogni piano terapeutico è personale e varia in base a una serie di fattori; è seguito da uno specialista, il terapista occupazionale.
Terapia occupazionale: di cosa si tratta
Questo tipo di trattamento è rivolto a tutte le persone affette da determinate patologie fisiche e psichiche con le dovute distinzioni di età e storia personale.
Lo scopo della terapia occupazionale è quello di inserire la persona all’interno della quotidianità, renderla più autonoma e indipendente, attraverso la partecipazione ad attività all’interno di uno spazio di lavoro condiviso e che possono avere un’utilità per la società e la socialità degli individui interessati.
Le occupazioni possono essere diverse, a seconda dell’età, la provenienza e gli scopi della terapia; generalmente si tratta di attività suddivisibili in tre macro-gruppi:
- Attività produttive: la scuola o il lavoro, si tratta di attività (anche remunerative) in cui la persona è chiamata a partecipare in maniera attiva e collaborare al tessuto economico o sociale. In età evolutiva è soprattutto la scuola, attraverso la realizzazione di progetti e giochi.
- Attività del tempo libero: hobby e passioni; sotto questa definizione si indicano le attività non per forza dedicate a scopi produttivi ma di piacere, interesse e svago, ma ricche di stimoli (bricolage, sport, musica, attività artigianali).
- Attività quotidiane di cura personale: l’insieme di gesti e azioni volte alla cura di sé e del proprio corpo, necessaria per inserirsi bene in un contesto sociale e recano piccole soddisfazioni personali che possono fare la differenza. Fanno parte di questo settore tutte le attività legate all’igiene e all’alimentazione.
- Attività quotidiane strumentali: una serie di azioni necessarie per vivere la quotidianità insieme agli altri, con le sue regole e le interazioni (per esempio utilizzare un telefono, prendersi cura della casa o dell’ambiente di riferimento).
- Attività di gruppo: per favorire l’integrazione e la partecipazione sociale sono previste tutte quelle attività che prevedono dialogo, interazione e partecipazione a lavori collettivi.
Gli obiettivi sono concordati con il terapista occupazionale, dopo un colloquio conoscitivo e un’analisi della situazione dell’individuo, attraverso domande e test, per stabilire e organizzare un percorso terapeutico guidato e personale a guadagnare sempre di più un’autonomia e una partecipazione sociale.
Il terapista occupazionale è una figura abilitata con una laurea ed esperto nell’ambito della prevenzione e riabilitazione dei soggetti, attraverso attività di vita quotidiana, giochi e gesti manuali. Opera in ambito sanitario, quindi può collaborare anche con altri professionisti di riferimento (medici, fisioterapisti, psicoterapeuti, psicologi, assistenti sociali…).
A chi è rivolta la terapia occupazionale
La terapia occupazionale è rivolta a persone con disfunzioni fisiche e mentali, congenite o temporanee. Il piano terapeutico può variare in base a una serie di fattori:
- Età: le attività e gli scopi variano a seconda della fascia di età degli individui e della fase della vita che stanno attraversando.
- Patologia: se si tratta, in primis, di una menomazione fisica o psichica, congenita o temporanea.
- Contesto sociale: l’ambiente di provenienza influenza molto il percorso terapeutico da scegliere e da seguire.
La terapia occupazionale è focalizzata sull’occupazione: ogni tipo di trattamento è volto a migliorare l’inclusione della persona e il suo benessere attraverso lo svolgimento di attività mirate. La scelta delle occupazioni deve essere ben individuata, non troppo distante dalle abitudini personali: l’obiettivo immediato è infatti un cambiamento e miglioramento di queste per poi entrare meglio in contesti sociali e con maggiore autonomia.
È centrata sulla persona: la scelta dell’occupazione, dunque, non può essere slegata dall’interesse della persona, per permettere al lavoro di funzionare. Questo stabilisce un patto basato sull’aiuto nelle performance da parte del terapista e della partecipazione ai ruoli occupazionali dell’interessato.
Come si svolge la terapia occupazionale
Il percorso svolto con il terapista permette di lavorare in contesti e in ambienti diversi; gli ambiti generalmente interessati possono essere cinque:
- Età evolutiva: una serie di occupazioni che favoriscono lo sviluppo individuale e sociale e la partecipazione dei bambini o adolescenti in contesti condivisi, attraverso l’educazione e la partecipazione ad attività quotidiane, anche ludiche, dei giovani individui e delle loro famiglie.
- Età geriatrica: persone anziane affette da patologie di tipo neurologico (come demenza, Alzheimer), gli scopi sono volti soprattutto a guadagnare un’autonomia ma possono riguardare anche l’educazione delle loro figure di riferimento (caregiver).
- Patologie neurologiche: incremento delle attività per la persona (benessere, igiene, gestione degli spazi privati) guadagnando sicurezza e autonomia.
- Psichiatriche: persone affette da disturbi psichici.
- Ortopediche reumatologiche: riabilitazione dei soggetti con problemi agli arti o in seguito a fratture e lesioni.
La terapia occupazionale è una disciplina sanitaria che si concentra principalmente sul miglioramento della salute e del benessere attraverso l’impiego di attività significative e funzionali. Questa forma di terapia si rivolge a individui di tutte le età che hanno difficoltà ad affrontare le attività quotidiane a causa di problemi fisici, psicologici, cognitivi e sociali. Essendo un processo che può variare da individuo a individuo anche la durata varia a seconda delle circostanze individuali. L’obiettivo, in tutti i casi, resta fedele alla disciplina dell’intento occupazionale: reintegrare in maniera graduale gli individui coinvolti e fare in modo che apprendano qualcosa che gli possa servire a lungo termine.