Vaso di Pandora

Come aiutare una persona depressa, consigli pratici

Le criticità legate alla depressione sono numerose, non soltanto per chi ne soffre, bensì anche per le persone che gli stanno accanto. Esse sono spesso legate, in prima istanza, alla difficoltà nell’identificare con certezza questa patologia. La mancanza di chiarezza è ulteriormente complicata dalla persistenza di pregiudizi diffusi. Non esistono infatti test diagnostici oggettivi per rivelare la depressione e può risultare complesso, per le persone non esperte, riconoscerla come una vera patologia e non semplicemente uno stato d’animo temporaneo, o una sensazione passeggera. Per aiutare una persona depressa occorre partire proprio da qui, dal dotarsi degli strumenti giusti per stabilire che si ha a che fare con qualcuno che soffra di questo problema. In questo approfondimento spiegheremo come stabilire che una persona depressa è davvero tale e che cosa fare per starle vicino e aiutarla al meglio.

Per aiutare una persona depressa occorre riconoscerne la depressione

Aiutare una persona depressa: scritta Help in bianco, su fondo nero
Che cosa si può fare per stare vicini a una persona che soffra di depressione?

La persona depressa si trova in una situazione molto pesante. Essa perde, gradualmente ma spesso inesorabilmente, il contatto con il resto del mondo. La sua visione della realtà è profondamente pessimistica e tende a peggiorare nel tempo. Questa patologia può presentarsi in modo lieve, o in modalità più gravi, in maniera transitoria oppure più persistente. Secondo i criteri del DSM-V, dobbiamo ricercare più di 5 dei seguenti sintomi nella persona. Essi devono ripetersi pressoché ogni giorno, per almeno 2 settimane:

  • umore depresso per buona parte della giornata;
  • diminuzione notevole di interesse e piacere, verso ogni attività;
  • significativo aumento di peso o considerevole dimagrimento;
  • insonnia o ipersonnia;
  • diminuzione o aumento dell’appetito;
  • agitazione o rallentamento psicomotorio;
  • astenia;
  • autovalutazione o senso di colpa eccessivo;
  • diminuzione della concentrazione;
  • pensieri ricorrenti di morte o suicidio;
  • tentativi di suicidio.

In aggiunta a questa sintomatologia evidente ne abbiamo anche una più modesta, ma già indicativa del possibile stato di depressione:

  • progressivo abbandono della socializzazione;
  • chiusura in sè stessi;
  • stato d’animo di tristezza profonda e persistente;
  • importante apatia;
  • senso di irrequietezza;
  • spossatezza;
  • alterazione del ritmo sonno-veglia;
  • frequenti episodi di pianto.

Le più frequenti difficoltà nell’aiutare una persona depressa

Le difficoltà che si incontrano con maggiore frequenza, nell’aiutare una persona depressa, riguardano i sentimenti di frustrazione e impotenza: spesso capita di non riuscire ad avere un riscontro positivo ai tentativi di vicinanza. Queste complicazioni, poi, possono riguardare il fatto di non capire come l’altro si senta e fare difficoltà a trovare le parole giuste. Di conseguenza, non si riesce a trovare un livello di empatia adeguato che possa permettere di comprendere le sofferenze dell’altro. Spesso, chi presenta uno stato depressivo tende ad allontanare chi ama. L’atteggiamento giusto è quello di far sentire la propria presenza, in maniera costante, anche se in punta di piedi. Nei confronti di una persona depressa sarebbe opportuno offrire ascolto e accoglienza, cercando di non enfatizzare le questioni che l’affliggono. Motivare e offrire distrazioni. Porre domande esplorative, ma senza insistere, e rendere esplicita l’importanza che la persona ha per noi.

Parlare con chi è depresso

È difficile dire quali siano le frasi più adatte da rivolgere a qualcuno che soffra di depressione, specie se profonda. Sicuramente, è opportuno comunicare con empatia. Bisogna infatti stabilire, innanzitutto, una connessione emotiva con chi stia soffrendo. Lo si può fare anche cominciando dalle basi, domandando se la persona depressa abbia voglia di parlare o fare qualcosa insieme, se la si possa aiutare in qualche modo o dandole subito fiducia, senza domandare ma affermando con vigore: “Io ci sono!” “Ti voglio bene!” “Ti abbraccio!” E altre simili frasi che rappresentino la nostra disponibilità di vicinanza. Alle parole facciamo sempre seguire i gesti. Pranziamo e ceniamo assieme, rechiamoci insieme a fare la spesa, abbracciamo il depresso, o la depressa naturalmente, aiutiamo con gioia durante la sistemazione degli ambienti di casa. Tutte queste piccole espressioni di prossimità saranno ben accette, spesso più delle parole.

Stare vicini a chi soffre

Esistono un pugno di strategie che si sono rivelate molto efficaci nell’aiutare a convivere con la depressione, e talvolta addirittura a vincerla. Non pensiamo che questa condizione riguardi soltanto chi ne è afflitto e chi lo ha in cura; anche chi vive nella cerchia sociale del soggetto ha una grande responsabilità in questa battaglia. Dobbiamo mantenere un equilibrio tra il supporto che si offre e le proprie esigenze. Naturalmente, dobbiamo dedicarci a chi stia soffrendo, ma non dimentichiamoci di noi. Rispettiamo gli impegni quotidiani, restiamo in sintonia con le nostre emozioni e, soprattutto, capiamo bene se stiamo innescando un meccanismo di sofferenza, legato all’assorbimento del malessere altrui. Tra le più pratiche strategie che possiamo suggerire a chi desideri aiutare una persona depressa, vi sono quelle che abbiamo lasciato nello specchietto qui sotto:

  • empatia;
  • condivisione di attività;
  • supporto emotivo pratico e concreto (i piccoli gesti di prossimità che abbiamo già scritto);
  • distrazioni;
  • valorizzazione dei legami più profondi;
  • apertura a una maggiore socializzazione. Questo punto è il più difficile, oltre a quello che richiede più tempo.
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