Vaso di Pandora

Gli UFO e la Psicologia: alle radici del fenomeno sociale

Il fenomeno degli UFO è legato alla psicologia? La risposta è sì.
Quella nei confronti degli UFO è a tutti gli effetti una credenza. Non a caso, la domanda che più frequentemente viene posta per aprire l’argomento è: “Tu credi negli UFO?”.
Studi di ricerca in ambito psicologico e sociologico ci aiutano a capire le dinamiche alla base della nascita e della diffusione del fenomeno. 

Breve storia degli avvistamenti UFO

Il 24 giugno 1947 è la data a cui si associa la nascita del cosiddetto “Fenomeno UFO”.
Quel giorno l’imprenditore statunitense Kenneth Arnold affermò di aver visto dal suo aereo degli oggetti volanti non identificati che si muovevano a cuneo e rimbalzavano sul pelo dell’acqua come dei piatti. Si trovava nei pressi del Monte Rainier, a Washington. Arnold raccontò di aver visto anche un anomalo lampo azzurro provenire da uno di questi e di aver immaginato si trattasse di nuovi tipi di aeromobili con le ali, da lui mai visti prima.

Le sue parole furono però riportate in maniera confusa: Arnold aveva parlato di movimento somigliante a quello di un piatto o di un disco sull’acqua, eppure la stampa riportò che quella fosse la forma descritta degli oggetti avvistati. I quotidiani dell’epoca parlarono addirittura di dischi di dimensioni enormi e con straordinarie capacità di manovra e movimento.
Tali dichiarazioni, che non trovano riscontro nelle affermazioni di Arnold, portarono l’immaginario collettivo ad associare i dischi volanti e i loro avvistamenti alla visita di creature extraterrestri al pianeta Terra.
Il conseguente passaparola, sempre più distorto, trovò terreno fertile in quel clima di incertezza e terrore che caratterizzava il secondo dopoguerra e la conseguente Guerra Fredda: anche in Italia infatti i primi avvistamenti UFO risalgono alla fine degli anni Quaranta. Il fenomeno degli avvistamenti degli UFO, così come conosciuto e percepito oggi, prende piede dunque nel secondo dopoguerra. È proprio nei primi anni Cinquanta che, dagli Stati Uniti, si diffonde l’acronimo inglese UFO, che sta per Unidentified (o Unknown) Flying Object e indica letteralmente un oggetto aereo non identificato. Oggi però il termine, nella cultura popolare, è diventato sinonimo di navicelle spaziali aliene e si riferisce specificatamente ai presunti avvistamenti di entità extraterrestri.

Le ondate di avvistamenti e la psicosi collettiva

Si generò così una sorta psicosi collettiva che si tradusse, negli anni a venire, in una serie di ondate di avvistamenti di dischi volanti che alimentò la convinzione che la Terra fosse periodicamente visitata dagli alieni, come ancora oggi accade. Negli ultimi decenni le segnalazioni di avvistamenti UFO sono diventate sempre più frequenti, scatenando, in alcuni casi, veri e propri casi di psicosi di massa.
Di recente infatti un altro episodio ha riacceso l’attenzione internazionale sull’argomento, quando a settembre 2023 al parlamento messicano sono stati presentati presunti corpi non umani e associati a entità aliene, che ancora non trovano però un riscontro di veridicità.

L’ipotesi psicosociale degli UFO

Ad oggi, la comunità scientifica è quasi del tutto unanime nell’avvalorare l’ipotesi psicosociale degli UFO – detta anche ipotesi psicoculturale o ipotesi sociopsicologica – per comprendere il fenomeno degli avvistamenti UFO e le innumerevoli leggende metropolitane che vi si sono sviluppate intorno.

Studi psicologici su soggetti che hanno riferito avvistamenti UFO, episodi di rapimento o di contatto con gli alieni hanno rilevato che in pochi casi sono stati riscontrati disturbi psichici o di deficit intellettivi, mentre la maggior parte dei soggetti coinvolti si mostrava perfettamente sana mentalmente e con livelli di intelligenza nella media. Ulteriori ricerche sulla popolazione hanno offerto motivazioni differenti per motivare gli episodi di avvistamenti, di presunti rapimenti e delle ondate di psicosi collettiva.

In alcuni casi tali esperienze sono state associate alla cosiddetta paralisi del sonno, spesso accompagnata da spaventose allucinazioni, condizionate dalle credenze del dormiente. Tra i fenomeni psicologici individuati vi sono allucinazioni, proiezioni psicologiche, dissociazione, falsi ricordi. Ricerche frequenti hanno dimostrato che episodi allucinatori possono verificarsi anche in soggetti perfettamente sani a causa di forte stress, condizionamenti culturali e sociali, mancanza di sonno, solitudine prolungata, traumi psicologici e archetipi junghiani.

