Capita spesso di esclamare “Che noia!”. E in generale è un’espressione che utilizziamo per esternare una sensazione spiacevole.
Ma la noia è positiva o negativa? La psicologia ci aiuta a rispondere a questa domanda.
Cos’è la noia? La risposta della psicologia
La noia è uno stato esistenziale e psicologico.
Nel senso comune, il termine noia può riferirsi a situazioni e sensazioni diverse tra loro, a seconda del contesto in cui è inserito e a cui si riferisce.
La noia è, in generale, quel senso di insoddisfazione o fastidio che proviene dall’inattività o dal ripetere azioni monotone, ripetitive o che ci sembrano inutili.
Con “noia” ci si riferisce anche a situazioni concrete che ci provocano seccature o impedimenti momentanei. Il termine è utilizzato per descrivere cose o atteggiamenti che ci disturbano o ci provocano dispiacere.
Ma la parola noia viene utilizzata anche per descrivere una condizione o disposizione abituale, sia in ottica negativa, quando si riferisce al senso doloroso della vanità dell’esistenza, sia in ottica positiva, quando vuole richiamare la condizione di ozio meditativo e costruttivo così come inteso dagli antichi Romani.
In psicologia, la noia indica una condizione psicologica che si associa a un sentimento di insoddisfazione. Questa può essere temporanea o duratura ed è solitamente causata dalla mancanza di azione o, di contro, dal vedersi impegnati in attività che percepiamo come monotone, demotivanti o prive di utilità.
Dal punto di visto psicologico la noia si associa sia all’insoddisfazione che alla sensazione di non avere la volontà di agire. Una condizione che tendiamo a percepire come nociva e statica, che associamo alla monotonia del quotidiano, ma che racchiude in sè stessa la soluzione. La noia infatti ci spinge poi ad agire, ad intervenire per porre fine alla sensazione di noia stessa.
La noia è negativa o positiva?
Monotonia e ozio sono termini che valutiamo negativamente soprattutto nella frenetica vita contemporanea. Ma a ben vedere, momenti di stasi, di pausa e di inattività sono preziosi per poter raccogliere le idee e ricominciare ad agire con nuove consapevolezze.
La noia ci pone in uno stato di sospensione, ci ferma. Ma ci offre in realtà l’occasione di riflettere, di valutare la nostra condizione e comprendere i nostri bisogni, di ascoltarci e di fare i conti con la realtà e con noi stessi.
I ritmi di vita contemporanei riservano oggi poco spazio alla noia.
Il lavoro, famiglia, doveri sociali, l’utilizzo costante di dispositivi digitali che ci rendono iperconnessi e iperstimolati, non lasciano tempo alla noia.
Forse oggi dovremmo quindi iniziare a riconoscere nella noia anche quell’aspetto positivo tanto caro agli antichi Romani e comprenderne il potenziale: è dall’assenza di movimento, dai momenti di ozio, che nascono le idee per nuovi progetti e nuove azioni.
Tuttavia, in alcuni casi, la noia può diventare sinonimo di una condizione cronica dell’individuo. In questi casi la psicologia riconosce nello stato di noia un rifugio dal mondo, una sospensione dell’azione e della progettualità in cui tutto quindi resta immutato e facilmente controllabile.
In questi casi la noia diventa un ostacolo per la crescita personale, un limite. L’agire implica modificare l’equilibrio, mettersi alla prova, confrontarsi con la realtà e la noia ci offre un rifugio dal rischio, in un illusorio mondo immobile. Quando lo stato di noia e di apatia diventa cronico è necessario prenderne atto e cercare sostegno per uscire dal circolo vizioso e riprendere possesso della propria vita.
Strategie per gestire la noia
La noia è uno stato in cui, in un modo o nell’altro, ognuno di noi si imbatte in diversi momenti della vita. Se ne possono trarre benefici, imparando a coglierne gli aspetti negativi, o si rischia di esserne fagocitati.
Esistono però delle semplici strategie per gestire la noia, predisponendoci in maniera positiva alla vita.
Per non incorrere spesso nella noia è importante dare valore al nostro tempo e a quello che si fa: non dobbiamo cercare costantemente nuovi stimoli o impegni, ma tratte godimento dalle piccole cose della vita quotidiana.
Dare valore ai propri bisogni e vissuti e credere in sé stessi aiuta anche ad affrontare stati psicologici di apatia: concentrarci sulle nostre necessità e agire per colmarle ci farà sentire meno insoddisfatti.
Ma il vero antidoto alla noia è non dare mai nulla per scontato: essere curiosi e aperti alle novità è stimolante, ci avvicina a nuovi interessi e ci rende più predisposti ad accettare i vari momenti della vita, anche gli imprevisti o quelli di stasi.
Così facendo, impareremo a trarre il meglio da ogni situazione, dando in ogni caso il meglio di noi stessi per affrontarla, anche se si tratta di affrontare un periodi di noia, che così facendo diventerà in un costruttivo ozio con un nuovo sprint di azione.