Il bullismo a scuola è un problema serio, che ha un impatto devastante sulle sue vittime e che necessita di accurate riflessioni per comprendere come intervenire per arginare il fenomeno e aiutare gli studenti coinvolti.
A lungo sottovalutato, il bullismo rappresenta un comportamento dannoso per il benessere dei giovani e può avere causare sul benessere mentale anche nel lungo termine. Sensibilizzare sul tema è fondamentale e per fortuna negli ultimi anni il bullismo è sempre più centrale nel dibattito educativo, grazie all’organizzazione di dibattiti, incontri e giornate dedicate al problema.
Per affrontare efficacemente il bullismo è dunque necessario intervenire a livello psicologico. Il sostegno dei professionisti è fondamentale per le vittime, ma anche per intervenire sul comportamento degli aggressori.
Il bullismo può presentarsi sotto varie forme
Il bullismo si manifesta in diverse forme, tutte mirate a ledere e sminuire l’altro. Le vittime di bullismo a scuola possono subite vessazioni fisiche o verbali, isolamento sociale e umiliazioni pubbliche. Nella maggior parte dei casi, il bullismo si estende anche alla socialità online, dal momento in cui fin dalla prima età scolare quasi tutti gli studenti utilizzano già smartphone e interagiscono via social media.
Se è vero che gli effetti del bullismo possono essere devastanti per le vittime e avere conseguenze psicologiche che si trascinano nel tempo, è altrettanto vero che anche alla base della violenza esercitata dal bullo di turno risiedono turbamenti e disagi che necessitano attenzione e interventi da parte di specialisti.
Insicurezza, pressione sociale, situazioni familiari complesse, la provenienza da un ambiente violento o la presenza di traumi profondi, sono spesso causa di dolore che il bullo cerca di mascherare e compensare, sfogando la propria frustrazione sui coetanei.
D’altro canto, la vittima, soprattutto se priva di una rete di sostegno e di intervento adeguata, si ritroverà a fare i conti a sua volta con problemi di autostima, traumi da elaborare, difficoltà relazionali e molto altro causati proprio dagli atti di bullismo subiti durante l’età scolare.
Per poter intervenire nella maniera più appropriata è necessario distinguere le varie forme di bullismo, così da approcciarsi nel modo giusto sia alla vittima che al suo aggressore. L’intervento di psicologi ed educatori è imprescindibile, ma altrettanto importante è attuare misure per prevenire il fenomeno, soprattutto nelle scuole, incentivando la sensibilizzazione e la consapevolezza sul tema.
Come intervenire per affrontare il problema?
Sostenere psicologicamente le vittime per affrontare l’esperienza traumatica è il primo passo necessario in caso di bullismo a scuola. I professionisti possono offrire alla vittima un ambiente sicuro e rassicurante in cui è possibile esprimere le proprie emozioni ed esternare preoccupazioni, così da aiutare lo studente a sviluppare strategie di coping e lavorare sulla propria autostima.
Parallelamente, comprendere le cause alla base del comportamento degli aggressori è altrettanto necessario per evitare la ripetizione di gesti violenti e scongiurare il rischio di un escalation. Spesso infatti, gli stessi bulli sono mossi da disagi psicologici anche gravi per cui è necessario l’intervento psicologico. La terapia cognitivo-comportamentale è tra le strategie maggiormente usate per trattare il bullismo, dal momento in cui mira a modificare gli atteggiamenti scorretti per favorire dinamiche sociali adeguate.
L’attenzione rivolta al problema è sempre crescente e si è visto come l’attuazione di programmi educativi volti a sensibilizzare gli studenti sul bullismo possono svolgere un ruolo cruciale. Questi interventi includono workshop, seminari o sessioni di formazione che promuovono l’empatia, la comprensione delle conseguenze del bullismo e lo sviluppo di relazioni sane.
Creare un ambiente scolastico sicuro è la prima e più efficace forma di prevenzione attiva per arginare il fenomeno: la collaborazione tra psicologici e insegnanti è preziosa per individuare più facilmente situazioni problematiche e intervenire nel modo più appropriato.
La sensibilizzazione non deve però riguardare solo studenti e insegnanti: coinvolgere le famiglie è fondamentale. Solo lavorando con i genitori si possono identificare segnali precoci di bullismo e intervenire in anticipo. Inoltre, promuovere un ambiento domestico che incoraggi il dialogo aperto può fare la differenza.
Il potere del sostegno psicologico
La psicologia permette di esplorare le dinamiche del bullismo e sviluppare strategie di intervento efficaci. Integrare l’intervento e la cura psicologica all’interno delle scuole aiuta a promuovere un cambiamento positivo nelle relazioni interpersonali. Casi di studio dimostrano che la presenza di psicologi nelle scuole e la collaborazione attiva di questi con educatori e insegnanti, riduce la frequenza e l’intensità del bullismo e contribuisce a creare un ambiente scolastico in cui gli studenti si sentono maggiormente al sicuro e rispettati.
Affrontare il bullismo nelle scuole richiede dunque un impegno collettivo che coinvolge da istituzioni educative, famiglie, professionisti della salute mentale e la comunità tutta.
La psicologia è di grande aiuto nell’individuare gli interventi più appropriati e può contribuire nel creare una cultura scolastica basata sul rispetto reciproco e sull’inclusione, riducendo così l’incidenza e l’impatto del bullismo sulla vita degli studenti.
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