L’ipotesi extraterrestre sugli UFO

A contrapporsi a tale teoria sono gli ufologi, che sostengono quella che viene chiamata “ipotesi extraterrestre”. L’ipotesi extraterrestre avvalora l’esistenza degli UFO come manifestazione dell’esistenza di civiltà aliene e considera veritieri gli avvistamenti secondo basi non scientifiche. Gli ufologi si basano prevalentemente sul fatto che l’ipotesi psicosociale non riesce a offrire una motivazione per quegli avvistamenti associati a “prove” fisiche, come cerchi sul grano, segni sul terreno, filmati, tracce radar. Ma nemmeno mai vi è stata una prova inequivocabile o un riscontro scientifico che associasse tali tracce ad origini extraterrestri, portando alla più plausibile spiegazione che si tratti di episodi atmosferici poco noti.
Se da un lato dunque gli scienziati fisici hanno il compito di indagare i fenomeni dal punto di visita atmosferico, gli scienziati sociali concentrano la loro attenzione su quali sono le motivazioni che spingono le persone a credere ad un fenomeno soprannaturale.

A differenza di quella extraterrestre che offre solo una spiegazione generalizzata sul tema, l’ipotesi psicosociale chiama in causa ragioni complesse di natura psicologica, sociologica e culturale, tenendo conto dei diversi aspetti del fenomeno ufologico.

La carica simbolica degli UFO nella psicologia collettiva

A questo proposito, va considerato il ruolo fondamentale giocato da fattori sociali, tra cui in particolare i mezzi di comunicazione di massa, e da quel meccanismo di credenze, di desiderio e di ricerca di un qualcosa di diverso dal comune essere umano.

Testimonianze di visioni soprannaturali sono sempre esistite nell’arco della nostra storia, e non a caso si sono intensificate nei periodi di particolare tensione sociale, economica o politica.

avvistamenti luminosi e fasci di luce colorati in cielo
Fasci luminosi colorati non identificati in cielo di notte

Se l’inconscio collettivo è la base ereditaria dell’intera struttura della personalità, tutto ciò che si impara dall’esperienza personale è sostanzialmente influenzato da questo.

Un’affascinante e interessante teoria di ricerca sugli UFO è il riconoscerne la carica simbolica. La forma, i movimenti, e le tracce che associamo agli UFO ci rimandano a qualcosa di arcaico, misterioso e suggestivo. L’extraterrestre diventa quindi – per molti – il simbolo di un principio superiore all’uomo, che come tale può offrire guida e saggezza. Ma questo principio, in realtà, ha sede proprio nell’uomo stesso, e il suo bisogno di manifestarsi è tale, che, quando non viene riconosciuto, si proietta verso l’esterno, come accade per le credenze, per le teorie del complotto e, per l’appunto, per il fenomeno UFO!

Carl Gustave Jung e la psicologia alla base del fenomeno UFO

Una delle prime dichiarazioni di studio e attenzione verso il fenomeno UFO da parte della psicologia arriva dallo psichiatra francese George Heuyer. In una pubblicazione accademica del 1954 ipotizza che le “ondate” di avvistamenti UFO siano espressione di isterie di massa. Ad incrementarle, c’è sicuramente da considerare il momento storico tra i fattori fondamentali: nel secondo dopoguerra in Europa, come nel mondo, si respira un clima di incertezza, terrore e cospirazione.

Ma è dallo svizzero Carl Gustav Jung, una delle principali figure del pensiero psicologico e psicoanalitico in Europa, che arriva nel 1958 una teoria sull’argomento con il saggio Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo. La pubblicazione di questo testo spiega la considerazione di Jung come fondatore dell’ipotesi psicosociale: vede negli UFO con una spiegazione parzialmente legata a fenomeni psicologici. Esemplificativa è l’analogia descritta da Jung tra la forma circolare degli UFO e i mandala: gli avvistamenti, in alcuni casi, sarebbero visioni, proiezioni psicologiche di un inconscio troppo represso che tenta di ricostruire la totalità della psiche.

Interessante è che, per lo stesso saggio, Jung viene citato anche da ufologi e sostenitori delle teorie paranormali sugli UFO. Nel testo, lo psicoanalista considera tra le ipotesi casi di esistenze di sincronicità tra visione dell’inconscio e fenomeno reale, se e quando riscontrabile.

Studi sociologici e psicologici di qualche decennio successivo considerano influenti fattori culturali, quali produzioni di fantascienza e di intrattenimento legate a temi paranormali. Ad avvalorare la teoria, le similitudini tra gli extraterrestri mostrati dei film di fantascienza e i racconti di presunti incontri ravvicinati e rapimenti alieni.

Gadget a forma di alieno in una navicella spaziale
Un gadget che rappresenta una navicella spaziale con all’interno un alieno che rispecchia l’immaginario collettivo
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