La situationship è una relazione poco chiara, non ben definita. Essa può essere vista come una fase di transizione, un’opportunità per riflettere su ciò che si desidera e imparare a gestire la propria vita sentimentale in modo più consapevole. Non di rado, però, è anche fonte di malessere per chi ci si trova ingabbiato, desiderando una relazione che in realtà non esiste, perché l’altra persona ha piani diversi. Qualunque sia l’esito, ciò che conta davvero è scegliere un percorso che rifletta i propri valori e il proprio benessere emotivo. Se restare in questa dinamica ci fa del male, uscirne è la cosa migliore. Prima di prendere questa decisione, però, è possibile intraprendere passi fondamentali, per non dire decisivi, per fare chiarezza sulla situazione.
Che cos’è una situationship?
Il termine situationship indica una relazione sentimentale difficile da definire. Si tratta di un limbo emotivo dove non si è né completamente single né realmente in coppia. È uno stato intermedio, caratterizzato da affetto, attrazione e momenti condivisi. Vi sono dunque alcuni elementi tipici del rapporto ma il tutto resta privo di impegni o, comunque, di una direzione chiara. Questo tipo di rapporto nasce di frequente da un’attrazione iniziale forte, mai seguita da una conversazione trasparente sulle aspettative reciproche. Non si mette in chiaro la volontà di trasformare l’affiatamento in una connessione vera. Forse perché tale volontà non esiste o, magari, perché si è incapaci di esplicitarla. Le situationships all’inizio possono sembrare comode. Lasciano infatti la libertà di vivere il momento senza pressioni. Tuttavia, quando uno dei due partner inizia a desiderare di più, questa zona grigia può trasformarsi in fonte di confusione, insicurezza e frustrazione.
La mancanza di chiarezza spesso porta a domande come: “Cosa siamo davvero?” o “C’è un futuro per questa relazione?” e così via. Quando da una parte si desidera esclusività, progettualità o maggiore serietà nell’impegno emotivo, l’altra può entrare in crisi e non sapere come reagire. A questo punto, è spesso impossibile mantenere le cose come stanno e occorre fare una scelta, valutando anche il rifiuto. Capire se si è in una situationship è il primo passo per prendere il controllo della propria vita sentimentale. Vi sono alcuni evidenti segnali: l’assenza di piani a lungo termine, il mancato coinvolgimento nella sfera personale dell’altro e, principalmente, una comunicazione ambigua, la quale evita (anche volutamente) discussioni più profonde sulla natura del rapporto.
A cosa si deve il termine?
Il termine situationship è diventato popolare negli ultimi anni, specialmente tra le generazioni più giovani. Sono queste, infatti, a utilizzare un linguaggio creativo, spesso mediato dall’inglese, come in questo caso, per descrivere dinamiche relazionali non convenzionali. Questa parola nasce dall’unione di situation (situazione) e relationship (relazione), sottolineando proprio l’indeterminatezza del rapporto. Definire una relazione in questa maniera risponde al bisogno di dare un nome a qualcosa di diverso da una coppia tradizionale. In un’epoca in cui i rapporti seguono modelli più flessibili rispetto al passato, i confini tra amicizia, frequentazione e fidanzamento diventano sfumati. Questo termine, quindi, funge da etichetta per situazioni in cui non ci sono obblighi formali, ma nemmeno la totale mancanza di coinvolgimento. Uno stato intermedio, appunto.
In molti casi, la situationship riflette la difficoltà moderna di gestire aspettative e paure in un contesto emotivo. Le persone potrebbero scegliere questa formula per evitare il rischio di essere feriti, così da non restare bloccati in un rapporto impegnativo o, semplicemente, al fine di procrastinare decisioni difficili. Tuttavia, se inizialmente questa dinamica può sembrare leggera e priva di impegni, con il tempo il suo carattere ambiguo crea disagio. Specie se dovessero emergere sentimenti più profondi, da una o entrambe le parti, come molto spesso accade.
I passi decisivi per fare chiarezza
Chi si trovi in una situationship e voglia provare a uscirne, tentando magari di cementare il rapporto in qualcosa di più serio e impegnativo, deve innanzitutto prendere questa decisione ponderandola: supererà molto probabilmente una soglia dalla quale non potrà tornare indietro, vada come vada. Acquisita una simile consapevolezza, dovrà intraprendere un percorso in cinque passi, i seguenti:
- riconoscere i propri sentimenti. Da qui non si scappa. Si deve cominciare da un’analisi di desideri e bisogni. Voglio davvero trasformare il rapporto in qualcosa di più serio? Non sarà meglio chiudere questa relazione senza capo né coda per evitare ambiguità? Prima di poter parlare efficacemente con il partner, bisogna farlo con sé stessi.
- Avviare una conversazione onesta. La comunicazione è la chiave per chiarire ogni aspetto. Parliamo apertamente con l’altro, o con l’altra, esprimendo ciò che proviamo e chiedendo delucidazioni sulla loro visione del rapporto. Qualunque piega prenda questa importante conversazione, evitiamo accuse o pressioni e mantieniamo un tono sempre e comunque rispettoso.
- Stabilire confini chiari. Ciò vale per ambedue le metà della relazione. Occorre fissare insieme cosa ci si aspetti l’uno dall’altra. Confini e obiettivi ben delimitati aiutano a prevenire fraintendimenti. Si creerà così una base più solida.
- Valutare la reciprocità. Durante e dopo il confronto, osserviamo come l’altra persona risponde. È importante riscontrare una volontà comune di chiarire la situazione e proseguire su basi condivise. Se persistono mancanze o si constatano sotterfugi, bisogna riflettere sulla reale compatibilità di coppia.
- Prendere una decisione. Ecco il punto finale e imprescindibile. La serenità deve essere bussola, priorità e stella polare. Se non troviamo la chiarezza cercata, o se l’altra persona ci dice o fa capire di non essere disposta a impegnarsi, non molliamo di un centimetro. Consideriamo la possibilità di chiudere, per fare spazio a una relazione che ci soddisfi realmente, con qualcuno pronto a legarsi senza se e senza ma.
Da situationship a relazione: l’importanza della trasparenza
Per trasformare una situationship in relazione significativa, la trasparenza è essenziale. Questo implica non solo comunicare i propri sentimenti, ma anche ascoltare bisogni e limiti dell’altro. Creare un dialogo aperto dà origine a un rapporto fondato sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Essere trasparenti non significa forzare l’altro a impegnarsi. Semmai, rappresenta un invito a esplorare insieme la natura della relazione e a definirne il percorso. Non tutte le situationships si trasformano in relazioni durature, alcune non hanno destino, ma ciò non sminuisce il valore dell’esperienza. Anche nei casi in cui si decida di interrompere il rapporto, la chiarezza raggiunta può portare a una maggiore consapevolezza di sé e dei propri desideri, spendibile in futuro.
Comunicare in maniera trasparente evita conflitti futuri. Quando entrambi i partner conoscono le aspettative reciproche si creano basi più solide per affrontare sfide ed eventuali incomprensioni.