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Light therapy: come la luce può trattare la depressione e migliorare l’umore

La light therapy è una nuova terapia, capace di offrire una soluzione promettente a chi soffra di depressione. È particolarmente efficace nei mesi invernali, o in condizioni in cui l’esposizione alla luce naturale è ridotta. Anche se non sostituisce altre forme di trattamento, ma normalmente le affianca, rappresenta un’opzione terapeutica accessibile, efficace e priva di molti degli effetti collaterali associati ad altri approcci. Per molte persone, potrebbe davvero essere un valido strumento per migliorare l’umore e ripristinare l’equilibrio psicologico. Approfondiamo di cosa si tratta e vediamo come possa fornire un aiuto concreto nella lotta contro la depressione.

Il male del nostro tempo

La depressione si definisce spesso come il male del nostro tempo. Questo epiteto deriva dalla sua diffusione globale, nonché dall’impatto devastante che esercita sulla qualità della vita di milioni di persone. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ne soffrono circa 280 milioni di persone, in tutto il mondo. Questo disturbo non riguarda solo il benessere emotivo, bensì coinvolge anche il fisico e la cognizione, rendendo difficile svolgere attività quotidiane, lavorare e, talvolta, mantenere le relazioni sociali.

Le cause della depressione sono complesse e multifattoriali. Vi sono infatti aspetti genetici, chimici e ambientali. Fattori come lo stress cronico, la perdita di una persona cara, le difficoltà lavorative o l’esistenza di relazioni complicate possono contribuire a innescare episodi depressivi. Altre volte, il disturbo è semplicemente dovuto a un malfunzionamento dei neurotrasmettitori, su tutti serotonina e dopamina. Questi regolano umore e benessere. Tali elementi possono soffrire molto della mancanza di esposizione alla luce solare, peggiorando condizioni già esistenti. L’assenza dell’illuminazione naturale è una concausa conclamata del cosiddetto Disturbo Affettivo Stagionale (SAD).

Le possibilità offerte dalla light therapy

Light therapy: una donna allarga le braccia verso il sole
La light therapy fa bene a fisico e psiche

È proprio in questo contesto che si colloca la light therapy, una tecnica che utilizza la luce artificiale per trattare depressione e altri disturbi dell’umore. Questa terapia si basa sull’idea che la luce abbia un impatto diretto sul nostro ritmo circadiano, influenzando i livelli di melatonina e serotonina, due ormoni fondamentali per regolare il sonno e l’umore. La light therapy, o terapia della luce, è un trattamento non invasivo. Essa fa uso di una luce artificiale per simulare quella naturale del sole. Di recente implementazione, questa tecnica si è dimostrata efficace nel trattamento di forme anche gravi di depressione e disturbi dell’umore. Il principio alla base della light therapy è che la luce influisce sul nostro ritmo sonno-veglia. Ricevendo meno luce, come accade in inverno, il cervello può produrre più melatonina, l’ormone che induce il sonno, e meno serotonina, associata al buon umore.

Esporsi regolarmente a una fonte luminosa artificiale, di intensità simile a quella della luce naturale, può contribuire a ristabilire questo equilibrio chimico, migliorando l’umore e riducendo i sintomi depressivi. La light therapy è molto versatile. Non solo può essere utilizzata in contesti clinici sotto la guida di professionisti, ma è accessibile anche in casa, grazie a dispositivi portatili. Molti pazienti la trovano comoda e priva degli effetti collaterali comuni a farmaci antidepressivi, come per esempio sonnolenza o dipendenza.

Teoria e metodologie della light therapy

L’esposizione a una luce intensa, che simuli quella del sole, agisce direttamente sui centri cerebrali responsabili della regolazione dell’umore. La teoria che sta alla base della light therapy è tutta qui. I pazienti che la adottano fanno uso di una lampada specifica. Essa emette una luce con intensità tra i 2.500 e i 10.000 lux, molto più elevata rispetto a quella dell’illuminazione domestica. Il trattamento avviene generalmente nelle prime ore del mattino, per circa 20-30 minuti al giorno. Gli studi hanno dimostrato come, in quel momento, la luce possa avere il massimo effetto sul ritmo circadiano. Non è necessario guardare direttamente la fonte luminosa. È sufficiente esporsi a essa mentre si svolgono attività quotidiane quali lettura o lavoro al computer. Servirsi abitualmente della light therapy aiuta a regolare i cicli di sonno e veglia, migliorare i livelli di energia e ridurre la sensazione di affaticamento mentale.

La metodologia di base si lega al modo in cui la luce influenza i neurotrasmettitori nel cervello. Essa inibisce la produzione di melatonina, l’ormone che induce il sonno, e stimola la produzione di serotonina, l’ormone associato al benessere. In questo modo, la terapia aiuta a bilanciare i processi biologici che regolano umore ed energia. Per semplice che sia servirsene, è importante avviare trattamenti di light therapy soltanto sotto la supervisione di un medico, specialmente nei casi depressivi più complessi.

Siamo a un punto di svolta contro la depressione?

Giunti fin qui, una domanda sorge spontanea. La light therapy rappresenta davvero una svolta nel trattamento della depressione? Non parliamo certo di una cura miracolosa. La terapia, però, ha dimostrato di essere un’opzione efficace, e a basso rischio, per molti pazienti. Ne hanno beneficiato principalmente quelli che soffrono di depressione legata ai cambiamenti stagionali. Perché la sua efficacia sia massima, ad ogni modo, va combinata con altre forme di trattamento psicologico, come, per esempio, la terapia cognitivo-comportamentale. La light therapy non è adatta a tutti. Alcuni pazienti possono non rispondere al trattamento o trovare fastidiosa l’intensità della luce. In alcuni casi, la terapia può causare effetti collaterali come mal di testa, irritabilità o problemi agli occhi, soprattutto se portata avanti in modo scorretto.

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