Negli ultimi tre anni, le Rsa si sono trovate a dover fronteggiare, una serie di problematiche che inevitabilmente hanno messo in difficoltà l’ordinario andamento della gestione sanitaria ed amministrativa del lavoro da svolgere.
L’emergenza, legata alla pandemia del Covid, entrata in modo drammatico dentro le strutture sanitarie per anziani, ha segnato, il futuro di questo settore.
Gli operatori sanitari, assunti in massa, negli ospedali pubblici, lasciando in difficoltà le RSA, oltre, all’aumento dei costi, si pensi solo ai dispositivi di protezione individuale, legati al Covid, energia, gas, ed altro ancora.
Le richieste avanzate, dagli enti gestori, delle RSA, a Stato e Regioni, richiedono una valutazione delle risorse destinati al settore.
Un sistema socio-sanitario, dove la famiglia possa essere aiutata a tenere il proprio caro in Rsa, tramite aiuti economici , già in atto ma non ancora sufficienti, rafforzando la collaborazione sul territorio, con le Asl di appartenenza.
Dall’altra parte, le Rsa devono riconquistarsi, la fiducia, che è venuta mancare, purtroppo, con la pandemia.
La formazione continua degli operatori sanitari che lavorano nelle Rsa, la qualità nella gestione dell’ospite, riportando al centro, l’umanità e la professionalità nelle cure, con la consapevolezza che i numeri della popolazione, con età avanzata, in costante aumento , diventerà, sempre di più la sfida che il sistema sanitario nazionale e la sanità privata, dovranno affrontare, in assoluta sinergia, per i prossimi decenni.