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Disturbo della coordinazione motoria: identificazione, cause e strategie di gestione


Il disturbo della coordinazione motoria è una patologia infantile. Piuttosto difficile da riconoscere, anche dagli esperti, specie alla prima comparsa, rende i bambini goffi e stranamente impacciati nei movimenti. Si tende a definire i piccoli con questo problema come pasticcioni, strafalcioni o con difficoltà di movimento, ma difficilmente si comprende il fatto che alla base dei loro modi maldestri ci sia effettivamente un problema. Non è raro che anche uno specialista fatichi a identificare la condizione. Per tal motivo, è bene fare chiarezza sulle caratteristiche del disturbo e sapere come affrontarlo. In questa maniera, sarà possibile favorire una certa autonomia in chi soffre di disturbo della coordinazione motoria, o DCM, come lo chiamano gli psicologi utilizzando l’acronimo.

Che cos’è il disturbo della coordinazione motoria

Il disturbo della coordinazione motoria causa delle alterazioni nei movimenti. Non si riscontra alcuna patologia, a livello neurologico, in chi ne soffre, ma i movimenti risultano imprecisi, causando problematiche sociali e relazionali. Colpendo i bambini, il DCM ne comporta spesso un’esclusione dal gruppo dei pari, a causa proprio della loro diversità, se così vogliamo definirla, nel modo di muoversi. All’interno di contesti come quello scolastico, infatti, chi non è omologato corre il rischio di vedersi emarginato. La coordinazione di chi convive con il disturbo della coordinazione motoria è compromessa, così come il suo equilibrio e la capacità di dosare con accuratezza la propria forza fisica. Può capitare che questi bambini, senza volerlo, facciano del male ai propri coetanei. Questo dipende proprio dal fatto che non sono capaci di regolare i propri movimenti. Per tal motivo, incutono timore e possono essere messi ai margini del gruppo di gioco.

Chiunque soffra di disturbo della coordinazione motoria risulta manesco e impacciato. Quel che è peggio, a livello psicologico, è la consapevolezza della vittima. Essa infatti sa bene di non essere uguale agli altri. Ciò ha inevitabilmente delle ripercussioni sulla sfera emotiva e causa molta insicurezza, nonché una bassissima autostima.

Come identificare il disturbo

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Disturbo della coordinazione motoria: durante la crescita può creare grandi disagi, ma è possibile superarlo

Nei casi di disturbo della coordinazione motoria, la diagnosi iniziale è solitamente molto complessa. Insegnanti e genitori, privi di una formazione adeguata, fanno solitamente un’enorme fatica a individuare e circoscrivere il problema. In genere, è necessario un consulto medico o psicologico. Non di rado, si etichetta il bambino come goffo e lo si ritiene semplicemente maldestro e scoordinato. Questa valutazione, però, può nascondere anche un’altra verità. Esistono alcuni segnali che possono farci riconoscere, in breve tempo, il disturbo della coordinazione motoria in un individuo.

  • Quando ci accorgiamo che un bimbo non è soltanto impacciato, ma con il suo movimento continua a far cadere oggetti oppure va a sbattere contro cose e persone, è un sentore che possa essere presente il DCM.
  • Se le abilità che riguardano l’uso coordinato del corpo, oppure delle mani, risultano compromesse, potremmo essere in presenza del disturbo.
  • Andare in bicicletta o afferrare una palla in volo con grazia sono competenze motorie che si acquisiscono piuttosto precocemente. Verifichiamo che il bambino non faccia difficoltà a portare a termine queste due attività.
  • Chiudere una cerniera, tagliare servendosi di forbici ed eseguire ogni altra attività che richieda l’attenzione simultanea su due movimenti e coinvolga più parti del corpo deve essere portata a termine nella più completa autonomia.
  • Salire sulle scale e restare in equilibrio sono due operazioni che chi ha imparato a camminare dovrebbe essere in grado di eseguire agevolmente.
  • In attività manuali che possano comportare un investimento di tempo cospicuo, ad esempio scrivere o disegnare, chi è affetto da disturbo della coordinazione motoria non riesce a bilanciare la propria velocità.
  • Durante l’esecuzione di attività specifiche, richiedenti movimenti ben precisi, l’affetto da DCM potrebbe non essere capace di portare a termine il compito assegnato.
  • Nell’affrontare una prova a tempo, come una verifica o un esercizio durante la lezione di ginnastica, chi vive nella morsa del DCM tende ad agitarsi in maniera superiore rispetto alla media e, comunque, non resce a superare l’ostacolo entro la scadenza data.
  • Gli spazi di chi affronta il disturbo della coordinazione motoria sono sovente molto disordinati. Questo atteggiamento lassista e confusionario rispetta il disordine che affolla la mente dell’individuo.

Nel caso in cui alcune delle cause ora elencate, o magari addirittura tutte, siano presenti, c’è un’elevata possibilità che il soggetto soffra di DCM. Con ogni probabilità, inizialmente egli non ne sarà cosciente e ciò potrà comportare un rischio, per sé stesso e gli altri. Con il trascorrere del tempo, però, l’individuo svilupperà una consapevolezza sempre maggiore della sua condizione, fino a giungere a una completa maturità nei confronti del disturbo.

Come gestire il disturbo della coordinazione motoria

Spetta al terapeuta stabilire quali interventi riabilitativi applicare nei diversi casi, tenendo conto dell’insorgenza delle problematiche individuali. Per tutta la durata del trattamento è indispensabile l’aiuto dei genitori. Essi devono replicare le strategie proposte dallo specialista anche a casa. Riabilitare significa rendere autonomo il bambino con disturbo della coordinazione motoria, aumentando la precisione dei suoi movimenti e migliorandone i sentimenti di autostima. Ogni schema terapeutico deve comprendere elementi giocosi, facilitando il percorso riabilitativo dei più piccoli. È bene offrire frequenti ricompense, sia materiali sia morali. Attraverso questi rinforzi positivi si ottengono grossi miglioramenti, anche nella sfera emotiva.

Gli esercizi di coordinazione motoria per bambini devono mirare all’acquisizione di consapevolezza nei confronti del proprio corpo. La si raggiunge pianificando i movimenti e migliorando l’equilibrio. È opportuno esercitare ogni parte del corpo, anche contemporaneamente qualora possibile. L’obiettivo deve essere quello di migliorare la velocità dei movimenti della mano e, soprattutto, delle dita. Dopo questa prima fase, è possibile spostarsi ad altre zone del corpo. Chi impara a padroneggiare mani e dita, ad ogni modo, spesso migliora immediatamente la sua coordinazione anche altrove.

Leggi anche: “Dysania: come affrontare la difficoltà di alzarsi al mattino

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